Cina: FI, FdI e Lega, spionaggio ai danni dell’Italia? Governo convochi ambasciatore
15-09-2020 12:27 - Ambasciate
GD - Roma, 15 set. 20 - Ferma presa di posizione di FI, FdI e Lega in Parlamento sulle presunte azioni di spionaggio cinese in Italia per le quali si chiede la convocazione dell'ambasciatore cinese a Roma.
"La convocazione dell'ambasciatore della Repubblica popolare di Cina in audizione alla Commissione Esteri è il primo e più urgente atto politico per avviare accertamenti scrupolosi e approfonditi sull'opera di schedatura di personalità italiane ad opera di una società cinese che risponde al governo di Pechino", ha dichiarato con una nota il deputato Osvaldo Napoli, componente di Forza Italia nella Commissione Esteri della Camera.
"In attesa dei chiarimenti, chiedo al Governo italiano di imporre uno stop a ogni transazione di società cinesi in Italia. Non è ammissibile che importanti pezzi della nostra economia vengano ceduti a soggetti cinesi senza aver fatto chiarezza su un'operazione di schedatura che sconfina in una vera e propria minaccia alla sovranità del Paese", ha aggiunto Napoli. "Attendo con ansia di conoscere la reazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, entrambi protagonisti di numerosi incontri con esponenti politici di Pechino. Nel suo ruolo di garante del Movimento Cinquestelle, credo che sia utile audire il signor Beppe Grillo, alla luce dei suoi incontri presso l'ambasciata cinese a Roma", ha concluso Napoli.
"In attesa dei chiarimenti, chiedo al Governo italiano di imporre uno stop a ogni transazione di società cinesi in Italia. Non è ammissibile che importanti pezzi della nostra economia vengano ceduti a soggetti cinesi senza aver fatto chiarezza su un'operazione di schedatura che sconfina in una vera e propria minaccia alla sovranità del Paese", ha aggiunto Napoli. "Attendo con ansia di conoscere la reazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, entrambi protagonisti di numerosi incontri con esponenti politici di Pechino. Nel suo ruolo di garante del Movimento Cinquestelle, credo che sia utile audire il signor Beppe Grillo, alla luce dei suoi incontri presso l'ambasciata cinese a Roma", ha concluso Napoli.
“Lo spionaggio certificato della Cina ai danni dell'Italia assume, per proporzioni e vastità, tratti inquietanti. Il Governo convochi subito l'ambasciatore cinese pretendendo tempestive spiegazioni. In assenza di spiegazioni l'operazione è di una tale gravità da giustificare l'immediata risoluzione del memorandum della Via della Seta: non possono esistere rapporti privilegiati con chi fa operazioni di spionaggio e dossieraggio ai danni dell'Italia”, ha dichiarato l'on. Andrea Delmastro, di Fratelli d'Italia e capogruppo FDI in commissione Esteri della Camera.
Da parte sua Eugenio Zoffili, deputato e capogruppo della Lega in Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, ha detto che "da mesi assistiamo all'emergere di notizie allarmanti circa le responsabilità del Governo Cinese nel divampare della pandemia da Covid19, con indiscrezioni e autorevoli dossier di agenzie di intelligence che indicano il laboratorio di Whuan come possibile incubatore e luogo di origine del virus.
A queste ipotesi, rafforzatesi ulteriormente dopo le notizie apparse anche sulla stampa italiana degli ultimi giorni, si sommano le inequivocabili prove della mala-gestione dei primi atti del contenimento pandemico, quando il Regime Cinese ha colpevolmente silenziato le voci di allarme che salivano dalla popolazione e ritardato per settimane la condivisione di informazioni con il mondo scientifico occidentale. Tutto ciò purtroppo aggravato dalla sistematica repressione del dissenso all'interno della Cina, unita a esternazioni ambigue nei confronti dei Paesi che successivamente hanno dovuti fare i conti con una minaccia letale e invisibile, di cui a tutt'oggi non si conosce la cura. Per tutte queste ragioni, da capogruppo Lega in Commissione Affari Esteri alla Camera, chiedo al Presidente Piero Fassino di convocare al più presto l'ambasciatore cinese in Italia per un'audizione che permetta di fare chiarezza definitivamente su quanto accaduto e ribadire senza equivoci da parte italiana la nostra lealtà al blocco delle nazioni occidentali che chiedono da mesi trasparenza e verità. Come giustamente ha ricordato nelle ultime settimane il presidente di Fincantieri Giampiero Massolo, l'Italia non deve confondere le sue alleanze storiche in ambito europeo e atlantico con la vocazione al dialogo che una nazione votata all'export deve necessariamente tessere in tutto il mondo, senza però sacrificare un atomo dei nostri valori in termini di difesa dei diritti umani e rafforzamento della leale, e trasparente, cooperazione internazionale per affrontare le principali sfide globali", ha concluso il leghista Zoffili.
A queste ipotesi, rafforzatesi ulteriormente dopo le notizie apparse anche sulla stampa italiana degli ultimi giorni, si sommano le inequivocabili prove della mala-gestione dei primi atti del contenimento pandemico, quando il Regime Cinese ha colpevolmente silenziato le voci di allarme che salivano dalla popolazione e ritardato per settimane la condivisione di informazioni con il mondo scientifico occidentale. Tutto ciò purtroppo aggravato dalla sistematica repressione del dissenso all'interno della Cina, unita a esternazioni ambigue nei confronti dei Paesi che successivamente hanno dovuti fare i conti con una minaccia letale e invisibile, di cui a tutt'oggi non si conosce la cura. Per tutte queste ragioni, da capogruppo Lega in Commissione Affari Esteri alla Camera, chiedo al Presidente Piero Fassino di convocare al più presto l'ambasciatore cinese in Italia per un'audizione che permetta di fare chiarezza definitivamente su quanto accaduto e ribadire senza equivoci da parte italiana la nostra lealtà al blocco delle nazioni occidentali che chiedono da mesi trasparenza e verità. Come giustamente ha ricordato nelle ultime settimane il presidente di Fincantieri Giampiero Massolo, l'Italia non deve confondere le sue alleanze storiche in ambito europeo e atlantico con la vocazione al dialogo che una nazione votata all'export deve necessariamente tessere in tutto il mondo, senza però sacrificare un atomo dei nostri valori in termini di difesa dei diritti umani e rafforzamento della leale, e trasparente, cooperazione internazionale per affrontare le principali sfide globali", ha concluso il leghista Zoffili.
Fonte: Redazione
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