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«Il suicidio dell’URSS», nuovo libro amb. Sergio Romano

02-03-2022 14:11 - Ambasciate
Amb. Sergio Romano Amb. Sergio Romano
GD – Roma, 2 mar. 22 – Mentre la crisi tra Russia e Ucraina sta toccando drammaticamente il suo apice, l'ambasciatore Sergio Romano, che tra l'altro è stato rappresentante diplomatico italiano a Mosca, ma è anche commentatore per il “Corriere della Sera”, ha dato alle stampa un nuovo libro, «Il suicidio dell'URSS», con la prefazione di Luciano Canfora e l'introduzione di Ezio Mauro, pubblicato da Sandro Teti Editore di Roma.
Dopo la morte di Breznev nel 1982, seguita dagli interregni di Andropov e Cernenko, l'ascesa di Gorbacév nel 1985 poneva fine alla gerontocrazia e segnava l'inizio di radicali riforme, soprattutto politiche. Attraverso perestrojka e glasnost' vennero subito introdotte radicali riforme politiche che, in assenza di un piano economico ben definito, condussero in breve tempo a una situazione di caos generale, a una grave penuria alimentare e al sorgere di pesanti conflitti interetnici da decenni sopiti.
Le enormi concessioni unilaterali, prive di contropartite, agli USA e alla NATO, condussero in pochi anni allo scioglimento del Patto di Varsavia e alla riunificazione tedesca. Nonostante al referendum del marzo 1991 il 77% degli elettori si fosse espresso per il mantenimento dell'URSS, sia pure sotto altra forma, il contro-colpo di stato di El'cin nell'agosto dello stesso anno portò alla disintegrazione dell'Unione Sovietica, che il 25 dicembre cessò di esistere. Attraverso brevi saggi, scritti in presa diretta, l'amb. Sergio Romano, dopo aver ripercorso la storia politica e culturale della Russia, affronta glasnost', perestrojka, e la fine dell'URSS. E la sua conclusione è che «l'URSS non c'è più, basta con la continua ricerca del nemico».
La sua riflessione parte dal concetto che «la Russia è parte dell'Europa e della sua storia, non ho mai avuto dubbi in proposito. Mi sono scontrato con molte persone che non lo credevano, ma ogni volta ho constatato che se non lo credevano avevano una ragione che in fondo era una convenienza a dirlo: perché secondo loro, diplomatici e storici, la Russia rappresenta un ostacolo, una difficoltà che limita il loro Paese. Non ho mai creduto a questo scetticismo verso la Russia».
Così, a trent'anni dal “suicidio” dell'Unione Sovietica, l'autore ripercorre il Termidoro e la storia dell'URSS attraverso la raccolta di brevi saggi, scritti in presa diretta tra il 1987 e il 1992.
Sergio Romano giornalista, saggista, accademico, storico e diplomatico. Ha lavorato a Parigi, a Vienna e alla sezione italiana della BBC di Londra come giornalista. È stato direttore generale delle relazioni culturali, rappresentante permanente della NATO e ambasciatore d'Italia a Mosca dal 1985 al 1989. Dopo le sue dimissioni, ha insegnato storia delle relazioni internazionali alla Bocconi di Milano e alle università americane di Berkeley e Harvard. È dottore dell'Istituto di Storia Universale dell'Accademia delle Scienze della Russia.
Tra le sue molte pubblicazioni si segnala: «Processo alla Russia» Longanesi, 2020; «Atlante delle crisi mondiali» Rizzoli, 2018; «Putin» Longanesi, 2016; «Guida alla politica estera italiana» Bur, 2004.
«Il suicidio dell'Urss» di Sergio Romano - Sandro Teti Editore di Roma – pag. 312 - 18,00 €


Fonte: Redazione
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