05 Maggio 2024
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Spagna: amb. Guariglia, intervista 'programmatica' a “The Diplomat”

24-09-2020 12:21 - Ambasciate
GD – Madrid, 24 set. 20 - L’amb. Riccardo Guariglia, rappresentante diplomatico italiano in Spagna dall’11 maggio scorso, ha rilasciato una interessante intervista "programmatica" al periodico “The Diplomat”, in cui tra l'altro sostiene che «tornare ai dati commerciali precedenti la crisi è l'obiettivo comune» e che «il contatto tra le pubbliche amministrazioni di Italia e di Spagna è costante e fluido».
Pubblichiamo di seguito la trascrizione dell’intervista.
D.: Qual è stata la tua prima impressione quando è arrivato in Spagna?
- Guariglia: «Sono arrivato in Spagna mentre lo "stato di allarme" era ancora in vigore, all'inizio di maggio, e i collegamenti con l'Italia erano ancora sospesi. Infatti la prima parte del viaggio è stata in traghetto da Civitavecchia a Barcellona: ero l'unico passeggero!. E la parte successiva in macchina da Barcellona a Madrid, con autostrade su cui non c'era praticamente nessun'altra macchina!. Conservo il ricordo di un Paese sconvolto che, come nel caso dell'Italia, ha dovuto affrontare una prova molto difficile. Allo stesso tempo ricordo chiaramente il desiderio di ricominciare di ricominciare una vita normale il prima possibile».
D.: Tempi strani e difficili che abbiamo dovuto vivere. Qual è lo status del Covid-19 in Italia?
- Guariglia: «Attualmente in Italia l'aumento dei nuovi contagi è stato contenuto e negli ultimi 14 giorni si registrano 32 nuovi casi di Covid-19 ogni 100.000 abitanti. Dopo i terribili mesi di marzo, aprile e maggio, questi sono dati che danno speranza. Tuttavia, tra agosto e settembre si è registrato un aumento dei casi rispetto ai mesi immediatamente precedenti, principalmente legati alle gite estive. Un aumento che consiglia di non abbassare la guardia».
D.: L'Italia era il Paese di riferimento per la Spagna all'inizio della pandemia. Fino a che punto pensa che la Spagna dovrebbe ora guardare alla politica italiana per porre fine o fermare il coronavirus?
- Guariglia: «Non credo ci siano ricette magiche. E ogni Paese ha la sua storia in questa difficile lotta contro il virus. Quello che posso dire sull'Italia è che è stato istituito un Comitato Tecnico di Sorveglianza, che continua a monitorare gli sviluppi epidemiologici in tutto il Paese e ad agire quando necessario. Inoltre, viene svolto molto lavoro per tenere traccia dei casi e rilevare possibili nuove fonti di infezione. Una misura che sta funzionando sono i test negli aeroporti. Al momento sono previsti per i passeggeri in arrivo da alcuni Paesi. Altre soluzioni sono allo studio nel prossimo futuro, come il test preventivo prima dell'imbarco, che verrebbe effettuato direttamente in aeroporto. Il 16 settembre sono stati effettuati i primi due voli di Alitalia tra Roma e Milano con a bordo solo passeggeri sottoposti a screening preventivo, con esito negativo nel test Covid-19».
D.: Pensa che l'Unione Europea potrebbe fare di più per fermare la pandemia?
- Guariglia: «L'Europa ha fatto e continua a fare molto: cercare di coordinare le misure adottate o in fase di adozione da ciascuno dei Paesi, aiutare la ricerca sul vaccino e pianificare la sua futura distribuzione, rispondendo alle conseguenze economiche della crisi. Capire il cambiamento, qualcosa di cui l'UE ha saputo rispondere alla pandemia e con progetti di ripresa, è oggi la premessa su cui rilanciare il progetto comune europeo. Questo mercoledì, il presidente dell'UE, Von der Leyen, ha annunciato che, in occasione della presidenza italiana del G20, sarà organizzato in Italia un vertice mondiale sulla salute per continuare ad avanzare nella tutela della salute dei cittadini».
