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Farnesina: lettera aperta al ministro Di Maio di 122 dipendenti del Ministero degli Affari Esteri

07-12-2019 16:10 - Farnesina
GD - Roma, 7 dic. 19 - Accorata e preoccupata lettera aperta al Ministro Luigi Di Maio da parte di 122 dipendenti del Ministero degli Affari Esteri. La lettera è stata inviata al Ministro via email lo scorso scorso 22 ottobre ed una copia è stata affissa in numerose bacheche sindacali all'interno del Palazzo della Farnesina.
Questo il testo della lettera aperta:
"Desideriamo con la presente porgerLe innanzitutto il benvenuto alla Farnesina e, in secondo luogo, sensibilizzarLa sulla nostra vicenda.
Le premettiamo una nostra breve presentazione: siamo un gruppo piuttosto consistente di persone – per la precisione 122 dipendenti del Ministero, ma appartenenti ad una fetta di personale più ampia che sfiora le 300 unità – e siamo i cosiddetti 'idonei inesistenti' dei due recenti concorsi interni per la progressione dalla II alla III Area Funzionale, indetti con D.M. 5115/773/bis. Vogliamo rappresentarLe tutto il nostro disappunto sulle modalità con cui è stata conclusa detta procedura, in esito alla quale è stata esclusa la qualifica di idonei in capo ai sottoscritti, e confidiamo pertanto nel Suo sostegno per una battaglia che consideriamo giusta in linea di principio, e non solo quindi per i nostri destini individuali.
Siamo inseriti ormai da molti anni nei profili della Seconda Area funzionale, che corrispondono all'inquadramento da impiegato nel settore privato. Quasi tutti noi avevamo tuttavia già conseguito, al momento dell’assunzione, almeno un titolo accademico ed in molti casi anche titoli post-laurea o importanti abilitazioni professionali. Si trattava, allora come oggi, di una situazione abbastanza diffusa nella Pubblica Amministrazione che però veniva al tempo accettata di buon grado, esistendo ancora la concreta possibilità di accedere, prima o dopo, a posizioni nella Terza Area attraverso concorsi interni od esterni, che venivano indetti con una certa regolarità.
Ciò che all'epoca nessuno di noi avrebbe potuto prevedere furono, invece, le feroci politiche repressive e penalizzanti piovute sul pubblico impiego contrattualizzato (che alla Farnesina hanno perciò risparmiato, per loro fortuna, il personale diplomatico e quello assunto a contratto presso le sedi all'estero) che hanno imposto, tra l’altro, un interminabile blocco dei concorsi pubblici e l’eliminazione dal nostro ordinamento giuridico dei concorsi riservati agli interni. I firmatari della presente hanno comunque servito con profitto e dedizione l’Amministrazione degli Esteri per anni, lavorando da funzionari sebbene ad un livello stipendiale inferiore sia a Roma che all'estero, e senza una seppur vaga prospettiva di raggiungere, un giorno, un livello professionale corrispondente a quello effettivamente ricoperto.
Lo abbiamo fatto con una vena di delusione verso un datore di lavoro, lo Stato, che faceva pagare a noi le colpe di altri ma sempre con spirito di servizio, pur vedendoci tagliati fuori a tempo indeterminato dalle migliori posizioni per le Aree Funzionali sulla rete estera, dai concorsi per la Dirigenza e dalle candidature per il Servizio Europeo di Azione Esterna. L’abbiamo fatto, Sig. Ministro, mettendo a disposizione dell’Amministrazione degli Esteri e della Repubblica professionalità di livello superiore riconosciute, come potrà agevolmente verificare, dai nostri superiori gerarchici con ottime valutazioni ed encomi, e con risultati positivi in occasione degli eventi formativi e dei pochi percorsi di progressione economica indetti in questi anni. Ci consenta tuttavia di dirLe, Sig. Ministro, che la gloria ed i complimenti, da soli, dopo molti anni non sono più sufficienti.
Sig. Ministro, un detto della Sua terra, che è anche la terra di alcuni di noi, esprime sicuramente bene questo concetto: 'Bravi sì, fessi no!'.
Comprenderà pertanto la nostra frustrazione nell'aver dovuto attendere ben tredici anni per partecipare nuovamente a delle procedure concorsuali riservate agli interni. Comprenderà, quindi, anche le nostre elevate aspettative verso gli esiti di queste procedure e le ragioni profonde che hanno portato alla nostra massiccia mobilitazione.
