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Covid: amb. Minasi distribuisce pasti a mensa Caritas di Sarajevo

03-06-2020 11:03 - Ambasciate
Ambasciatore Minasi (sx) con Daniele Bombardi di Caritas Italiana (dx) alla mensa di Sarajevo Ambasciatore Minasi (sx) con Daniele Bombardi di Caritas Italiana (dx) alla mensa di Sarajevo
GD - Sarajevo, 3 giu. 20 - Azione di solidarietà di Nicola Minasi, ambasciatore italiano in Bosnia Erzegovina. In occasione della Festa della Repubblica italiana, infatti, il diplomatico ha donato fondi per le mense della Caritas nel Paese balcanico. I soldi verranno utilizzati per preparare 300 pasti caldi per gli utenti che si rivolgono alle Caritas delle diocesi di Vrhbosna/Sarajevo, Mostar-Duvno, Tuzla e Banja Luka. La giornata, che quest’anno aveva per motto «I nostri cuori battono insieme», ha visto lo stesso ambasciatore visitare la mensa della Caritas di Vrhbosna/Sarajevo e aiutare nella distribuzione dei pasti i volontari delle ong italiane che lavorano in Bosnia ed Erzegovina. Grazie all’ambasciata italiana sono stati portati dei pasti anche all’ospedale di Zenica e ai migranti nei campi di Bihac.
«Quest’anno la situazione di emergenza per Covid-19 ci sta costringendo a rinviare celebrazioni e ricevimenti. Questo è il motivo per cui abbiamo orientato la celebrazione del 2 giugno verso un’azione di solidarietà nella speranza di portare un sorriso sui volti di coloro che stanno attraversando un periodo difficile. Così celebriamo e rafforziamo il nostro senso di appartenenza a una comunità di valori di democrazia, libertà e solidarietà», ha detto il diplomatico italiano.
«Una delle cose apprese dalla pandemia», ha scritto Minasi in un messaggio, «è che l’Italia, la Bosnia-Erzegovina, il mondo sono ormai un’unica realtà unita dalle stesse sfide. Il virus non conosce confini, ma nemmeno il virus dell’intolleranza, dell’egoismo, della violenza e dell’antagonismo. Queste sono sfide sempre esistite, ma il mondo di oggi le rende globali. Per rispondere a sfide comuni servono anche risposte comuni. È per questo che l’Italia, pure nel momento peggiore della pandemia, ha voluto inviare medici, equipaggiamenti e aiuti in Bosnia-Erzegovina in segno di solidarietà. È stata una risposta alla solidarietà unica che la Bosnia-Erzegovina e i suoi cittadini hanno mostrato all’Italia nella fase più difficile e che ci ha uniti ancora di più nella nostra amicizia. Vedere la Vijecnica di Sarajevo e tanti altri monumenti illuminati nei colori della bandiera italiana in tutta la Bosnia-Erzegovina è stata un’emozione fortissima».
L’amb. Minasi ha, inoltre, ribadito «l’importanza della responsabilità individuale e del ruolo della politica. Nessun Governo è onnipotente, nessun politico o parlamento può cancellare il virus con un decreto. Ma ogni governo, ogni politico, ogni parlamento sono responsabili di mettere a disposizione tutto il necessario perché la società possa reagire in modo utile e organizzato, senza panico e dando a tutti la possibilità di offrire il meglio di sé. La politica e le istituzioni devono essere al servizio della società». Dalla Caritas di Bosnia-Erzegovina è giunto il ringraziamento all’ambasciata italiana e l’invito a tutti ad aiutare le persone bisognose con generosità.


Fonte: Redazione
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