D.: Il 25 agosto si è svolto un incontro online tra i Ministri della Salute italiani, Roberto Speranza, e lo spagnolo, Salvador Illa. Quali accordi o linee da seguire in comune sono stati raggiunti? È attiva la collaborazione tra Spagna e Italia?
- Guariglia: «Il contatto tra i due ministri e, in generale, tra le pubbliche amministrazioni di Italia e Spagna, è costante e fluido. C'è la volontà di continuare a lavorare insieme per coordinare le misure per contrastare la pandemia e per rafforzare la ricerca europea su cure e vaccini. Non vinceremo questa sfida da soli, ma coopereremo al massimo, soprattutto in Europa».
D.: Ci sarà un vertice bilaterale Italia-Spagna il prossimo anno?
- Guariglia: «I due presidenti del Governo, Conte e Sánchez, hanno annunciato nella conferenza stampa congiunta dell'8 luglio a Madrid la loro intenzione di organizzare il vertice bilaterale entro la fine del 2020.
D: Si può dire che è quasi un nuovo arrivato nella sua posizione. In qualità di ambasciatore d’Italia in Spagna, come ha visto lo stato delle relazioni commerciali con il nostro Paese? Come possono migliorare?
- Guariglia: «Secondo gli ultimi dati, lo scambio commerciale tra Italia e Spagna nel 2019 ha raggiunto i 44.400 milioni di euro. I numeri del primo semestre 2020 risentono inevitabilmente dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, con una contrazione del cambio dello scambio bilaterale di circa il 20%. Tornare ai dati prima della crisi e possibilmente migliorarli è ormai l'obiettivo comune dei nostri Paesi».
D.: Ha qualche anno davanti per il suo lavoro in Spagna. Quali progetti o idee vorrebbe adottare nel nostro Paese?
- Guariglia: «L'obiettivo principale è rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali, già molto intense, in tutte le aree possibili. Da questo punto di vista, l'Ambasciata d’Italia vuole essere il catalizzatore di legami straordinari tra Italia e Spagna che accompagnino la ripresa del dialogo politico, soprattutto in chiave europea. Considerando il momento presente, coinvolge anche il nostro compito facilitare il più possibile la collaborazione tra le pubbliche amministrazioni italiane e spagnole per sostenere la ripresa delle economie dei nostri Paesi, puntando anche sulle nuove risorse europee che il piano di ripresa ci metterà a disposizione. Così che, per quanto riguarda l'Ambasciata e la rete diplomatico-consolare italiana in Spagna, il mio obiettivo è quello di essere sempre più vicino agli italiani che risiedono o vivono temporaneamente in Spagna, ma anche a tutti gli spagnoli interessati all'Italia. Per i prossimi mesi abbiamo già progetti importanti: l'apertura di un'agenzia consolare alle Canarie, dove si trova una crescente comunità italiana; il trasferimento del Consolato Generale di Barcellona in una nuova sede moderna e funzionale che sta per essere completata; un ambizioso progetto per la riforma dei locali che ospitano la Cancelleria Consolare di Madrid in Calle Agustín de Betancourt».
D.: L'Istituto Italiano di Cultura è particolarmente attivo in Spagna. La cultura è una delle migliori armi della diplomazia oggi?
- Guariglia: «La cultura è di enorme importanza, gioca un ruolo fondamentale nel riavvicinamento tra persone di diverse nazionalità. Inoltre, soprattutto in tempi di crisi, è importante investire in cultura e formazione. Questa è la funzione principale mirabilmente svolta dagli Istituti Italiani di Cultura di Madrid e di Barcellona, e che sosteniamo dall’ambasciata. Anche in questo settore il Coronavirus ha chiaramente cambiato approccio. È per questo motivo nella programmazione degli Istituti di Cultura di Madrid e Barcellona abbiamo un ampio spazio dedicato alle iniziative di fruizione digitale. Inoltre, i nostri due Istituti hanno come impegno quello di espandere la propria area di influenza cercando di raggiungere i giovani attraverso l'inclusione di nuovi settori, come l'arte digitale, il design, i fumetti, la musica elettronica, l'uso di tecnologie multimediali per conoscere l'arte del Rinascimento e il lancio di iniziative valorizzare i giovani talenti in tutte le discipline».


Fonte: Redazione
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