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Covid-19: Idris e Sabrina Elba, ambasciatori di buona volontà ONU, lanciano appello per fondo di soccorso di 200 milioni $ per comunità rurali

20-04-2020 13:02 - Ambasciate
Idris e Sabrina Elba, ambasciatori di buona volontà ONU - Foto di Rodney Quarcoo/IFAD Idris e Sabrina Elba, ambasciatori di buona volontà ONU - Foto di Rodney Quarcoo/IFAD
Idris e Sabrina Elba, ambasciatori di buona volontà ONU - Foto di Rodney Quarcoo/IFAD Idris e Sabrina Elba, ambasciatori di buona volontà ONU - Foto di Rodney Quarcoo/IFAD
GD - Roma, 20 apr. 20 – L’attore, regista e filantropo Idris Elba e l’attrice, modella e attivista Sabrina Dhowre Elba hanno presentato oggi, in qualità di nuovi ambasciatori di buona volontà delle Nazioni Unite, il nuovo fondo di soccorso mondiale dell'IFAD Fondo Internazionale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Agricolo per fronteggiare il coronavirus nel mondo.
Lo strumento, a sostegno dei poveri delle aree rurali in risposta al Covid-19, conta con un capitale iniziale di 40 milioni di dollari già stanziati dall’IFAD e mira a mobilitare almeno altri 200 milioni di dollari da governi, fondazioni e settore privato per mitigare gli effetti del Covid-19 sui piccoli agricoltori e produttori delle aree rurali.
Lo strumento è stato creato per aiutare queste popolazioni a continuare le loro attività agricole e commerciali in un contesto di quarantena e restrizioni agli spostamenti.
Lo strumento è una delle iniziative intraprese in risposta all’appello del Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres affinché l’intero sistema delle Nazioni Unite agisca tempestivamente e in modo coordinato per contribuire a sconfiggere la pandemia globale e a mitigarne l’impatto economico e sociale.
Commentando il lancio del nuovo Strumento, Gilbert F. Houngbo, presidente dell’IFAD, ha dichiarato: «I Paesi in via di sviluppo sono già particolarmente vulnerabili alla crisi sanitaria provocata da questa pandemia. Se non interveniamo subito, e rapidamente, la crisi sanitaria si trasformerà anche in una crisi alimentare, aumentando la fame nel mondo. Il Covid-19 ci conferma quello che abbiamo già appreso dall’ebola, dalla SARS e da altre crisi: il nostro mondo è interconnesso, e l’impatto delle malattie, dei cambiamenti climatici, della povertà, della fame e della diseguaglianza non si limita a un Paese o una regione. L’effetto domino ci colpisce tutti, ma ha un impatto particolarmente devastante sui poveri e su quanti già soffrono la fame. Dobbiamo investire su di loro e assicurare il funzionamento dei sistemi alimentari durante questa pandemia, di modo che le persone più vulnerabili possano ugualmente dar da mangiare alle loro famiglie e guadagnarsi da vivere».
L’attore britannico Idris Elba (a sinistra) e sua moglie, attrice e modella, Sabrina Dhowre Elba (al centro), entrambi ambasciatori di buona volontà delle Nazioni Unite per il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), conversano con l’agricoltore Clement Kanu (a destra) sul ruolo chiave svolto dall’agricoltura che gli ha permesso di riprendersi economicamente e sostenere la sua famiglia dopo la crisi economica e alimentare causata dall’ebola, nel corso della loro recente visita nell’area occidentale rurale della Sierra Leone, il 19 dicembre 2019.
Idris e Sabrina Elba, nominati ufficialmente nella giornata odierna, ambasciatori di buona volontà delle Nazioni Unite per l’IFAD, hanno visitato i progetti finanziati dal Fondo nelle aree rurali della Sierra Leone a dicembre. Durante la loro visita, hanno incontrato agricoltori e rappresentanti delle comunità rurali che hanno ricevuto sostegno dall’IFAD durante l’epidemia di ebola. All’epoca, gli istituti di credito rurale sostenuti dall’IFAD, sono stati i soli a fornire servizi bancari e finanziari nelle aree colpite dal virus. La loro assistenza ha aiutato a rilanciare l’economia rurale per permettere agli agricoltori di continuare a nutrire le loro famiglie e le comunità locali.
Parlando del loro viaggio, Sabrina Dhowre Elba ha dichiarato: «Questa crisi ci ha dimostrato che ognuno di noi è al sicuro solo se lo sono anche le persone più vulnerabili. È nell’interesse di tutti noi assicurare il funzionamento dei sistemi alimentari locali, a tutelare le comunità rurali e a mitigare la crisi sanitaria, anche perché le persone che perdono il loro posto di lavoro nelle città fanno ritorno nelle aree rurali. I progetti dell’IFAD in Sierra Leone ci danno la speranza che, con la giusta assistenza, le popolazioni rurali vulnerabili di tutto il mondo riusciranno a superare questo periodo difficile».
Idris Elba ha affermato: «In questo momento, le economie avanzate del mondo sono nel mezzo di questa pandemia e, ovviamente, devono fare tutto il possibile per aiutare la propria gente. In un momento come questo, ogni morte è una morte di troppo. Ma, di fatto, un intervento a livello globale è anche nell’interesse di tutti. Finché la pandemia imperversa da qualche parte, rappresenta una minaccia per la popolazione mondiale. L’IFAD necessita un maggior sostegno perché possa continuare a svolgere il suo lavoro indispensabile al funzionamento dei sistemi alimentari nelle aree rurali, e contribuire a superare insieme questa crisi per prevenire la fame e le sofferenze».
Nonostante la produttività e i redditi delle famiglie stiano diminuendo, di recente, l’IFAD ha notato un aumento delle derrate alimentari in alcuni paesi colpiti dalla pandemia.
In risposta a questa situazione, l’IFAD sta già lavorando per tutelare il funzionamento delle catene di approvvigionamento alimentare in diversi paesi, garantendo ai contadini l’accesso a sementi e altre risorse, agevolando l’acquisto e lo stoccaggio delle merci e lavorando insieme ai governi per mantenere aperte per i contadini le vie di trasporto commerciale, di modo che possano vendere i loro prodotti. Si spera che queste misure contribuiscano ad evitare una crisi alimentare e il diffondersi della fame, che avrebbero effetti particolarmente drammatici sulle popolazioni più vulnerabili dei Paesi in via di sviluppo.
La maggior parte delle popolazioni rurali trae sostentamento da piccole aziende agricole a gestione familiare.
Quasi l’80% delle persone più povere della terra e la maggioranza di quanti soffrono la fame vivono nelle aree rurali. Nei paesi in via di sviluppo, i piccoli agricoltori, che rappresentano circa 500 milioni di piccole fattorie, producono la metà delle calorie alimentari consumate a livello mondiale.


Fonte: IFAD
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