05 Maggio 2024
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Amb. Lucas inaugura nuova sede Istituto Archeologico Germanico a Roma

09-02-2024 12:42 - Ambasciate
Amb. Hans-Dieter Lucas Amb. Hans-Dieter Lucas
GD - Roma, 9 feb. 24 - Il Dipartimento di Roma dell'Istituto Archeologico Germanico, anche noto in Italia come "Germanico", ha concluso il suo trasferimento nella nuova sede di via Sardegna, che è stata inaugurata dall'ambasciatore di Germania in Italia, Hans-Dieter Lucas, alla presenza di numerosi ospiti italiani e tedeschi. A partire dalla prossima settimana la biblioteca e le altre risorse saranno nuovamente aperte alla comunità archeologica internazionale.
L'amb. Hans-Dieter Lucas nel suo intervento ha detto: «Oggi celebriamo molto più che la riapertura di questo magnifico edificio storico. Al centro della nostra celebrazione c'è soprattutto la lunga e calorosa collaborazione tra l'Istituto Archeologico Germanico e i suoi numerosi partner italiani, uniti al servizio della ricerca internazionale. Questo intenso legame rappresenta un tesoro inestimabile, la cui importanza si affianca alle numerose scoperte archeologiche a cui l'Istituto ha partecipato in Italia. Mi riempie di gioia sapere che questo prezioso tesoro di cooperazione archeologica verrà ulteriormente arricchito sotto il tetto del rinnovato Istituto da ricercatori provenienti da tutto il mondo».
L'Istituto Archeologico Germanico di Roma, la più antica delle istituzioni culturali e scientifiche tedesche in Italia, è sin dalla sua fondazione nel 1829 sul Campidoglio sinonimo di ricerca archeologica all'avanguardia. Insieme a partner italiani e internazionali l'Istituto porta avanti progetti in tutta Italia, per citarne solo alcuni a Roma: Campidoglio, Ostia, Colosseo. Nella polis greca Selinunte, in Sicilia, l'Istituto di Roma conduce ricerche da oltre 50 anni in collaborazione con la Soprintendenza e il Parco Archeologico. Ulteriori progetti si svolgono in Tunisia e Algeria.
Le ricerche dell'Istituto Archeologico Germanico di Roma sono solitamente affiancate da lavori di mise-en-valeur, ad esempio a Cartagine, Cherchel e Selinunte. L'Istituto Archeologico Germanico, e quindi anche il Dipartimento di Roma, partecipa alla politica scientifica e culturale estera, grazie ai suoi 150 anni di affiliazione al Ministero Federale degli Esteri della Repubblica Federale di Germania.
In quasi 200 anni di storia, l'Istituto Archeologico Germanico di Roma ha costituito una biblioteca archeologica specializzata di ca. 250.000 volumi aperta a studiosi di tutte le nazioni. Qui sono state scritte numerose tesi di laurea, di specializzazione, di abilitazione, monografie e articoli rilevanti sull'archeologia del Mediterraneo.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la biblioteca – che era stata portata in Germania nel 1944 – fu inizialmente confiscata dagli Alleati. Nel 1953 fu raggiunto un accordo tra Germania, Italia e Alleati, che restituì la biblioteca all'Istituto a condizione che fosse mantenuta per sempre accessibile al pubblico internazionale a Roma. Il desiderio di svolgere questo compito nel miglior modo possibile è una motivazione importante per il Germanico e per tutti i suoi membri.
Con la riapertura sono di nuovo a disposizione degli esperti non solo la biblioteca, ma anche l'ampio archivio con i suoi numerosi lasciti e la documentazione scientifica di molti progetti di ricerca, nonché la fototeca con il suo significativo patrimonio risalente fino agli albori della fotografia.
L'Istituto Archeologico Germanico di Roma dispone anche di una collezione archeologica con una sala per seminari e due sale conferenza con attrezzature multimediali che possono ospitare fino a 200 persone. Questo offre le migliori condizioni non solo per la ricerca, ma anche per progetti congiunti con istituzioni partner italiane e per un costante scambio e networking internazionale.
L'edificio, costruito tra il 1959 e il 1964, è stato progettato dall'architetto Karl Georg Siegler in collaborazione con i colleghi italiani Enzo Giannini e Annibale Vitellozzi. È uno dei primi edifici costruiti all'estero dall'ancora giovane Repubblica Federale Tedesca e combina la semplicità degli esterni – la facciata in travertino e marmo si inserisce armoniosamente nel paesaggio urbano romano – con un interno prestigioso, che si esprime attraverso l'uso di marmi colorati. I principi progettuali originali sono stati mantenuti e i materiali da costruzione, soprattutto i marmi colorati, sono stati accuratamente smontati e riutilizzati dove possibile.
Allo stesso tempo l'edificio è stato adeguato dal punto di vista strutturale, impiantistico e normativo. Insula Architettura e Ingegneria Srl, sotto la direzione dell'arch. Eugenio Cipollone, è stata responsabile della progettazione insieme a Wenzel+Wenzel GmbH. Responsabili della ristrutturazione: Bundestag tedesco, Ministero Federale degli Affari Esteri (AA) e Bundesamt für Auswärtige Antgelegenheiten (BfAA). Committente: Repubblica Federale di Germania, rappresentata dal Ministero Federale per l'Edilizia, lo Sviluppo Urbano e le Costruzioni (BMWSB), rappresentato dall'Ufficio Federale per l'Edilizia e la Pianificazione Territoriale (BBR).

Fonte: Redazione
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