Covid: Sereni, "mondo indebolito, sicurezza con più democrazia"

GD - Roma, 25 giu. 20 - “La pandemia ha accelerato processi geopolitici pre-esistenti che stanno contribuendo a rendere più fragile lo scenario globale, ma sono convinta che vi sia uno spazio strategico per l’Italia e l’Unione Europea per portare un valore aggiunto alla stabilità e alla prosperità nell’area mediterranea e, al contempo, sicurezza, giustizia sociale e promozione dei diritti umani”. Lo ha dichiarato il viceministro agli Esteri Marina Sereni nel suo intervento di apertura al secondo "Virtual Meeting Regionale" in preparazione dei "Rome MED-Dialogues del 2020"2, organizzato dalla Farnesina e dall’ISPI in collaborazione con il DCAF- Geneve Centre for Security Sector Governance.

“La discussione di oggi", ha proseguito Sereni, "ci offre l’opportunità di riflettere sugli scenari post-pandemici e su come il virus abbia colpito la dimensione di sicurezza nelle aree più fragili del globo, quelle in cui agiscono anche attori non statuali, come le milizie, ridefinendone il significato. Covid-19 ci ha insegnato che la frammentazione sociale, le disuguaglianze e la fragilità delle istituzioni possono facilitare l’emergere di tensioni e conflitti e che il rafforzamento economico e delle istituzioni può garantire un quadro di pace, stabilità e sicurezza, che è impensabile senza la democrazia”.

Ed ha aggiunto: “Sono convinta che l’Unione Europea, insieme a NATO e Nazioni Unite, debba giocare un ruolo determinante nella riforma dei sistemi di sicurezza nella regione del Mediterraneo allargato, sostenendo i Paesi nel processo di rafforzamento degli assetti di sicurezza e promuovendo al contempo la crescita, la democrazia, il rispetto dei diritti umani e la lotta alla corruzione. In tal senso è fondamentale che le donne siano coinvolte in quanto attori-chiave nelle situazioni di crisi e conflitti a favore di una pace sostenibile. Per questo l’Italia", ha concluso Sereni, "sostiene con forza l’Agenda ONU 'Donne, Pace e Sicurezza'”.