Queste procedure interne si sono concluse lo scorso maggio con l’individuazione di 36 colleghi vincitori nel profilo Amministrativo-contabile-consolare, e di altri 8 nel profilo dell’Area Promozione Culturale, che hanno così potuto meritatamente coronare le proprie aspettative. Coloro che Le scrivono si sono invece piazzati nelle posizioni di rincalzo in entrambe le selezioni ma, con grande disappunto, hanno scoperto di non essere assimilabili agli “idonei” dei concorsi ordinari, e quindi di non poter vantare alcuna aspettativa circa lo scorrimento delle “graduatorie”, a quanto pare virtuali, in cui sono stati collocati.
Tale situazione, che non esitiamo a definire incresciosa, è stata oggetto di un serrato dialogo con la Direzione del Personale del MAECI ed ha coinvolto anche alcune sigle sindacali. Riconosciamo comunque ai vertici della DGRI di aver compreso la bontà delle nostre rivendicazioni e di essersi spesi per ottenere il massimo dalle altre Amministrazioni competenti, riuscendo ad inserire altri 20 colleghi tra i vincitori nel profilo Amministrativo-consolare-contabile, portando così il numero finale in questa procedura a 56. Non è stato tuttavia possibile andare oltre quella soglia, per l’opposizione in particolare del Dipartimento della Funzione Pubblica, che ha interpretato la normativa di settore nel senso di escludere la qualità di idonei in capo ai firmatari della presente.
Siamo così ricaduti di nuovo, e sempre a tempo indeterminato, nella più completa mancanza di prospettive, non potendo fare affidamento né sugli esiti di dette procedure nè sapendo quando ne saranno bandite di nuove. Questi ed altri aspetti ci hanno così mosso all'amara percezione di un’Amministrazione Pubblica matrigna che non valorizza le proprie eccellenze.
Potrà pensare, Sig. Ministro, che le nostre aspirazioni di ottenere un inquadramento da funzionari anziché da impiegati siano, in fin dei conti, piccola cosa rispetto a rivendicazioni più grandi (idonei privi di occupazione, medici e ricercatori precari, praticanti degli ordini professionali, idonei di concorsi per posizioni dirigenziali) o ai drammi occupazionali che ha toccato con mano quando era Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico. Tutto sommato – ci dirà – un lavoro lo abbiamo e per di più in una Amministrazione prestigiosa.
Quel che però facciamo fatica a spiegare ed a far comprendere all'esterno è la condizione, anche quella a tempo indeterminato, di chi incolpevolmente non può crescere, di chi ha la sensazione di aver gettato via il proprio tempo studiando per diplomi, lauree e master, di chi potrebbe non avere mai la soddisfazione – fosse anche a titolo gratuito – di raggiungere un giorno un livello professionale almeno equivalente alle proprie competenze. Abbiamo un lavoro, è vero, ma la mancanza di prospettive demolisce la motivazione anche dei più incalliti ottimisti.
Auspichiamo, quindi, che la nostra proposta di far scorrere la graduatoria degli idonei, fino ad assorbimento degli stessi, possa essere favorevolmente accolta attraverso una copertura normativa nella prossima Legge di Bilancio che consenta l’assorbimento negli organici della Terza Area anche dei sottoscritti, peraltro già giudicati dalla stessa Amministrazione sostanzialmente, ma non formalmente, idonei a ricoprire i ruoli per i quali si sono svolte le due procedure selettive. In questo modo ci sentiremmo finalmente gratificati ed in condizioni moralmente migliori per lavorare in maniera ancora più proficua, senza sentirci perennemente “non qualificati” e senza prospettiva alcuna di avanzamento professionale.
Converrà con noi che, in una Pubblica Amministrazione dominata dalla burocrazia difensiva, dove è meglio star fermi che rischiare, dove è meglio avere un ordine che avere un’iniziativa, dove è meglio porre un quesito che decidere, appare piuttosto curioso che a persone disponibili ad assumersi responsabilità superiori ciò venga precluso.
Certi della Sua sensibilità nei confronti dei lavoratori e fiduciosi nella Sua disponibilità ad ascoltarci, Le chiediamo, signor Ministro, di incontrare a breve una nostra rappresentanza per poterLe esporre in dettaglio la suddetta situazione e trovare insieme una rapida soluzione alla nostra condizione di 'Idonei Inesistenti'", conclude la lettera aperta al ministro degli Esteri.


Fonte: Redazione
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