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SINA–Syrian Italian Networking Association: imprenditori di Italia e Siria a confronto per ricostruzione Paese

28-11-2019 16:10 - Made in Italy
GD – Roma, 28 nov. 19 – L'imprenditoria italiana si mobilità per progettare modi e interventi per la ricostruzione della Siria. “Togliere le sanzioni, ripristinare i canali diplomatici, partecipare alla ricostruzione della Siria che vale tra i cinque e i seicento miliardi di dollari” è l'invito lanciato dal sen. Paolo Romani (che ha recentemente visitato il Paese ed ha incontrato il presidente Bashar Al Assad ed altri ministri siriani), in apertura dell'incontro "Re-Think Syria – il soft power italiano per la ricostruzione", organizzato nella sala convegni ‘Horti Balbinae' di Roma alla presenza di decine di imprenditori dei due Paesi. Si tratta del primo di una serie di incontri promossi da per ‘ripensare' alla Siria come ad una meta per commercio, investimenti, turismo. Con l'auspicio, ovviamente, che il quadro sanzionatorio e l'embargo siano presto cancellati.
“Prima della guerra al terrorismo che ha devastato la Siria”, ha ricordato la presidente di SINA, Loma Saker, “l'Italia era il primo partner commerciale europeo del Paese mediorientale e tra i principali al mondo assieme con Cina e Russia. Nel 2010, l'intercambio aveva raggiunto 2,3 miliardi di euro, raddoppiando i volumi rispetto all'anno precedente”.
Il presidente di Assorestauro, Alessandro Zanini, ha offerto la disponibilità di tutto il settore italiano del restauro urbano e artistico per aiutare la Siria a ricostruire il proprio patrimonio storico e architettonico, pur nella difficoltà di operare in un quadro complicato dal persistente embargo dell'UE nei confronti del paese arabo.
Ci sono grandi opportunità di partecipare alla ricostruzione anche per la piccola e media impresa italiana”, ha sostenuto Gianfranco Damiano, presidente della Camera di Commercio Italo Libica e per questo esperto di interventi in aree di crisi. La Siria avrà bisogno di beni primari ma anche del know how ingegneristico e progettuale in cui il nostro paese eccelle nel mondo.
Nonostante la guerra e le sanzioni, ha detto Guido Fornelli, managing director di Expotrans, l'export italiano verso la Siria non si è mai fermato, a dimostrazione dei fortissimi legami con l'Italia e dell'interesse verso i nostri prodotti, soprattutto macchinari per l'industria.
Gli imprenditori e manager siriani intervenuti, rappresentanti di importanti gruppi industriali operanti nelle costruzioni e nel trading, hanno tutti sottolineato la loro aspirazione affinché l'Italia torni ad essere presto protagonista della rinascita del loro paese.
La presidente Loma Saker ha concluso affermando che “SINA è nata per offrire un luogo di scambio e di opportunità di dialogo per le imprese dei due Paesi. Conoscendo il ruolo fondamentale che svolgono le fiere, lavoreremo per riportare le aziende italiane alle principali manifestazioni che si terranno a Damasco, a cominciare da ‘Buildex 2020' nel prossimo Giugno e che prima della guerra era la più importante fiera del settore delle costruzioni in tutta l'area sud-mediterranea”.
Per informazioni: +39 350 032 0364 - info@sina.network


Fonte: Redazione
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