Eurasia: Confindustria Russia, a Mosca conferenza su chance per Sistema Italia in area Eurasiatica

GD - Mosca, 5 nov, 19 – Fari puntati in Russia per le molte opportunità esistenti per il Sistema Italia anche nello scacchiere Euroasiatico. L'area euroasiatica si conferma infatti come una zona di grande attrazione per le aziende italiane che vogliono ampliare il proprio export poiché è un'area orientata a una «forte crescita» e nei prossimi 10 anni avrà bisogno di «oltre 170 miliardi di euro di investimenti diretti». È quanto è emerso dall'introduzione di Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria Russia, al forum dedicato all'Asia Centrale e al Caucaso, tenuto oggi a Mosca in partnership con lo studio legale Pavia e Ansaldo.

La conferenza è stata aperta da un saluto dell'ambasciatore italiano Pasquale Terracciano ed ha raccolto le testimonianze delle aziende italiane che già operano nell'area, organizzate in quattro panel, ciascuno dedicato ad altrettanti Paesi (Kazakistan, Azerbaigian, Turkmenistan e Uzbekistan). Sul palco si sono alternati giganti del panorama industriale italiano, come Maire Tecnimont, Eni, Saipem e altre realtà imprenditoriali, come Macchi e Mapei, Di Vine Consulting di Andrea Uliva, enologo italiano che in Azerbaigian sta trasformando la realtà vinicola locale.

Pur con le dovute differenze, il minimo comune denominatore è rappresentato dal grande dinamismo del contesto euroasiatico, in cui si alternano Paesi ormai ben avviati verso una crescita più matura dove l'Italia è presente in modo strutturale (Azerbaigian e Kazakistan) a nuove realtà, promettenti ma più complesse (Uzbekistan e soprattutto Turkmenistan).

Al forum hanno poi preso parte SACE e manager italiani impegnati nell'area ma non necessariamente 'affiliati’ ad aziende del Belpaese, come Filippo Fontanesi, business manager di Brunel in Uzbekistan. Presenti anche i rappresentanti delle missioni diplomatiche degli stessi Paesi presenti in Russia, che hanno fornito presentazioni e delucidazioni su come affrontare al meglio i rispettivi mercati, sottolineando come ci sia una grande voglia di Italia nell'area.