05 Maggio 2024
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A Jerevan la Mostra del Museo del Marchio Italiano

07-01-2023 22:37 - Arte, cultura, turismo
GD - Jerevan, 7 gen. 23 - Inaugurata a Jerevan, nella Galleria “Albert & Tove Boyajian” dell’Accademia di Belle Arti di Armenia, la seconda esposizione della Mostra del Museo del Marchio Italiano, realizzata con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia e frutto di una collaborazione con il Museo del Marchio Italiano e con l’Accademia di Belle Arti di Armenia.
La mostra resterà aperta fino al 15 gennaio. La prima esposizione del Museo del Marchio Italiano a Jerevan si è tenuta lo scorso ottobre, al Ministero dell’Economia della Repubblica di Armenia, in occasione della Giornata Italiana del Contemporaneo.
Il Made in Italy raccontato attraverso le immagini dei marchi che ne hanno scritto la storia. Quattro campani hanno ricostruito filologicamente la storia visiva e l'evoluzione grafica dal Novecento a oggi di locandine, pubblicità e marchi delle maggiori aziende italiane. Raffaele Fontanella, Maurizio Di Somma, Marcello Cesar e Francesco Ruta, hanno raccolto in oltre dieci anni di lavoro ben 950 immagini che costituiscono il corpus del neo-sito web "museodelmarchioitaliano. it".
Il portale, in italiano e in inglese, è già molto cliccato all'estero e presenta due percorsi: il primo documenta la storia di settanta colossi, mentre il secondo raccoglie una trentina di marchi disegnati di recente dai maggiori studi italiani e alcuni marchi in attesa di restyling. La navigazione lungo il primo percorso è un tuffo interattivo nel passato: si riscoprono immagini e slogan commerciali che hanno accompagnato la quotidianità dei nonni e quelle rese familiari dalla tv durante la propria giovinezza, fino ad arrivare alla contemporaneità.
Si va dalla silhouette della bella attrice tedesca Solvi Stubing che, nel 1966, è stata la "prima bionda Peroni" all'immagine del muscoloso uomo-Plasmon; dalla foto della prima agenzia di viaggi Alpitour datata 1947 agli scatti inediti della Pirelli e all'evoluzione dell'Alitalia. Nella carrellata dedicata alle Ferrovie dello Stato si assiste a un vero stravolgimento del marchio e delle reclame. Ci sono poi i bozzetti Lancia disegnati dal conte Carlo Biscaretti di Ruffia nel 1911; il manifesto di Marcello Nizzoli per Olivetti (1951) e le scatole di latta della Caffarel o del Gianduiotto.
“Ci interessava osservare”, ha spiegato Raffaele Fontanella, uno degli autori del progetto, “come sono cambiati i marchi nel tempo. Ci sono diverse ragioni che spingono un'azienda al restyling grafico: dal passaggio a Spa al riassetto societario e alle fusioni. Questo museo virtuale si pone come resoconto della storia visiva del Made in Italy, dal quale emergono le oscillazioni del gusto, degli stili e delle tendenze”.
“Valori che hanno portato la produzione artigianale e industriale italiana a eccellere nella competizione commerciale internazionale. Al di là dell'interesse grafico”, ha aggiunto Fontanella, “questo museo genera un tuffo nell'immaginario collettivo fatto di motorini, gelati, lavatrici e spumanti. Oggi la raccolta dei documenti si è semplificata grazie al web, ma prima dell'avvento dell'era digitale non è stato facile tracciare i percorsi. Numerose società che abbiamo contattato hanno ricostruito la storia dei propri marchi anche grazie al nostro lavoro".
L'idea della realizzazione di un museo del marchio viene da lontano: titolare dal 1986 di uno studio grafico di Castellammare di Stabia specializzato nella progettazione di marchi, Fontanella si laureò in Economia e commercio con una tesi sulla grafica nella comunicazione industriale. Cominciò così l'avventura con il resto del team che oggi possiede in originale tutte le immagini caricate sul portale.
L'iniziativa è patrocinata dall'Associazione italiana design della comunicazione (aiap) e i quattro aspirano "a creare un museo reale del marchio italiano oltre che virtuale - conclude Fontanella - Il sito è molto apprezzato all'estero in quanto autorevole vetrina del Made in Italy e ci piacerebbe diffonderlo tra universitari e studenti ma anche tra curiosi e appassionati italiani. Stiamo infine invitando i grafici italiani a inviarci i marchi realizzati per realizzare una vera e propria vetrina virtuale, siamo in contatto con agenzie come Landor, Inarea, Di Robilant e Mancini".
Le immagini sono raccolte anche in un libro pubblicato nel 2003 e intitolato "Come cambiano i marchi" (Ikon editrice). Nell'ultimo decennio il gruppo ha estrapolato dal volume 70 pannelli per le mostre itineranti che girano il mondo e fanno grande l’Italia.

Carlo Franza


Fonte: Carlo Franza
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