05 Maggio 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Persone

Slovacchia: Regione di Trnava lancia prima iniziativa antimafia internazionale

04-11-2019 20:11 - Persone
GD – Bratislava, 4 nov. 2019 - Nel nome del giornalista investigativo Ján Kuciak, di “Aktuality”, e della sua compagna Martina Kusnirova, archeologa, assassinati a Velka Maca il 21 febbraio 2018, è stata promossa la “Prima Conferenza Internazionale contro tutte le mafie in Slovacchia”. Il presidente della Regione di Trnava, Viskupic, le famiglie Kuciak e Kusnirova con l’avv. Roman Kvasnica, con il sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Bratislava, promuovono l’11 e il 12 novembre al Teatro di Trnava, due giorni di studio, impegno e riflessione sul tema delle mafie, argomento dell’ultima inchiesta mai conclusa di Ján Kuciak, pubblicata postuma.
Dopo gli omicidi di Ján Kuciak e Martina Kusnirova, niente è più come prima in Slovacchia: sono state infatti scoperchiate frodi, corruzione, e le pressioni sui piccoli agricoltori delle terre a Ovest della Slovacchia, uno di loro è stato assassinato. Imputato come mandante degli omicidi di Ján e Martina è l’imprenditore Marian Kocner, oggi in carcere, già accusato di frode fiscale. Con Kocner, sono accusate altre quattro persone come gruppo di fuoco. La società civile è scesa in piazza reclamando pulizia da ogni corruzione e illegalità. I cittadini slovacchi chiedono trasparenza della gestione della vita pubblica.
Il giornalismo libero è vaglio della democrazia e Jan ha svolto il ruolo principe di sentinella pagando con la sua vita e quella della sua compagna che avrebbe dovuto sposare. Erano due ragazzi di soli 27 anni che credevano in una Slovacchia europea. Da molti anni la ndrangheta calabrese si è radicata indisturbata in Slovacchia dove Nino Vadalà ha costruito una rete di aziende e società, godendo di amicizie politiche. Vadalà è stato condannato a 9 anni e 4 mesi di carcere in Italia per essere un narcotrafficante internazionale. Anche su questo stava indagando Ján Kuciak quando è stato assassinato.
Al centro della conferenza la partecipazione straordinaria del Procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo d’Italia, Federico Cafiero De Raho, per la prima volta in Slovacchia, con una lunga esperienza giudiziaria, in passato anche Procuratore di Reggio Calabria, coordinatore di tutte le inchieste delle Procure italiane. Sarà presente come relatore il fondatore nel 1994 dell’Associazione “Libera contro le mafie” Don Luigi Ciotti, minacciato dalla mafie e scortato: leader della protesta civile contro la corruzione e l’illegalità in Italia e nel mondo. “Libera” coordina 1.600 associazioni per diffondere la cultura della legalità opponendosi e denunciando ogni attività mafiosa. Don Ciotti è stato il primo in Italia a riutilizzare i beni confiscati alle mafie per destinarli a fini sociali e al servizio dei giovani.
L’avv. Enza Rando, vice presidente di “Libera” spiegherà come si tutelano le vittime di mafia e i familiari all’interno del processo giudiziario. L’inviata speciale Maria Grazia Mazzola del TG1 RAI con le sue rivelazioni ha fatto luce sulle complicità di Vadalà in Slovacchia. Ha pubblicato e denunciato le foto del pedinamento di Ján Kuciak ed è tra le promotrici della conferenza. Esperta di mafie da trent’anni, minacciata dalla mafia per le sue inchieste, modererà la conferenza e ne sarà pure relatrice.
Tra gli interventi ci saranno quelli degli eurodeputati slovacchi Lucia Nicholsonovà, Lukas Kyselica; il giornalista Peter Bardy, caporedattore di “Aktuality; la giornalista investigativa Monika Todova, di “Dennik N”; il giornalista minacciato Adam Valcek del quotidiano “SME”.
Le mafie da anni si sono radicate in Europa, ma manca una legislazione comune agli Stati membri dell’UE che renda efficace il contrasto globale. All’avanguardia è l’Italia che dopo numerosi omicidi e l’eliminazione del deputato Pio La Torre, del PCI, e del Prefetto di Palermo gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, il 13 settembre 1982 approvò la legge che introdusse il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. L’articolo 416 bis del codice penale italiano ha scardinato numerose organizzazioni mafiose in Italia e in Europa ma necessita la collaborazione degli Stati dell’Unione. E ora l’auspicio è che anche la Slovacchia abbia una legge antimafia.

di Gianfranco Nitti


Fonte: Gianfranco Nitti
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie