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Covid-19: ambasciatore di Russia, «nessun secondo fine negli aiuti russi» a Italia

28-03-2020 19:33 - Ambasciate
GD - Roma, 28 mar. – L'ambasciatore della Federazione Russa in Italia replica in modo fermo alle preoccupazioni di quanti vedono con sospetto la presenza di medici militari russi in Italia per l'emergenza coronavirus. «Da noi nessun secondo fine negli aiuti russi» ha scritto l'amb. Sergei Razov, in una lettere al quotidiano «La Stampa», in cui replica a due articoli del 25 e 26 marzo relativi agli aiuti russi all'Italia nella lotta al Coronavirus.
«Facendo riferimento a informazioni ricevute da fonti politiche di alto livello», si afferma che «l'80% degli aiuti russi sarebbe totalmente inutile o poco utile. Naturalmente non sappiamo a quali fonti si riferisca l'autore e ci atteniamo in primo luogo alle dichiarazioni pubbliche di rappresentanti ufficiali della Repubblica Italiana», scrive l'ambasciatore russo. Che poi ricorda che «il presidente del Consiglio Conte nella conversazione telefonica del 21 marzo ha ringraziato il presidente russo Putin per gli aiuti tempestivi e imponenti offerti all'Italia in questa difficile situazione. Il ministro degli Esteri Di Maio ha ritenuto opportuno recarsi personalmente all'aeroporto militare di Pratica di Mare per accogliere gli aerei che hanno trasportato gli specialisti russi, i mezzi e le attrezzature, esprimendo la sua gratitudine alla Federazione Russa».
«Riguardo all'utilità o meno del contenuto degli aiuti russi, ci sembra che sarebbe stato meglio chiedere prima di tutto ai cittadini di Bergamo, dove iniziano a operare i nostri specialisti e i nostri mezzi», sottolinea ancora il diplomatico di Mosca rimarcando come nell'articolo si intravede «un insidioso secondo fine della Russia nel fatto che siano stati inviati in Italia militari delle forze armate russe, tra i quali anche esperti di difesa nucleare, chimica e biologica. A titolo di informazione per l'autore e per i suoi stimati lettori, comunichiamo che i rappresentanti delle truppe russe di difesa nucleare, chimica e biologica, sono gli specialisti più mobili e più preparati con esperienze in diverse regioni del mondo, in grado di prestare assistenza efficace nella diagnosi e nel trattamento dei pazienti, così come nell'esecuzione delle necessarie misure di disinfezione».
Quanto poi al riferimento «che l'invio di militari russi (a proposito, a titolo gratuito) avrebbe come scopo quello di causare un qualche danno ai rapporti tra l'Italia e i partner della Nato», l'ambasciatore russo sottolinea come «offriamo ai lettori l'opportunità di giudicare da soli chi e come viene in aiuto al popolo italiano nei momenti difficili. In Russia c'è un detto: “Gli amici si vedono nel bisogno”», afferma ancora l'ambasciatore.
L'amb. Razoc conclude dicendo: «Il parallelo tracciato tra l'arrivo in Italia degli specialisti russi e l'ingresso delle truppe sovietiche in Afghanistan nel 1979, concedetemelo, è semplicemente fuori luogo e come si dice “non sta né in cielo né in terrà”».


Fonte: Redazione
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