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Vaticano: presidente Corte Penale Internazionale da Papa Francesco

05-09-2020 16:08 - Vaticano
GD - Città del Vaticano, 5 set. 20 - Il giudice Chile Eboe-Osuji, presidente della Corte Penale Internazionale, ha incontrato Papa Francesco in Vaticano. Eboe-Osuji ha anche avuto un incontro con l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati.
Secondo un comunicato della Corte Penale Internazionale, il presidente ha aggiornato Papa Francesco sugli ultimi sviluppi giudiziari della corte e delle sfide della corte nel combattere l’impunità per genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e di aggressione.
Eboe-Osuji avrebbe anche richiamato il tradizionale ruolo della Santa Sede nel “diffondere un messaggio di pace a tutta l’umanità”, un messaggio che “si ritrova fortemente nel mandato della Corte Internazionale di ridurre le azioni di guerra e gli effetti devastanti dei conflitti armati attraverso lo Stato di diritto”.
Il presidente della Corte Penale Internazionale ha notato che gli obiettivi della Santa Sede e della Corte coincidono quando si parla di supportare i diritti umani e lo stato di diritto, di prevenire la sofferenza umana causata dai conflitti armati, proteggere le persone più vulnerabili, ricostruire comunità e società colpite dalla violenza e portare messaggi di speranza per un miglior futuro”.
Secondo Eboe-Osuji, Santa Sede e Corte Penale Internazionale sono complementari nel cercare la pace per l’umanità, perché “la Santa Sede è soprattutto una agenzia spirituale per il messaggio di pace, mentre la Corte Penale Internazionale cerca di attuare il suo mandato da strumento temporale per la realizzazione della pace”.
Il presidente ha pure chiesto supporto per incoraggiare gli Stati a ratificare lo Statuto di Roma, che è il trattato fondativo della Corte, e nel far desistere gli Stati di attaccare la Corte. La Corte penale internazionale è infatti relativamente giovane. È nata ufficialmente nel 2002, dopo la ratificazione di 60 Paesi firmatari. I negoziati e la stesura della Carta costituzionale della corte, lo Statuto di Roma, iniziarono nel 1998. Molti Paesi, come Russia, Stati Uniti e Cina, non hanno ratificato lo statuto.
L’idea dell’istituzione di una corte che trattasse di crimini di guerra e contro l’umanità aleggiava già da anni. Infatti, solo l’Onu aveva creato dei tribunali ad hoc per la Jugoslavia (ICTY) e per il Ruanda (ICTR), per perseguire i crimini – genocidio, sopra a tutti – compiuti nelle rispettive regioni.
Ad oggi, la Corte Penale Internazionale comprende 124 Stati membri. Sono usciti dalla Corte il Burundi e le Filippine.

di Andrea Gagliarducci


Fonte: ACI STAMPA
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