Amb. Terracciano: diplomazia come arma per fermare le guerre

“È necessario che si trovi una prospettiva per il futuro. L'unica prospettiva possibile è quella della creazione di due Stati distinti e, quindi, di uno Stato palestinese. Così si può dare una speranza al popolo palestinese e contemporaneamente allontanarlo dalle lusinghe del terrorismo che promette soluzioni ma offre solamente distruzione”, ha detto il diplomatico.

Già ambasciatore a Madrid, Londra e Mosca, Terracciano ha intrattenuto i rotariani su un momento storico delicatissimo per la tenuta globale in cui perseguire la pace tra i popoli, operazione sempre più difficile ma non per questo impossibile, soffermandosi sul ruolo che la diplomazia può giocare per fermare i conflitti nel mondo. Non solo Medio Oriente e Ucraina, ma uno sguardo a tutto tondo sugli oltre 50 conflitti che interessano il mondo, tenendo sempre il focus sulla necessità di una pace possibile, duratura e globale.
L'incontro, riservato ai membri dei club Rotary e agli invitati, è stato un momento di riflessione sulla necessità di porre in essere azioni concrete che portino a risultati da troppo tempo attesi e al cessate il fuoco nei territori in cui l'escalation di violenza non sembra arrestarsi. Tanti i consoli che hanno preso parte alla conviviale.
Tra loro, Anna Ceppaluni, console onorario della Malesia a Napoli; Maurizio Di Stefano, console onorario del Cile a Napoli; Pierfrancesco Valentini (Regno Unito), Maria Luisa Cusati (Portogallo), Valentina Mazza (Kazakistan), Francesca Giglio (Filippine), Jacopo Fronzoni (Slovenia), Marcella Testa (Indonesia), Antonio Paone (Mongolia).