Italia-Israele: alla Farnesina celebrati 70 anni delle intense relazioni diplomatiche

GD - Roma, 5 nov. 19 – Alla Farnesina si sono celebrati oggi i 70 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Israele con l’evento «Celebrating 70 years of Diplomatic Relations. Italy and Israel Side-By-Side for Innovation». L'ambasciatore israeliano a Roma, Dror Eydar, ha detto che «i rapporti tra Israele e Italia sono nati prima della fondazione di Israele e il Risorgimento italiano è stato un'ispirazione per gli ebrei in Europa che speravano nel ritorno nella terra dei loro antenati».
Eydar ha ricordato come, dopo la seconda guerra mondiale, di fronte all'esodo di centinaia di migliaia di sopravvissuti all'Olocausto dall'Europa, «l'Italia era già con noi».

Parlando poi dei giorni nostri il diplomatico di Israele ha ricordato l'importanza della cooperazione scientifica tra i due Paesi «diventata sempre più sofisticata con migliaia di progetti in campo medico, nell'aerospazio, nelle nanotecnologie e nelle scienze ambientali» ed ha citato come esempio di successo l'istituzione di un laboratorio congiunto tra le agenzie spaziali italiana e israeliana. Ha poi ribadito che Israele punta molto sulla tecnologia, sul software e su un ecosistema che incoraggia l'innovazione e a pensare fuori dagli schemi. Tutti elementi che «saranno centrali nel nostro dialogo con l'Italia» per i prossimi 70 anni di strette relazioni.

«Dopo l’avvio delle relazioni bilaterali tra Italia e Israele, la cooperazione è fiorita», ha affermato ancora il diplomatico ricordando che «oggi vi sono migliaia di progetti in corso e la cooperazione scientifica è cresciuta nei settori della medicina, dell’aerospazio, e della nanotecnologia». Poi l’amb. Eydar ha ringraziato il Governo italiano e il ministero degli Affari Esteri per «le profonde relazioni economiche e per la forte amicizia».

«La scienza è un canale per la diplomazia libero da confini, trasversale» e proprio la scienza e la tecnologia sono una base importante delle relazioni tra Italia e Israele, ha detto il viceministro degli Esteri Emanuela Del Re introducendo alla Farnesina il seminario che è stato anche l'occasione per la consegna del premio intitolato a Rita Levi Montalcini che ogni anno viene assegnato ad un ricercatore israeliano.

A tale proposito, rievocando le figura della scienziata vincitrice del premio Nobel, come «un esempio per tutti ed un motivo di ispirazione», Del Re ha ricordato gli oltre 209 progetti di cooperazione scientifica accademica e industriale tra Italia e Israele, gli 11 laboratori congiunti e un incubatore «a dimostrazione che la collaborazione tra i due Paesi sta dando i suoi frutti».

Inoltre ha citato gli oltre 145 eventi bilaterali scientifici, seminari e workshop su un largo spettro di argomenti con il coinvolgimento di varie istituzioni pubbliche e private.

A proposito degli «importanti rapporti economici e commerciali con Israele», Del Re si è soffermata sulle molte opportunità di futura collaborazione in particolare per le start up, ricordando che Israele viene anche chiamata la Start up nation. Il premio Rita Levi Montalcini è stato consegnato al prof. Eytan Domany, del Dipartimento di Fisica dei Sistemi complessi dell'Istituto Weizmann di Tel Aviv, che soggiornerà per un periodo di quattro mesi presso l'Università di Milano, dove collaborerà con la prof. Caterina La Porta, group leader del laboratorio 'Oncolab' anch'essa presente alla cerimonia. Le ricerche che stanno portando avanti mirano al miglioramento e alla personalizzazione delle cure oncologiche partendo dall'utilizzo di big data.

Presenti all’evento, tra gli altri, oltre al viceministro Del Re, anche il direttore generale per la promozione del Sistema Paese della Farnesina, Vincenzo de Luca, che ha sottolineato come il successo della collaborazione a livello scientifico sia legata anche alla cooperazione a livello ministeriale.