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Azerbaigian smentisce attacco a centrale nucleare Armenia

24-07-2020 16:13 - Ambasciate
GD - Baku, 24 lug. 20 – Tra Armenia è Azerbaigian è guerra mediatica, di parole. L’Azerbaigian parla apertamente di “disinformazione” in merito alle notizie diffuse dalla parte armena secondo cui Baku “abbia minacciato di lanciare missili sulla centrale nucleare di Metsamor”, scrive l’ambasciata azerbaigiana in Italia in una nota. Hikmat Hajiyev, assistente del Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, ha sottolineato “che durante le recenti provocazioni, sono state rivelate varie disinformazioni da parte dell’Armenia”, si legge ancora nel comunicato. Ed ha aggiunto che l’Azerbaigian non ha alcuna intenzione di colpire strutture strategiche critiche: “L’Armenia ha deliberatamente trasformato la questione di Metsamor in uno spettacolo. La stessa centrale nucleare di Metsamor rappresenta una grave minaccia per la regione, basata su una tecnologia obsoleta e questa centrale è diventata un veicolo per il contrabbando di sostanze radioattive”. Secondo l’ambasciata dell’Azerbaigian a Roma la centrale di Metsamor “è una delle centrali nucleari più pericolose al mondo e rappresenta una grave minaccia per tutta la regione, poichè la stessa è situata in un’area soggetta a terremoti, moralmente e fisicamente obsoleta, di cui parlano anche molte organizzazioni internazionali e l’Unione Europea”. Sempre nella nota si sottolinea inoltre che “il distretto di Tovuz, bersaglio dei recenti attacchi militari dell’Armenia, è un’area di importanza strategica, perché attraversata dall’intera infrastruttura per la distribuzione delle risorse energetiche dell’Azerbaigian e del Mar Caspio nei paesi occidentali e nel mercato mondiale e per i collegamenti ferroviari e autostradali che connettono l’Est all’Ovest: l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan (che rifornisce l’Europa, principalmente l’Italia), l’oleodotto Baku-Supsa, il gasdotto Baku-Tbilisi-Erzurum, il gasdotto South Caucasus Pipeline, prima parte del Corridoio Meridionale del Gas, di cui fa parte anche il Trans-Adriatic Pipeline – TAP (che giunge in Italia), così come la ferrovia Baku-Tbilisi-Kars e l’autostrada Baku-Tbilisi – progetti che aspirano a dare origine ad una nuova Via della Seta. Per cui l’obiettivo dell’Armenia è volto anche a destabilizzare questa area e impedire il funzionamento di questi progetti fondamentali, che creano accesso a nuovi mercati e a fonti di energia alternative per l’Europa. Non è un caso che l’Armenia abbia avviato un’operazione militare contro l’Azerbaigian tre mesi prima dell’inizio delle forniture di gas dell’Azerbaigian in Europa, inclusa l’Italia”.
L’ambasciata, infine, ricordando il 27esimo anniversario “dell’occupazione della città di Agdam” nel Karabakh, denuncia che “le autorità dell’Armenia hanno dichiarato varie volte che ‘trasformeranno le città dell’Azerbaigian in rovine, come Adgam'”, “che da principale centro economico-culturale del Karabakh, è diventata una città fantasma, depredata e distrutta dall’esercito dell’Armenia e perciò definita ‘l’Hiroshima del Caucaso’, alla cui occupazione fa riferimento la risoluzione n. 853 del consiglio di Sicurezza dell’ONU del 29 luglio 1993, che richiede l’immediato, completo e incondizionato ritiro delle forze armate dell’Armenia, ma che è ancora ad oggi inascoltata”.


Fonte: Redazione
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