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Ucraina: parla amb. Perelygin, «Sei anni di occupazione della Crimea: da isola fiorita a fortezza militare» - esclusiva

30-04-2020 15:49 - Ambasciate
GD - Roma, 30 apr. 20 - L'ambasciatore d'Ucraina in Italia, Yevhen Perelygin, ha scritto in esclusiva per il GIORNALE DIPLOMATICO un articolo sulla questione dell'occupazione della Crimea da parte russa.
«Mentre il mondo è impegnato nel contrasto dell'epidemia da coronavirus Covid-19, nella Federazione Russa proseguono i 'giochi di guerra'. In particolare, Mosca, violando tutti gli accordi internazionali, continua un dispiegamento su larga scala di forze russe sulla penisola ucraina di Crimea illegalmente annessa nel 2014.
Entro la fine del 2019 - inizio 2020, la quantità di truppe russe nella Task Force in Crimea è aumentato fino a 31.500 - tre volte di più rispetto all'inizio dell'invasione della penisola nel febbraio-marzo 2014. Si prevede che questo numero entro il 2025 aumenterà di 1,5 volte ad arrivare oltre 45.000.
In Crimea c'è stato un aumento del numero di aerei da combattimento (da 22 a 122), veicoli corazzati (da 92 a 583), carri armati (da 0 a 40), sistemi di artiglieria (da 24 a 162), sottomarini (da 2 a 7), navi da guerra (da 26 a 34). Questi dati probabilmente non includono mezzi da sbarco, piccole imbarcazioni da pattugliamento e dragamine costiere.
Oggi la composizione del contingente militare russo presente in Crimea consiste di:
- Mezzi della difesa aerea
• sistemi missilistici S-400 “Triumph” a lungo raggio;
• sistemi missilistici a medio e corto raggio "Tor-M2", "Panzyr-C" e “BUK”, che è ben noto dopo la tragedia del volo MH-17 Malaysia Airlines nel luglio 2014.
Sistema antiaerea C-400 alla parata annuale della vittoria a Mosca
Le suddette armi aumentano le capacità di difesa aerea e di controllo dello spazio aereo fino a circa 400 chilometri dalla costa, e quindi raggiungono anche le regioni meridionali dell'Ucraina e, in alcuni punti, le coste dei paesi del Mar Nero come la Romania e la Turchia (NATO).
- Forze della Marina militare
Sono presenti una gamma di razzi classe “calibr” nella flotta del Mar Nero e nella flottiglia del Caspio, nonché alcune navi e sottomarini in grado di lanciare razzi di classe “calibr” Il loro numero totale è di 15 unita.
Nei prossimi anni, la flotta del Mar Nero dovrebbe ricevere 13 nuove navi da guerra, equipaggiati di razzi con autonomia fino a 2600 km di distanza.
- Parco aereo
Bombardieri strategici Tu-22M3 "Backfire", che sono stati aggiornati più volte e possono colpire qualsiasi luogo in Europa.
I bombardieri da combattimento Su-30SM si trovano a Saki, a nord di Sebastopol. Inoltre, è stato individuato un AWACS A50 “Beriev”.
- Aspetti nucleari in Crimea e nel Mar Nero - È molto probabile che la Russia si stia preparando a posizionare in Crimea anche armi nucleari. A tal fine, saranno condotte le ricostruzioni delle infrastrutture esistenti nell'era sovietica sotto Feodosia e Sebastopoli.
Tali operazioni sono contrarie all'accordo del 1997 con l'Ucraina, che regola lo status e le condizioni della presenza della flotta del Mar Nero della Federazione Russa nel territorio dell'Ucraina. Ai sensi dell'articolo 5 del trattato, alla Russia è vietato collocare armi nucleari sulla flotta del Mar Nero o sul territorio dell'Ucraina. Inoltre, lo spiegamento di armi nucleari rappresenta un grave problema per il regime di non proliferazione e deve essere autorizzato dalla comunità internazionale.
Fino ad oggi la Russia ha già implementato o distribuito sistemi di consegna di armi nucleari e altri mezzi in Crimea. Questi includono un vecchio incrociatore della classe "Mosca" ("Gloria"), con un complesso missilistico-nucleare "Basalto", che è in fase di riparazione a Sebastopoli dal 2018, il cacciatorpediniere missilistico "Smetlyvyy" con lanciatore per siluri nucleari e bombe ad acqua e lo squadrone di bombardiere tattico Su-24M, in grado di trasportare bombe atomiche. Inoltre, vengono menzionati anche i bombardieri Su-34 Defender a lungo raggio, che sono volati più volte in Crimea per scopi educativi.
In più, un radar orizzontale strategico che sarà in grado di monitorare l'area per oltre 6000 km è in costruzione presso la base aeronautica di Belbek a nord di Sebastopoli e dovrebbe essere messo in funzione nel 2023.
Adesso ormai è una cosa certa: la Russia, da quando ha annesso illegalmente la Crimea nel 2014, ha trasferito costantemente nuovi strumenti militari nella penisola ucraina, trasformandola nella fortezza pronta ad ogni tipo di combattimento.
Una base militare di tali dimensioni nel centro d'Europa rappresenta una minaccia alla tutta communita internazionale che non può essere più ignorata. Lo sappiamo benissimo come la Russia sa usare la situazione attuale nei suoi interessi e dobbiamo fermarla al più presto finché non sarà troppo tardi».

di Yevhen Perelygin
Ambasciatore d'Ucraina in Italia


Fonte: Ambasciatore di Ucraina
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