05 Maggio 2024
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Venezia vive, tra realtà ed allarmismi indotti, ed è già tornata alla normalità

21-12-2019 14:40 - Arte, cultura, turismo
GD – Roma, 20 dic 19 - "Ritornate a Venezia, la città è viva, come sempre bellissima ed accogliente, e in poche ore è tornata alla normalità". A poco più d'un mese dall'eccezionale “'acqua granda” del 12 novembre, l'appello è stato lanciato dall'Associazione Veneziana Albergatori AVA, nella sede della Associazione Stampa Estera a Roma, per scongiurare il danno su danno. Ossia l'effetto delle immagini della città sommersa sui turisti di tutto il mondo. Nel corso della conferenza stampa è stato proiettato un contributo del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ed un video bilingue sulla situazione effettiva in città.
"Da metà novembre”, ha infatti dichiarato Vittorio Bonaccini, presidente dell'AVA, “viviamo un calo di prenotazioni senza precedenti, con una flessione che non si è registrata nemmeno dopo l'attentato alle Torri Gemelle. Nel primo mese abbiamo avuto un picco del 45% di disdette con un'emorragia inarrestabile anche nei primi mesi del 2020, tra cancellazione di eventi, convegni e altri importanti appuntamenti programmati in città fino a primavera. Se il Natale non è mai stato un periodo da tutto esaurito,un dato eclatante è quello del Capodanno: lo scorso anno l'occupazione era al 100%, quest'anno è sotto il 50".
Le immagini, con l'acqua che entrava a San Marco, il vento che rompeva finestre e rovesciava gondole, hanno fatto il giro del mondo. "L'acqua alta è un fenomeno ordinario passeggero, che da sempre fa parte della vita dei veneziani”, ha proseguito Bonacini, “ma quella marea ha raggiunto un livello eccezionale per una coincidenza rarissima di quattro fattori assolutamente sporadici e straordinari. Quello che non si racconta è che tutta quella violenza è durata un'ora e mezzo, che dopo tre ore la marea ha lasciato Venezia e che la città si è rapidamente riappropriata della sua vita".
"Con i miei collaboratori”, ha assicurato Stefania Stea, vicepresidente AVA, albergatrice titolare dell'hotel Ca' Nigra, “abbiamo eliminato l'acqua di notte e i clienti a colazione non si erano nemmeno accorti di quel che era accaduto. La gente si è sistemata le botteghe e ha ripreso la sua vita. Il mercato del pesce il giorno dopo era aperto e oggi solo otto pontili non funzionano. Tutto il resto della città, si".
Il calo drastico delle prenotazioni ha interessato le 400 strutture di albergatori dell'AVA, ma anche B&B e a seguire ristoranti, commercianti, artigiani e tutto l'indotto del settore turistico.
In particolare, ha raccontato ClaudioScarpa, direttore di AVA, "sono il mercato americano e inglese, nostri primi clienti. Con i francesi rappresentano circa il 40% del fatturato turistico della città. E sono i clienti che più spendono".
A questo si aggiunge il calcolo dei danni: "al 19 dicembre il Comune diceva 400 milioni, ma la scadenza per la presentazione delle richieste di risarcimento è il 31 gennaio". E poi, prosegue Bonacini, "6 milioni di danni al sistema museale e 30 milioni alle strutture alberghiere".
Il danno alla sola Basilica di San Marco è stimato in 6 milioni di €.
Stefania Stea ha confermato che, proprio per incoraggiare il ritorno dei visitatori, le strutture alberghiere stanno offrendo agevolazioni e sconti di grande entità, visibili sui siti di tutti gli alberghi.
Si contrastano anche situazioni paradossali e la falsa informazione, quasi paradossale, come "lettere di clienti che ci dicono di avere un figlio di 8 anni, alto 125 centimetri, chiedendo se per lui Venezia non sia troppo pericolosa, se rischia di affogare”, ha detto ancora Scarpari orda do poi che”altri disdicono per via del terremoto. Ma il terremoto lascia seri danni. L'acqua alta si ritira". E poi c'è la conta delle responsabilità e i problemi quotidiani di una meta turistica come Venezia, dal Mose ai flussi di massa, alle grandi navi.
“Spesso Venezia è intasata dal turismo da un giorno, quello ‘mordi e fuggi'", ha aggiunto Bonacini. Secondo i dati AVA, sono 2 su 3 dei 30 milioni di turisti l'anno della città. "Molto diverso è il turismo residenziale, che si ferma, va alla Fenice per i concerti e scopre la nostra offerta culturale. Il problema è governare i flussi e cominciare a contingentare l'accesso per il turismo pendolare. Non si può arrivare a San Marco tutti insieme, alla stessa ora", ha proseguito Bonacini.
Quanto alle grandi navi da crociera, ha concluso, "si è visto cosa può accadere e non deve ripetersi. Occorre trovare accordi con le compagnie marittime per una programmazione e calendarizzazione seria degli accessi al porto di Venezia, come accade nel resto del mondo".
Le strutture ricettive di Venezia e tutto il mercato connesso hanno pertanto deciso di affrontare di petto questa contingenza critica ed hanno voluto informare i mass media di tutto il mondo che Venezia è viva e funzionante e che è pronta ad accogliere giornalisti internazionali proprio per far toccare con mano la realtà dinamica e solida di una città che non si arrende e non si ferma.


Fonte: Gianfranco Nitti
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