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Patto per export alla Farnesina per rilanciare Made in Italy nel mondo

08-06-2020 16:18 - Farnesina
GD - Roma, 8 giu. 20 - Comunicazione, formazione, e-commerce, sistema fieristico, promozione integrata e finanza agevolata: sono i sei pilastri su cui si basa il Patto per l'Export, una strategia che mira a sostenere l'internazionalizzazione di tutto il sistema produttivo italiano per rilanciare il made in Italy nel mondo dopo la crisi economica causata dal Coronavirus. “Abbiamo superato il periodo più buio, ora il Paese può ripartire con cautela ma con coraggio: il motore del made in Italy, un asset strategico, può tornare a correre”, ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo alla cerimonia di firma del Patto, alla Farnesina.
“Una strategia di sostegno pubblico alle imprese che si affacciano sui mercati internazionali, che potrà contare su risorse straordinarie messe a disposizione dal Governo per imprimere al sistema produttivo un nuovo slancio", ha aggiunto il ministro degli Esteri, illustrando un piano che riassume risorse straordinarie per circa 1,4 miliardi di euro per far ripartire il motore del Made in Italy, dopo la crisi per il Covid-19.
Il documento, ha spiegato il ministro, ha raccolto le istanze presentate dalle associazioni di categoria e le imprese per il rafforzamento della loro proiezione all’estero, durante una serie di tavoli presieduti nelle scorse settimane dal sottosegretario Manlio Di Stefano e dall’amb. Lorenzo Angeloni, e che hanno interessato tutti i settori produttivi, dall’agroalimentare alla meccanica, dalla farmaceutica alle infrastrutture, passando per il comparto dell’innovazione e dei servizi all’export per giungere sino alla cultura ed al turismo.
Parlando dei sei i piliastri su cui si regge il patto, Di Maio ha precisato che il primo è la comunicazione perchè, ha sottolineato, “la ripartenza non potrà prescindere dall’avvio di un grande re-branding nazionale”. Poi ha riferito che "è stato pubblicato sulla Gazzetta dell’Unione Europea sul sito appaltinnovativi.gov.it l’avviso con cui si apre una consultazione di mercato trasparente, inclusiva e rapida, del valore di 50 milioni di euro. Da qui a settembre selezioneremo con un meccanismo di dialogo competitivo le migliori proposte per rilanciare l’immagine dei nostri settori produttivi in 26 Paesi nel mondo”.
“Apriamo il cantiere del Made in Italy nel mondo”, ha detto Di Maio. Alla cerimonia della firma del patto per l’export alla Farnesina partecipano diversi ministri, da Roberto Gualtieri Teresa Bellanova, da Paola De Micheli a Dario Franceschini, i rappresentanti di ICE Agenzia, CDP Sace Simest e gli altri membri della Cabina di regia per l’Italia internazionale ed altre rappresentanze economiche del Paese.
“La pandemia non ha compromesso la grande domanda di Italia nel mondo e noi le andremo incontro", ha sottolineato il titolare della Farnesina. "Il Patto per l'export sarà uno strumento vivo che dispiegherà i suoi effetti da oggi e che rimarrà aperto alle firma per nuove adesioni e che dovrà tempestivamente adeguarsi alle esigenze del Paese”.
Nello specifico, il piano straordinario di comunicazione strategica “è una campagna che non ha precedenti nella pubblica amministrazione", ha spiegato l'ambasciatore Lorenzo Angeloni. "Comunicare il grande bacino di valori del patrimonio monumentale dei territori, dei distretti, delle filiere e dei prodotti del nostro Paese può essere sembrato una ‘mission impossible' ma nessun settore sarà tralasciato, puntando a creare un audience mondiale con una profilazione sempre maggiore. Alla campagna madre, ne seguiranno altre focalizzate su specifici settori e mercati. Inizieremo con i primi 26 Paesi individuati per sussidi mercato, a cui ne aggiungeremo altri 25 promettenti”.
L'ambasciatore ha proseguito affermando che “la consultazione di mercato si concluderà fra 30 giorni a seguire capitolato, gara e assegnazione per partire con la campagna a settembre. Il dove dipenderà anche dalla situazione sanitaria e socio economica dei singoli paesi. La campagna durerà un anno, con produzione giornaliera di contenuti. Sarà multilingue e articolata su tre canali di azione principali: video marketing per la valorizzazione turistica, culturale e produttiva del Paese; social, con l'incessante immissione dei contenuti; eventi digitali e testimonial per incrementare il desiderio di apprezzamento del nostro Paese. Sarà individuato un manager per i contenuti digitali in ogni regione, per assicurare la copertura del territorio e coordinare messaggio e strumenti”.
Secondo il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, si tratta di “un grande patto per l'export che significa non solo mettere in campo strumenti che sono stati implementati ma anche un metodo di lavoro che è importante rilanciare. Un patto importante. Un processo inclusivo approfondito che ha portato alla ricognizione delle criticità e alla definizione di 6 importanti pilastri strategici. C'è stato un grado significativo di lungimiranza, anche nei momenti difficili il lavoro non è stato interrotto ma rilanciato”.
