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Ambasciata a Bucarest: incontro ANAC e enti romeni su controllo legalità

11-05-2023 10:44 - Ambasciate
GD - Bucarest, 11 mag. 23 - L'Ambasciata d’Italia in Romania, in collaborazione con l'ANAC Autorità Nazionale Anticorruzione e la Fondazione Premio Giorgio Ambrosoli, ha organizzato nella residenza diplomatica d'Italia un incontro con esponenti della società civile romena dedicato allo scambio di esperienze tra Italia e Romania sulla partecipazione della società civile al controllo di legalità, con particolare riferimento alla tutela del segnalatore di illeciti.
All’evento, aperto da un saluto introduttivo dell’amb. Alfredo Durante Mangoni, hanno partecipato in veste di relatori Laura Valli, consigliere dell’Autorità Nazionale Anticorruzione; Mirella Dummar Frahi, direttrice della Divisione Società Civile di UNODC; Mario Carlo Ferrario, socio fondatore della Fondazione Premio Giorgio Ambrosoli; Paolo Bertaccini Bonoli, Territoria House e Università Cattolica di Milano.
La riunione ha inteso valorizzare l’esperienza italiana degli ultimi decenni nello sviluppo di buone prassi sul ruolo della società civile e dei corpi intermedi organizzati in materia di denuncia, prevenzione e contrasto al malaffare, al crimine organizzato e alla corruzione, instaurando un dialogo con le controparti romene sull’integrità nel settore pubblico e privato, specie riguardo alla protezione del segnalatore di illeciti nell’ottica del recepimento della recente direttiva UE in materia nei rispettivi ordinamenti.
Con l’occasione, si è ripercorsa ad oltre quarant’anni di distanza la vicenda dell’avv. Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana fatto assassinare nel 1979, e la sua testimonianza al servizio della legalità e della trasparenza nell’attività bancaria e finanziaria.
L’amb. Durante Mangoni ha sottolineato che “l’evento si colloca in un solco già tracciato da questa Ambasciata, che ad aprile e ottobre 2022 aveva ospitato rispettivamente l’Italian Business Integrity Day e un seminario sulla Convenzione anticorruzione dell’OCSE cui la Romania intende aderire. Oggi spostiamo il focus sulla tutela del segnalatore di illeciti; siamo convinti che anche in quest’ambito il confronto tra le nostre esperienze nazionali possa essere reciprocamente arricchente, possa sostenere il posizionamento della Romania sui temi dello stato di diritto e contribuire a consolidare le relazioni bilaterali”.
La riunione ospitata in ambasciata si è svolta a pochi giorni di distanza dalla conferenza internazionale di alto livello organizzata dall’Agenzia Nazionale di Integrità romena, alla quale ha partecipato anche il dott. Giuseppe Busia, presidente dell’ANAC Autorità Nazionale Anticorruzione italiana, che vigila sul rispetto degli obblighi di trasparenza, svolge un’azione di prevenzione e consultiva in materia di anticorruzione e attività di vigilanza nell’ambito dei contratti pubblici, è divenuta un modello di riferimento a livello europeo e internazionale.
Laura Valli dell’ANAC ha espresso apprezzamento per l’iniziativa che “dà voce a istituzioni e società civile sul tema della legalità e del whistleblowing, sempre più attuale con l'implementazione della Direttiva UE e il progetto di Direttiva UE sulla lotta alla corruzione. La ricchezza del dibattito ha confermato che non può esserci lotta alla corruzione che non vada oltre i confini di ogni Stato membro e che non coinvolga le organizzazioni della società civile”.
Mirella Dummar Frahi ha evidenziato “l’importanza della partecipazione della società civile a livello globale nella lotta contro la corruzione e il crimine transnazionale attraverso la Convenzione ONU contro la corruzione UNCAC e quella contro il crimine transnazionale UNTOC”.
Mario Carlo Ferrario ha messo in rilievo che “l’esperienza decennale del Premio Giorgio Ambrosoli è una buona pratica che può essere un riferimento e fonte di ispirazione anche in altri Stati dell’Unione Europea e non solo, per valorizzare e sostenere le condotte virtuose in condizioni di pressione e intimidazioni nei confronti dei cittadini nelle loro attività professionali, un baluardo cruciale per la tutela e l’affermazione sostanziale dello stato di diritto”.
Paolo Bertaccini ha concluso i lavori esprimendo l’auspicio che “la traiettoria storica italiana dall’inizio degli Anni Ottanta a oggi, un’esperienza molto peculiare nello scenario internazionale di ingaggio diretto e ruolo chiave della società civile e dei corpi intermedi (libere associazioni, imprese, professionisti, rappresentanze degli interessi, giornalisti, università, scuole, famiglie, autonomie funzionali, centrali civiche) nella lotta contro le mafie e il malaffare, possa contribuire a percorsi sempre più riconosciuti nella direzione del citizen empowerment e degli approcci multi-stakeholder pubblico-privato”.


Fonte: Redazione
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