Amb. Vattani ottiene rimozione petizione on line contro nomina a Singapore
03-09-2021 13:17 - Ambasciate
Amb Mario Vattani
GD – Roma, 3 set. 21 – Il diplomatico Mario Vattani ha ottenuto il ritiro della petizione on line promossa da una sorta di cartello dei giornalisti progressisti con cui si chiedeva la revoca della sua nomina ad ambasciatore d'Italia a Singapore. Il Tribunale di Genova ha infatti dato ragione a Vattani disponendo la rimozione della petizione aperta su change.org per chiedere la revoca della nomina ad ambasciatore italiano a Singapore.
A promuovere la petizione era stato il direttore di "Next", Lorenzo Tosa, che il giudice ha condannato anche al pagamento delle spese processuali (oltre 7mila euro), stabilendo che dovrà corrispondere a Vattani 250 euro al giorno “per ogni violazione o inosservanza successiva dell'ordine impartito o per ogni ritardo nell'esecuzione del presente provvedimento che si protragga oltre i cinque giorni dalla comunicazione della presente ordinanza”.
La nomina di Vattani era stata anche al centro di un'interrogazione parlamentare con primo firmatario Roberto Morassut (Pd) e di un appello dell'ANPI. Mentre la petizione promossa da Tosa aveva trovato il sostegno, tra gli altri, di Andrea Scanzi de “il Fatto Quotidiano”, di Saverio Tommasi di “FanPage” e del neo rettore dell'Università per stranieri di Siena, lo storico dell'arte Tomaso Montanari (appena assurto alle cronache politiche per alcune incredibili dichiarazioni sulle foibe).
Punto cruciale della diffamazione è la “fake news” sulla partecipazione di Vattani a un'aggressione avvenuta a Roma nel 1989 al cinema 'Capranica'. Accusa dalla quale in realtà il neo ambasciatore fu assolto con formula piena per non aver commesso il fatto. Proprio su questo aspetto, il Tribunale di Genova ha sottolineato come “la petizione di cui trattasi nella parte esaminata costituisce un chiaro esempio di travisamento e manipolazione di uno specifico fatto storico. Con il quale realizzata una distorsione rispetto all'intento informativo dell'opinione pubblica che è alla base del riconoscimento dell'esimente del diritto di critica”. E nella pronuncia si parla di una “prospettazione dei fatti opposta alla verità, in modo tale da gettare discredito sulla persona interessata”.
Fonte: Redazione
A promuovere la petizione era stato il direttore di "Next", Lorenzo Tosa, che il giudice ha condannato anche al pagamento delle spese processuali (oltre 7mila euro), stabilendo che dovrà corrispondere a Vattani 250 euro al giorno “per ogni violazione o inosservanza successiva dell'ordine impartito o per ogni ritardo nell'esecuzione del presente provvedimento che si protragga oltre i cinque giorni dalla comunicazione della presente ordinanza”.
La nomina di Vattani era stata anche al centro di un'interrogazione parlamentare con primo firmatario Roberto Morassut (Pd) e di un appello dell'ANPI. Mentre la petizione promossa da Tosa aveva trovato il sostegno, tra gli altri, di Andrea Scanzi de “il Fatto Quotidiano”, di Saverio Tommasi di “FanPage” e del neo rettore dell'Università per stranieri di Siena, lo storico dell'arte Tomaso Montanari (appena assurto alle cronache politiche per alcune incredibili dichiarazioni sulle foibe).
Punto cruciale della diffamazione è la “fake news” sulla partecipazione di Vattani a un'aggressione avvenuta a Roma nel 1989 al cinema 'Capranica'. Accusa dalla quale in realtà il neo ambasciatore fu assolto con formula piena per non aver commesso il fatto. Proprio su questo aspetto, il Tribunale di Genova ha sottolineato come “la petizione di cui trattasi nella parte esaminata costituisce un chiaro esempio di travisamento e manipolazione di uno specifico fatto storico. Con il quale realizzata una distorsione rispetto all'intento informativo dell'opinione pubblica che è alla base del riconoscimento dell'esimente del diritto di critica”. E nella pronuncia si parla di una “prospettazione dei fatti opposta alla verità, in modo tale da gettare discredito sulla persona interessata”.
Mario Vattani discende da una autorevole famiglia di ambasciatori che hanno onorato e reso prestigio alla categoria dei diplomatici.
Fonte: Redazione
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