Sul fronte agroalimentare il ministro per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova, ha detto: “Abbiamo fortemente voluto che in questo Patto ci fosse un richiamo alla lotta al falso Made in Italy, un vero e proprio furto d'identità che, solo sul settore dell'agroalimentare, pesa per oltre 100 miliardi di euro. Su questo, faremo campagne di comunicazione mirate per far capire ai cittadini che, quando comprano un falso parmigiano, sono allo stesso tempo complici e vittime di una truffa”.
Anche “turismo e cultura sono due elementi fondamentali dell'export italiano. Ogni prodotto dell'industria italiana che si esporta nel mondo ha dentro secoli di saperi, conoscenze e bellezza. Chiunque lo abbia realizzato ha vissuto e camminato nella bellezza e ve la ha trasposta", ha detto da parte sua Dario Franceschini, ministro per i Beni Culturali e Turismo. "Attraverso Cassa Depositi e Prestiti prevediamo due interventi distinti. Il primo è un fondo strategico per il turismo per riqualificare e impedire che sfugga di mano il patrimonio alberghiero e ricettivo nazionale, mantenendone i caratteri originali legati a una proprietà diffusa. Il secondo è la creazione di una piattaforma con cui proporremo all'Italia e al mondo tutta l'offerta culturale on line”.
Secondo Paola Pisano, ministro per l'Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, "importante sarà l'aspetto della digitalizzazione e dell'innovazione. Sul piano internazionale molti nostri imprenditori hanno già fatto molto, siamo all'avanguardia in diversi settori che si contraddistinguono per una forte vocazione tecnologica e innovativa. Possiamo essere ancora più ambiziosi nello sviluppo e nell'utilizzo di servizi digitali. Per farlo sono necessarie azioni di coordinamento” ha proseguito Pisano sottolineando "l'importanza di incoraggiare gli imprenditori in investire in digitalizzazione, far crescere alcuni settori molto importanti come cloud, analisi dei dati e l'intelligenza artificiale. È necessario dotare il Paese di infrastrutture tecnologie e accompagnare le aziende verso il digitale”.
Da parte sua Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, “l'investimento che presentiamo oggi è assolutamente strategico per l'Italia, per il quale il Ministero dei Trasporti dovrà giocare un ruolo di grande supporto. Non possiamo permetterci di perdere competitività e per questo a breve presenteremo la nuova strategia del Mit per il rilancio del Paese”.
Nel corso della cerimonia della firma del Patto per l'export, Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Affari Esteri con delega all'Internazionalizzazione delle Imprese, ha ripercorso il grande lavoro svolto negli ultimi tre mesi per porre le fondamenta della ripresa del nostro export come risposta alla crisi economica causata dal Covid-19.
“Assieme a tutti gli attori principali del processo di internazionalizzazione del Sistema Paese abbiamo fatto un vero e proprio ‘salto in avanti', sia sotto il profilo del metodo, sia su di un piano prospettico, di visione strategica per il futuro, ha dichiarato Di Stefano. "Sul metodo, riunendo in una sorta di confronto continuo tutte le associazioni di categoria in Tavolo Settoriali, abbiamo condiviso le nostre strategie, ascoltato le imprese, e incluso i loro suggerimenti nel Patto: si tratta di una metodologia per certo versi innovativa, ma che dimostra quanto inclusiva vuole essere la strategia del Governo. Sul secondo piano, quello della visione strategica per il futuro, abbiamo creduto con convinzione che dalla sfida Covid derivasse una imperdibile opportunità: guidare la spinta all'innovazione, alla digitalizzazione e alla formazione delle nostre imprese, in particolare delle PMI, che devono trovare la strada per poter reggere le nuove sfide della globalizzazione”.
Infine Di Stefano ha sottolineato che "è la risposta, questa della Farnesina, che dimostra come non siamo affatto 'l'Italietta', colpita e affondata, come qualcuno vorrebbe che fossimo, ma un grande Paese, un grande popolo è una delle più grandi industrie esportatrici del mondo”.
“Con molto tempismo, ICE ha già concluso la procedura di gara per acquisire una piattaforma che permetta di tenere fiere virtuali e ne concederà l'utilizzo a fiere, associazioni e consorzi. La piattaforma sarà operativa entro il 15 luglio, quando il calendario delle fiere verrà riprogrammato: saremo pronti per attuare programmi speciali per attrazione di buyer, influencer, blogger, giornalisti e testimonial, i quali prevedano, oltre alle visite alla fiera, anche tour personalizzati dei territori che ospitano le manifestazioni fieristiche. Per questo, la Farnesina offre a sostegno la sua rete”, ha infine precisato l'amb. Angeloni, durante la cerimonia di firma del Patto per l'Export, oggi alla Farnesina.


Fonte: Redazione
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