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Anno Cultura Azerbaigian in Italia: torna spettacolo “Dieci storie che potevano essere vere…"

17-02-2020 14:26 - Ambasciate
L'ambasciatore dell'Azerbaigian L'ambasciatore dell'Azerbaigian
GD - Roma, 17 feb. 20 - Dopo un primo successo nel 2017, martedì 25 febbraio torna a Roma lo spettacolo in musica e parole “Dieci storie che potevano essere vere…”, in occasione del XXVIII Anniversario del Massacro di Khojaly. L’appuntamento, che rientra nel programma dell’Anno della Cultura dell’Azerbaigian in Italia 2020, è al Teatro Sala Umberto, in Via della Mercede 50, alle ore 18.00
L’evento ad invito è organizzato dall’Ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia in collaborazione con l’Associazione Espressione d’Arte, e vanta la direzione artistica di Pierluigi Ruggiero, violoncellista noto a livello internazionale, con musiche originali e adattamenti musicali di Giuliano Di Giuseppe, direttore di numerose orchestre italiane. Ad esibirsi insieme a loro, il violinista ungherese Zoltan Banfalvi e il chitarrista Luca Trabucchi. Voci narranti dell’evento sono gli attori Valeria Ferri e Edoardo Oliva, che reciteranno le storie tratte dal libro “Khojaly, 20 anni.
Lo spettacolo "Dieci storie che potevano essere vere…..” è stato ideato da Leyla Aliyeva, vice presidente della Fondazione Heydar Aliyev e iniziatore della campagna internazionale “Giustizia per Khojaly!”.
Lo spettacolo, in un suggestivo alternarsi di musica e narrazione, vuole ricordare il destino delle vite mancate, ciò che sarebbe potuto accadere, se l’umanità fosse stata più clemente, o semplicemente giusta.
Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 1992, le forze militari dell’Armenia attaccarono la città di Khojaly, nella regione azerbaigiana del Nagorno-Karabakh, causando la morte di 613 persone, tra cui 106 donne, 63 bambini e 70 anziani. Una tragedia che il mondo non dovrebbe dimenticare. Il genocidio di Khojaly rappresenta l’evento più drammatico avvenuto nell’ambito del conflitto del Nagorno-Karabakh tra Armenia ed Azerbaigian. Come conseguenza del conflitto, ancora oggi l’Armenia occupa militarmente circa il 20% del territorio azerbaigiano internazionalmente riconosciuto e più di 1 milione di rifugiati e profughi azerbaigiani, oggetto della politica di pulizia etnica dell’Armenia, sono privati della possibilità di ritorno alle loro terre natali.


Fonte: Redazione
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