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Covid-19: azienda italiana fornisce tamponi a USA, gratitudine dell'amb. Eisenberg

20-03-2020 15:53 - Ambasciate
GD - Roma, 20 mar. 20 - L'azienda bresciana Copan Diagnostics ha venduto agli Stati Uniti oltre 500 mila tamponi per effettuare i test del coronavirus. La fornitura di kit è stata caricata su un cargo della US Air Force e trasportati dalla base di Aviano (Pordenone), in Friuli, all'aeroporto di Memphis, in Tennessee, pronti per essere distribuiti in tutta l'America.
La conferma è arrivata dall'ambasciatore americano a Roma, Lewis Eisenberg, che con una nota ha detto: «Siamo lieti che l'azienda italiana Copan Diagnostics continui a produrre tamponi per i test del COVID-19 in quantità sufficienti per soddisfare le richieste in Italia e le vendite all'estero.
Il settore privato italiano contribuisce a salvare vite nel mondo. Mi congratulo per questo sforzo. Gli Stati Uniti continueranno ad acquistare questi tamponi da aziende italiane secondo le proprie necessità. Gli Stati Uniti e l'Italia continuano a lavorare insieme in strettissima collaborazione».
Insomma, la conferma che l'operazione sarà seguita da altri trasvoli, come già trapelato nelle scorse ore. A svelare la fornitura agli Stati Uniti dei ricercatissimi tamponi da parte di un'azienda di Brescia, ossia in una delle aree più colpite dal Covid-19 in Italia, era stata la rivista specializzata statunitense "Defense One", con foto su Instagram dell'aereo utilizzato, un cargo C-17.
C'è poi stata la conferma da parte del Pentagono e del gen. David Goldfein, numero uno della US Air Force. Lo scalo di arrivo del C-17 col carico di kit, quello di Memphis, non è casuale, visto che l'aeroporto è una delle principali sedi di smistamento della Fedex negli USA, ideale per far partire diverse spedizioni ovunque negli Stati Uniti.
La Copan Diagnostic, 600 dipendenti, ha sedi in tutto il mondo e produce milioni e milioni di tamponi a settimana venduti ovunque, dall'Europa all'America all'Asia, con una produzione che si è chiaramente moltiplicata con l'esplosione della pandemia del coronavirus.
Il segretario di stato americano Mike Pompeo ha fatto sapere di avere avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. I capi della diplomazia americana e italiana, come si legge in una nota del Dipartimento di stato USA, hanno sottolineato «la forza delle relazioni tra Italia e Stati Uniti di fronte all'emergenza coronavirus».
L’azienda bresciana ha precisato i termini della fornitura: «Nelle ultime settimane abbiamo consegnato agli ospedali italiani oltre 1 milione di tamponi; dall’inizio dell’epidemia al 19 marzo in Italia sono stati effettuati circa 200.000 test. È evidente che in Italia i tamponi non scarseggiano, tanto che non sono soggetti ad alcuna restrizione all’export, diversamente da altri articoli per uso medicale».
«A causa della scarsità di aerei-merci e dell’acuirsi della crisi coronavirus», ha spiegato l'amministratore delegato, Stefania Triva, «il Governo USA ha recentemente organizzato un ponte aereo con un cargo militare per trasportare urgentemente i nostri tamponi. Altre spedizioni sono state programmate nella stessa modalità, anche perché la quantità inviata non è certo ‘impressionante’ rispetto alla popolazione e soprattutto al numero di test che possono essere effettuati settimanalmente nei laboratori Nordamericani. Non c’è stata nessuna operazione in sordina, la merce è stata regolarmente sdoganata e ceduta a prezzo di mercato, Copan non ha venduto ad alcun governo. E, soprattutto, nessun tampone è stato tolto ai bresciani, ai lombardi, agli Italiani o agli Europei».
Copan, si ricorda, «è il principale produttore al mondo di sistemi di prelievo e conservazione per la microbiologia. Da anni serviamo il mondo intero con i nostri dispositivi e, in questa fase di pandemia globale, stiamo lavorando incessantemente per fornire i famosi ‘tamponi’, in Italia e ovunque servano. Va chiarito che il tampone è solo il dispositivo di prelievo del campione; altre aziende nel mondo si occupano di produrre e commercializzare i test diagnostici a cui i tamponi sono sottoposti in laboratorio».
L'abbondanza di tamponi è del resto confermata anche da Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia: «Noi di tamponi ne abbiamo tantissimi, ne abbiamo fatti già 60 mila e ne abbiamo ordinati un milione e mezzo circa. Poi se un'azienda li vende, ben venga!».


Fonte: Redazione
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