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Italia-Germania: la gaffe della "camicia nera" del ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas

08-11-2019 14:34 - Persone
GD – Berlino, 8 nov. 19 – Nel trentesimo anniversario della caduta del Muro si svolge domani sulla Sprea il primo bilaterale in Germania del ministro degli Esteri Luigi Di Maio con l’omologo tedesco Heiko Maas. È previsto un giro d’orizzonte della situazione europea e internazionale.
L’intenso programma nell’agenda di Maas nel giorno della storica ricorrenza consente solo un incontro molto breve e formale, rallentato inevitabilmente dal lavoro degli interpreti. I due ministri hanno in comune di non avere avuto alcuna consuetutine con l‘attività diplomatica nei precedenti incatichi governativi, e di attribuire molta cura al proprio abbigliamento.
Luigi Di Maio, 33 anni, è impeccabile in abiti scuri di taglio classico, con cravatte sobrie su camicia immacolata. Heiko Maas, 52 anni, socialdemocratico, invece si distingue come cultore del look giovanile. Da questo punto di vista, è il ministro più trendy del governo di Angela Merkel: giacca corta, pantalone attillato, stoffe di qualità, colori brillanti, volentieri in jeans, giubbotto di pelle, sciarpone annodato e calzature sportive, anche in momenti di grande visibilità politica. Il nuovo stile, molto cool, si è accentuato con il divorzio dalla moglie Corinna dopo 18 anni di matrimonio e due figli di 12 e 16 anni. Nel frattempo, Maas è stato conquistato sentimentalmente dall’attrice Natalia Wörner, 51 anni, anche scrittrice.
L’originalità dell’abbigliamento ha fatto notizia sulla stampa tedesca in occasione dell’ultima visita di Maas in Italia. A metà luglio di quest’anno, egli ha presenziato a Firenze, ricevuto dall'allora collega italiano Enzo Moavero Milanesi, alla restituzione nella Sala Bianca di Palazzo Pitti del "Vaso di Fiori", opera del pittore olandese Jan van Huysum, rubata nel 1944 durante l’occupazione delle forze militari tedesche. La cerimonia in Germania non avrebbe avuto risalto se non fosse stata turbata dalla gaffe dell’abbigliamento colpevolmente "retrò" del ministro tedesco.
Per dirla col titolo a quattro colonne del berlinese "Tagespiegel":“Con la camicia nera in Italia : perchè un passo falso nel protocollo diplomatico è tipicamente tedesco“. Lo storico Michael Wolffsohn, autore dell’articolo, si è indignato :“Avrebbe fatto meglio a lasciarla a casa la camicia nera, perchè nell’Italia di Mussolini appartenva all’uniforme della milizia del fascismo. Anche le uniformi dei carnefici delle SS erano nere. Così, la riconsegna dell’opera d’arte trafugata dai nazisti, compiuta da un ministro tedesco abbigliato del nero degli italo-fascisti e delle SS, ha suscitato sensazioni tutt’altro che piacevoli“.
Se la gaffe di Heiko Maas non ha avuto gravi conseguenze, dipende secondo l’autorevole quotidiano berlinese dal fatto che "il Governo italiano ci teneva a fare bella figura con la restituzione del quadro e ha taciuto. Il che però non ha impedito ad alcuni addetti ai lavori sul posto e all’estero di farsi beffe della sensibilità dei responsabili del cerimoniale“.

di Enzo Piergianni


Fonte: Enzo Piergianni
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