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Italia-Cina: scontro diplomatico per conferenza al Senato con Wong, leader protesta di Hong Kong

30-11-2019 07:58 - Ambasciate
GD - Roma, 30 nov. 19 - Tra Italia e Cina è aperta polemica diplomatica. Ad innescarla è stato l'ambasciatore cinese che ha criticato i parlamentari italiani presenti alla videoconferenza al Senato con il leader delle proteste a Hong Kong, Joshua Wong. "Dichiarazioni quali quelle rese dal portavoce dell'ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Roma sono del tutto inaccettabili e totalmente irrispettose della sovranità del Parlamento italiano". Questo quanto rappresentato formalmente dal ministero degli Esteri italiano all'ambasciatore cinese a Roma cui è stato espresso "forte disappunto per quella che è considerata una indebita ingerenza nella dialettica politica e parlamentare italiana".
Queste le dichiarazioni dell'ambasciatore cinese: "Joshua Wong ha distorto la realtà, legittimato la violenza e chiesto l'ingerenza di forze straniere negli affari di Hong Kong. I politici italiani che hanno fatto la videoconferenza con lui hanno tenuto un comportamento irresponsabile", aveva affermato il portavoce dell'ambasciata cinese in un tweet che fa riferimento alla conferenza stampa organizzata a Palazzo Madama da Fdi e Radicali nella quale è intervenuto il leader delle proteste a Hong Kong.
Il presidente del Senato, Elisabetta Casellati ha detto che sono “inaccettabili le parole dell'ambasciatore cinese, lesive della libera espressione delle opinioni politiche dei parlamentari italiani. Nessuno può mettere in discussione le prerogative parlamentari a maggiore ragione laddove riguardino la libertà di opinione e di pensiero, uno dei capisaldi della nostra democrazia".
Da parte sua il presidente dell'altro ramo del Parlamento, Roberto Fico, ha affermato:
"Difendo e difenderò sempre il diritto dei parlamentari di esprimere le proprie opinioni e i propri giudizi politici. Le parole dell'ambasciata cinese rispetto alla conferenza stampa cui hanno preso parte esponenti politici e l'attivista Joshua Wong sono profondamente irrispettose". Ed ha aggiunto:."Il Parlamento ha infatti il diritto e il dovere di ascoltare sempre tutte le posizioni e tutte le parti in causa, anche in relazione ad avvenimenti che si svolgono in altri Paesi".
La reazione del mondo politico italiano non si è fatta attendere, e ha preso il via da Fratelli d'Italia, che quella conferenza aveva organizzato con il Partito radicale. "Intollerabili le dichiarazioni del portavoce dell'Ambasciata cinese in Italia sull'iniziativa organizzata ieri in Senato, anche da Fratelli d'Italia, con Joshua Wong, uno dei leader della protesta di Hong Kong. Siamo allibiti dall'arroganza e dalla sfrontatezza con le quali la rappresentanza diplomatica di Pechino si è permessa di censurare l'iniziativa di alcuni parlamentari italiani definendola "irresponsabile"", ha dichiarato il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Fratelli d'Italia chiede ufficialmente ai presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati, di far sentir subito e forte la voce del Parlamento italiano a difesa del sacrosanto diritto di deputati e senatori di esprimere le proprie idee e organizzare le iniziative che desiderano. Chiediamo al Governo italiano, e segnatamente al ministro degli Esteri Di Maio, di convocare immediatamente l'ambasciatore cinese per ricordare che l'Italia e' uno Stato democratico, a differenza del regime liberticida cinese", conclude Meloni.
La Farnesina non si spinge, per il momento, alla convocazione dell'ambasciatore o a una nota ufficiale, ma fa trapelare una reazione dai toni duri: le dichiarazioni "rese dal portavoce dell'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Roma sono del tutto inaccettabili e totalmente irrispettose della sovranità del Parlamento italiano". Il ministero degli Esteri Luigi Di Maio ha espresso "forte disappunto per quella che è considerata una indebita ingerenza nella dialettica politica e parlamentare italiana". Si apre un altro fronte per il governo.
“Ci aspettiamo una nota ufficiale del Ministero degli Esteri a tutela delle prerogative del Parlamento italiano. Se hanno osato tanto è perché pensano che l’Italia sia ormai sottomessa”, ha scritto il senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso, promotore della iniziativa violentemente censurata dall’Ambasciata cinese.


Fonte: Redazione
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