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Italia-Marocco: per ambasciatore Abouyoub “reinventare accordi euro-mediterranei"

04-12-2018 19:20 - Ambasciate
GD - Roma, 4 dic. 18 - “Siamo sulla stessa barca”. È con questi termini che Hassan Abouyoub, ambasciatore del Re del Marocco in Italia, ha definito il ruolo di Italia e del suo Paese nell’attuale contesto del Mediterraneo. “Le relazioni tra il Marocco e l’Italia sono ottime, senza problemi, e proprio per questo”, afferma il diplomatico, “tocca a questi due Paesi lavorare, insieme, per reinventare gli accordi euro-mediterranei che si sono rivelati, sotto molti aspetti, un insuccesso. Non si possono accettare forme di un nuovo neo-colonialismo, si deve riscoprire quella cooperazione che, nel Mediterraneo e in particolare nel Maghreb, c’è stata per tanti secoli”.
L’amb. Abouyoub , che si è incontrato con i giornalisti nella sede dell’Associazione della Stampa Estera, ha parlato in termini estremamente positivi delle relazioni con l’Italia. In risposta ad una domanda ha definito “eccezionale” il rapporto delle migliaia di immigrati marocchini residenti nel Nord, ed in particolare in Lombardia, con i sindaci leghisti. Ed ha osservato che fu Matteo Salvini, non ancora vicepresidente del Consiglio, a “rompere il ghiaccio tra la Lega e il Marocco con la sua visita dello scorso anno a Rabat”.“Una visita”, ha proseguito, “ molto interessante. Anche il Marocco è Paese di immigrazione, e condivide la necessità di lottare contro l’immigrazione clandestina, un traffico che alimenta le organizzazioni mafiose e non rispetta gli essere umani”. Gli immigrati arrivano in Marocco soprattutto dall’Africa subsahariana, e il diplomatico ha precisato che ne sono stati accolti e regolarizzati più di 52.000.
Sul piano dell’economia l’amb. Abouyoub ha sottolineato le molte opportunità che esistono per le aziende italiane in Marocco ed ha insistito sul ruolo che il suo Paese può avere come “piattaforma logistica” rivolta in particolare verso l’immenso continente africano.
Il diplomatico ha anche messo l’accento sulla “assurdità” della chiusura da parte dell’Algeria della frontiera con il Marocco in seguito alla crisi, scoppiata negli anni ’70 del secolo scorso, del Sahara Occidentale.
Ed allargando il discorso al rilancio della cooperazione nel Mediterraneo il diplomatico del Marocco si è mostrato pessimista almeno fino a quando rimarranno aperte altre crisi, da quella libica a quella, soprattutto, del popolo palestinese.



Fonte: Carlo Rebecchi
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