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Covid-19: in Rep. Ceca rubato materiale sanitario cinese per l'Italia, ricompare in mano pubblica

20-03-2020 18:46 - Ambasciate
GD - Praga, 20 mar. 20 - Misteriosi giri, tra furti, sequestri e riassegnazioni illecite nella Repubblica Ceca per una consistente partita di prodotti sanitari inviati dalla Cina all'Italia per far fronte all'emergenza del coronavirus. Per cui l'ambasciata d'Italia ha chiesto lumi alle autorità governative di Praga.
La rappresentanza diplomatica si è infatti rivolta alle autorità ceche sulla misteriosa vicenda del sequestro – avvenuto in Boemia del Nord nei giorni scorsi – di un carico di aiuti umanitari destinato con ogni evidenza dalla Cina all’Italia, che stava per finire al mercato nero. In particolare, da alcune immagini della operazione di polizia, trasmesse dalle televisioni locali, appare inequivocabilmente che il materiale sanitario era contenuto in pacchi recanti la bandiera cinese e il tricolore italiano, con la scritta “Siamo con voi – Forza Italia” in entrambe le lingue.
È stato proprio questo particolare a indurre oggi l'ambasciata italiana, guidata dall’amb. Francesco Saverio Nisio, ad interessare dell’accaduto le autorità ceche ed in particolare l’ufficio del Governo, il ministero degli Esteri e il ministero dell’Interno, per avere una spiegazione.
A rendere strana la vicenda – e persino imbarazzante dal punto di vista delle relazioni bilaterali – è che il carico (28 mila respiratori, 680 mila mascherine facciali e altri indumenti di protezione sanitaria) dopo il sequestro sia finito per metà nella disponibilità del Governo centrale di Praga e per il resto all’amministrazione regionale della Boemia del Nord, senza che le autorità italiane ne sapessero nulla.
Il particolare della ripartizione abusiva del materiale destinato all’Italia è stato reso noto dal governatore regionale della Boemia del Nord, Oldrich Bubenicek, parlando in tv della operazione.
Le autorità ceche hanno già confermato che si trattava di materiale umanitario proveniente dalla Cina e diretto in Italia, poi rubato. Il mittente del materiale, di cui non è stata ancora precisata l’identità, contattato nel corso dell’indagine della polizia ceca, avrebbe comunicato la decisione “di lasciare per ragioni logistiche il materiale sequestrato nella disponibilità delle autorità ceche e che avrebbe provveduto ad una nuova spedizione per l’Italia”.
Questa la spiegazione fornita sinora dal governo ceco, ma una serie di aspetti sono ancora in attesa di essere ben chiariti. Per questo l’ambasciata italiana a Praga ha fatto sapere “di attendersi una dichiarazione pubblica delle autorità ceche ad evitare possibili malintesi e reazioni negative”.


Fonte: Redazione
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