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Italia-Israele: inaugurato il consolato onorario a Firenze

13-11-2019 18:15 - Ambasciate
Marco Carrai Marco Carrai
GD – Firenze, 13 nov. 19 - Inaugurato oggi il consolato onorario d'Israele a Firenze. All'evento di presentazione ed apertura, intitolato «Italia-Israele: un legame nella storia», nell'Altana di Palazzo Strozzi, sono intervenuti l'ambasciatore d'Israele in Italia, Dror Eydar; il neo console d'Israele per la Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, Marco Carrai (imprenditore molto vicino a Matteo Renzi); il sindaco di Firenze Dario Nardella; il presidente del Jewish Economic Forum, Jonathan Pacifici; Fiamma Nirenstein, responsabile europea del Jerusalem Center for Public Affairs. All'iniziativa, condotta da Annalisa Chirico, giornalista e presidente di "Fino a prova contraria", ha preso parte pure il segretario della Lega, Matteo Salvini.
“La vicinanza allo Stato di Israele e al popolo ebraico è per me motivo di orgoglio”, ha detto il console onorario Marco Carrai, “sento il popolo e la cultura ebraica come la mia seconda pelle. È straordinario come un paese in perenne equilibrio tra la pace e la guerra, circondato da nemici che lo vorrebbero vedere distrutto, sia uno dei posti più all'avanguardia nei settori tecnologici e culturali. Il popolo ebraico è riuscito a vincere tutte le persecuzioni, seppure a caro prezzo, e noi dobbiamo continuare a difenderlo dagli inaccettabili pregiudizi che ancora oggi vengono quotidianamente espressi”.
“Difendere Israele significa difendere il mondo libero”, ha dichiara Annalisa Chirico, editorialista del quotidiano “Il Foglio”, e “l'amico Marco Carrai ha ricevuto un incarico importante, una grande responsabilità. Ieri la Corte di giustizia dell'Unione Europea ha deciso che Israele sarà l'unico Paese i cui beni provenienti dai territori contestati saranno marchiati con una dicitura speciale. Un trattamento che non avviene né per i prodotti cinesi dal Tibet né per l'olio turco prodotto a Cipro nord. Questa sentenza, che ci fa vergognare come cittadini europei, dimostra una volta di più che il contrasto all'antisemitismo è spesso un esercizio di belle parole, intriso di molta ipocrisia”.


Fonte: Redazione
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