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Covid-19: al GEI NY amb. Varricchio smentisce responsabilità Italia in documenti USA

09-05-2020 10:21 - Ambasciate
GD - New York, 9 mag. 20 - Intervenendo ad una conferenza virtuale del GEI di New York, l’amb. Armando Varricchio ha smentito in modo deciso che documenti USA attribuiscano responsabilità italiane alla diffusione del coronavirus in USA. «In nessun documento si muove una critica all'Italia. Ci sono critiche all'amministrazione americana», ha infatti detto l'ambasciatore d'Italia commentando il testo di una commissione della Camera del Congresso USA in cui si punta il dito sulla mancanza di controlli efficaci da parte del Governo Federale sui passeggeri in arrivo dall'Italia e dalla Corea del Sud.
«Per dare una giusta valutazione, questa vicenda va inquadrata nell'ambito della politica interna statunitense, sulla quale non mi pronuncio», ha affermato Varricchio, intervenendo in un incontro virtuale organizzato dal GEI-Gruppo Esponenti Italiani di New York, presieduto dal giornalista Mario Calvo Platero, editorialista del «La Stampa».
«In Italia i controlli per chi lasciava il Paese sono stati introdotti ufficialmente l'8 marzo», ha spiegato ancora il diplomatico, «ma in realtà sono scattati ancora prima. Il vicepresidente americano Mike Pence li aveva chiesti il 3 marzo e, nel giro di pochissime ore, il 4 mattina a Roma e Milano erano già stati introdotti. E in più di un'occasione l'amministrazione Trump ha espresso un forte ringraziamento per la rapidità. Non possiamo dire la stessa cosa per quello che è accaduto in quel periodo negli aeroporti americani».
L'ambasciatore ha poi commentato il memorandum del governo USA sugli aiuti per 100 milioni di dollari all'Italia: «È stato un atto politico molto importante. Nessun altro Paese ha potuto beneficiare di un programma simile. E non è scontato in un momento di rapporti internazionali che spesso tendono a chiudersi».
Nel corso della conversazione digitale, cui si sono collegati numerosi soci del GEI, esponenti della collettività a New York e giornalisti italiani, l'ambasciatore ha affrontato i principali temi di attualità nel contesto delle relazioni bilaterali tra Italia e Stati Uniti. Ha ricordato il lavoro svolto dell'Ambasciata e dalla rete consolare negli USA per assistere i connazionali nel corso dell'emergenza e sottolineato il ruolo svolto da Alitalia che ha mantenuto fino agli inizi di maggio un volo diretto da New York a Fiumicino, consentendo a oltre 10.000 italiani di fare ritorno a casa. La conversazione si è poi incentrata sui rapporti politici ed economici tra gli Stati Uniti e l'Italia durante l'emergenza e le prospettive future.
Nel giorno in cui si celebra la vittoria alleata in Europa nella Seconda Guerra Mondiale, Varricchio ha ricordato come il nostro Paese sia «saldamente ancorato nell'alveo transatlantico, una comunità di democrazie che si identifica in valori e ideali condivisi. Un rapporto fondamentale per entrambi i Paesi ed imprescindibile per uscire dalla crisi economica causata dal Coronavirus e gettare le fondamenta del mondo post-Covid, nel quale Stati Uniti, Italia ed Europa saranno chiamati a svolgere un ruolo di primaria importanza. In questo contesto l'Ambasciatore ha auspicato che l'Unione Europea possa emergere sempre più forte senza rimanere schiacciata tra Stati Uniti e Cina. Ed in questo senso sarà fondamentale che alle misure di sostegno dell'economia varate dal Governo Italiano si affianchi in tempi rapidi il "recovery fund" europeo».
È stata poi ricordata la decisione del presidente Donald Trump di destinare 100 milioni di dollari di assistenza all'Italia per fronteggiare l'emergenza. «Un atto politico molto importante che conferma la solidità dei nostri rapporti», ha sottolineato l'ambasciatore.
Sul fronte economico il diplomatico italiano, Varricchio ha ricordato i risultati del 2019. L'interscambio ha superato quota 100 miliardi, con un surplus a favore del nostro Paese pari a oltre 30 miliardi. Cifre che risentiranno della crisi, anche se come dimostrano alcuni recentissimi successi delle nostre aziende negli USA, le imprese italiane sapranno superare anche questo difficile momento.
«Esistono elementi di preoccupazione dovuti all'interruzione delle supply chains e alle difficoltà legate agli spostamenti, ma anche grandi opportunità derivanti dall'accelerazione impressa alla digitalizzazione, dall'e-commerce e dalle nuove tecnologie», ha detto ancora Varricchio ricordando che «l'America costituisce un mercato di riferimento per l'export italiano ma anche una destinazione privilegiata per i nostri investimenti, cosi come il mercato italiano rimane un punto di riferimento per le imprese americane. Lo dimostra da ultimo la decisione di Microsoft di investire in Italia 1,5 miliardi di dollari in 5 anni per l'apertura di un data center nel quadro del programma "Ambizione Italia #digitalRestart"».
Non poteva mancare, in epoca Covid-19, un riferimento ai nostri ricercatori e scienziati negli USA che, ha sottolineato l'ambasciatore Varricchio, «svolgono un ruolo di primo piano sul fronte della ricerca del vaccino e della cura per il coronavirus».


Fonte: Redazione
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