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Ambasciata Ucraina: seminario su “Guerra ibrida come strumento chiave della geostrategia russa”

03-12-2019 23:09 - Ambasciate
L'ambasciatore di Ucraina Yevhen Perelygin L'ambasciatore di Ucraina Yevhen Perelygin
Il col. Viktor Hrom Il col. Viktor Hrom
col. Oleksandr Vereshchak Il col. Oleksandr Vereshchak
GD – Roma, 3 nov. 19 – “La Russia in Ucraina sta conducendo un nuovo tipo di guerra: quella ibrida. È una combinazione tra l’uso dell’esercito di Mosca, ma con il sostegno di sistemi radicali che mirano a destabilizzare il nostro Paese dall’interno e con lo screditamento all’estero”. Non ha dubbi l’ambasciatore di Ucraina in Italia, Yevhen Perelygin, aprendo un seminario su “Guerra ibrida come strumento chiave della geostrategia russa”, nella residenza diplomatica ai Parioli.
Esprimendosi in un ottimo italiano, Perelygin ha introdotto una articolata analisi sulle modalità non belliche ma di disinformazione e di destabilizzazione avviata da Mosca, a quasi sei anni dall’invasione. Nel suo intervento il diplomatico ha sottolineato più volte lo stretto legame tra Ucraina e l’Italia. “Senza la solidarietà e l’assistenza di diversi Paesi, a partire da quelli della NATO e dell’Italia in particolare non sarebbe stato possibile andare avanti” ha detto ricordando che “ci sono anche addestratori italiano che aiutano i nostri soldati a combattere secondo i criteri NATO”.
Anzi, l’amb. Perelygin ha precisato che “da tre anni l’Italia, con la Lituania e l’Inghilterra è tra i leader della cooperazione militare”. In particolare, “l’Italia è l’unico Paese NATO che fornisce una formazione completa alla Marina Militare dell’Ucraina nell’Accademia Militare di Livorno”.
Gli interventi molto dettagliati e articolati sulle azioni di aggressione russa nell’ambito della guerra ibrida che sta conducendo contro l’Ucraina sono stati illustrati dal col. Oleksandr Vereshchak e dal col. Volodymyr Skab, del servizio difesa in Ambasciata.
“La Russia fa di tutto per riportare l’Ucraina sotto il suo controllo, per indebolire e screditare l’Ucraina in Europa e nella NATO. Con l’azione militare distruggono anche l’economia del nostro Paese”, ha precisato il col. Volodymyr Skab, che ha poi descritto le quattro linee dell’azione anti-Ucraina di Mosca. Si parte dai Paesi più vicini, in particolare quelli Baltici, “cercando pretesti come quello di difendere la popolazione russa che abita là, fino a distorcere la storia”.
Poi, l’alto ufficiale ha aggiunto che “nelle mire dell'azione russa ci sono i Paesi confinanti”; ed ancora “i Paesi leader dell’UE, come Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi dove sostengono anche finanziariamente le forze filo-russe per promuovere l’ideologia russa, attraverso i media e centri culturali e associativi”. Infine “agendo con i Paesi che hanno stretti legami con la Russia, come Italia, Slovacchia, Bulgaria, Slovenia, Cipro, Grecia e Ungheria”.
In particolare, il col. Skab ha rilevato che “in Italia operano almeno 30 centri culturali rappresentativi russi, tra cui quelli a Torino, Verona e Messina che sostengono la disinformazione filo russa”. Il militare ucraino non ultimo ha rilevato che “la guerra ibrida si avvale di strumenti non militari come le azioni cyber”.
Una analisi ampia, dettagliata e circostanziata della “guerra ibrida” è stata fatta dal giornalista e scrittore Massimiliano Di Pasquale, esperto del tema in discussione, sulla base di molte eloquenti immagini.
Infine, il quadro della guerra russa all’Ucraina è stato “narrato” dalla proiezione di un film documentario sull’occupazione russa della Crimea con l’intervento del regista, il giornalista militare col. Viktor Hrom, con interviste e racconti molto toccanti.


Fonte: Redazione
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