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Covid-19: Ambasciata a Londra aiuta poveri con cucina dello chef Danilo Cortellini

26-04-2020 18:11 - Ambasciate
GD - Londra, 26 apr. 20 - L’ambasciata italiana a Londra si trasforma in cucina per aiutare i poveri grazie allo chef Danilo Cortellini di Alba Adriatica, diventando così un luogo della solidarietà per le famiglie in difficoltà e per le persone che vivono sole. La pandemia ha stravolto tante abitudini e condizioni. E la generosità italiana nella Capitale del Regno Unito ha un’origine abruzzese, di Alba Adriatica, nel caso di specie, grazie all’attivismo di Danilo Cortellini, 34 anni, cuoco capo della delegazione italiana che, grazie al consenso dell’ambasciatore Raffaele Trombetta, ha organizzato un’iniziativa di solidarietà.
La sua idea è la rivisitazione attuale dell’iniziativa di FoodCycle, associazione di circa 5 mila volontari impegnati in tutto il Regno Unito nella preparazione di pasti destinati agli indigenti e realizzati con la merce non venduta delle grandi catene di supermercati. Prima della pandemia, la selezione e cottura degli ingredienti messi a disposizione del progetto avveniva nelle cucine di scuole, chiese e associazioni coinvolte nella rete.
Una catena di solidarietà, ma anche di accoglienza, che complice il Covid-19 si è però interrotta. Allo scoppio della pandemia, infatti, tutti i progetti di Foodcycle sono stati chiusi e la charity si è trovata senza cucine. In poco tempo si sono organizzati per il servizio di consegna pacchi con prodotti alimentari ed alcuni progetti a Londra e in tutto il Paese sono riusciti a ripartire in questo modo. Cortellini, che collabora con FoodCycle dal 2016, non si è però perso d’animo.
«La mia idea è stata quella di mettere a disposizione il mio lavoro ed il mio team per provvedere alla mancanza di pasti pronti», ha raccontato lo chef Cortellini che, «con il supporto dell’ambasciatore italiano utilizziamo la cucina della sede doplomatica per creare confezioni di 'Italian take-aways'. Per adesso i nostri pasti italiani verranno distribuiti dai volontari di Marylebone e Hackney, 2 tra i progetti ripartiti a Londra. I numeri sono ancora bassi, iniziamo con qualche centinaio a settimana, ma da qualche parte bisogna iniziare”.


Fonte: Redazione
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