05 Maggio 2024
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Amb. Zanardi Landi presenta mostra “Aquileia porta di Roma verso l'Oriente”

28-11-2019 14:26 - Arte, cultura, turismo
L'amb. Antonio Zanardi Landi L'amb. Antonio Zanardi Landi
GD - Roma, 28 nov. 19 - Porta di Roma verso i Balcani, snodo commerciale, ricca e popolosa in età romana, poi fulcro d'irradiazione del cristianesimo nel tardo impero e oltre. È Aquileia, città al culmine dell'Adriatico, celebrata a Roma da una mostra aperta all'Ara Pacis fino al 1° dicembre con le sue statue, i suoi mosaici, la ricca produzione di ambra.
Museo dell'Ara Pacis L'occasione sono i 2.200 anni dalla nascita della città. A raccontare la storia e l’esposizione è Antonio Zanardi Landi, presidente della Fondazione Aquileia e ambasciatore dell'Ordine dei Cavalieri di Malta presso la Santa Sede, "Aquileia, costruita per essere porta di Roma verso Oriente, per consentire l'espansione di Roma nei Balcani, è diventata nel giro di due secoli la porta verso Roma dell'Oriente e ha ricevuto influssi importantissimi dal Nord Africa, dal Vicino Oriente e dai Balcani. Ha acquistato una sua romanità tutta particolare; volevamo accostarla alla romanità di Roma e quale posto migliore dell'Ara Pacis".
Non potendo portare tutta Aquileia a Roma, ci sono però tante dotazioni multimediali, e dall'esposizione sono nate anche nuove idee per riportare la città sotto i riflettori. "Abbiamo pensato a collaborazioni da mettere in piedi con quelle con le università Roma tre, La Sapienza e il MIT", ha aggiunto il diplomatico.
La mostra ripercorre la storia e le trasformazioni di Aquileia fino alla conquista veneziana nel 1420, prima del passaggio sotto il dominio asburgico, e oltre. "Abbiamo cercato di portare l'Aquileia come tradizionalmente viene vista, i resti di una grande città romana,le statue e i calchi di grandi città romane; la meravigliosa testa di vento che fa vedere come l'ellenismo fosse arrivato anche in quella parte d'Italia il bassorilievo con l'abbraccio di Pietro e Paolo, i ricordi del patriarcato nella parte multimediale, e poi siamo arrivati fino all'Aquileia del secolo scorso quando Aquileia per l'ultima volta ha svolto un ruolo nazionale con l'identificazione del milite ignoto e il trasporto a Roma, in qualche modo un evento che l'ha portata ad essere un luogo simbolico della riunificazione d'Italia", ha aggiunto l'amb. Zanardi Landi.
Così, in occasione dei 2.200 anni dalla fondazione dell’antica città di Aquileia, Roma Capitale e il Museo dell’Ara Pacis ne celebrano la storia con una imponente mostra. Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e realizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia e il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, prestatore di alcune opere d’arte di eccezionale valore, e con il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, la mostra “Aquileia 2200. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente” intende ripercorrere le numerose “trasformazioni” della città nei suoi momenti storicamente più significativi: l’antica città romana, l’Aquileia bizantina e medioevale e il Patriarcato, sino a giungere al periodo in cui la città fu parte dell’Impero Asburgico e infine agli anni della Prima Guerra Mondiale e del successivo dopoguerra.
L’affascinante percorso, curato da Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione Aquileia, e da Marta Novello, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, con un contributo di don Alessio Geretti, curatore delle iniziative culturali di Illegio e, alcuni anni fa, della mostra “Il Potere e la Grazia. I Santi Patroni di Europa” (2010 - Palazzo Venezia), pone l’accento sull’importanza del rapporto Aquileia-Roma e sulla straordinaria capacità di rigenerarsi di una città, più volte risorta dopo invasioni, spoliazioni, guerre e terremoti.
Fondata nel 181 a.C., Aquileia fu concepita come avamposto di Roma nel lembo estremo nord-orientale della penisola, in seguito centro d’irradiazione del Cristianesimo nell’Italia Settentrionale e nelle regioni del Centro ed Est Europa. Città ricca e popolosa, tanto da essere ricordata dal poeta Ausonio (IV secolo d.C.) come la quarta d’Italia, dopo Roma, Milano e Capua.
Per secoli Aquileia è stata porto commerciale di primo piano dell’intero Mediterraneo e ha costituito la porta d’entrata non solo di derrate e di merci, ma anche di arte e idee provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che, rielaborate e metabolizzate, si sono poi diffuse nell’Italia Settentrionale, nei Balcani e nel Noricum. Fu anche sede di un principato ecclesiastico e di uno Stato Patriarcale, a partire dal 1077 e fino alla conquista veneziana nel 1420, mentre il Patriarcato come entità ecclesiastica venne soppresso solo nel 1751, avendo come eredi le Arcidiocesi di Udine, per la parte veneta, e di Gorizia, per la parte imperiale.
Il ruolo che Aquileia ha svolto per due millenni ha avuto un significato non solo militare, politico ed economico, ma anche culturale e ideale nel bacino del Mediterraneo e nel rapporto tra Oriente e Occidente. Mettere in rilievo questa “specialità’” di Aquileia a livello nazionale ed europeo è l’obbiettivo primario della mostra “Aquileia 2200”.
Dell’originalità del messaggio che proviene dalle testimonianze del passato aquileiese sono prova i reperti e le opere che segnano il percorso espositivo, che offre una suggestiva selezione di calchi in gesso, modelli e preziosi pezzi originali, avvalendosi anche del supporto di strumenti multimediali.
Tra le diverse opere, alcune pregevolissime: l’iconica “testa di Vento” bronzea, di ascendenza ellenistica, la testa di vecchio, improntata a forte realismo, la bellissima stele funeraria del gladiatore, due eccezionali mosaici (raffiguranti uno” pesci adriatici”, l’altro uno stupendo pavone), rilievi marmorei e statue. E’ inoltre presente un’ampia e preziosa collezione di oggetti in ambra, espressione di quell’artigianato artistico che si era sviluppato nella città, punto d’arrivo dell’antichissima “Via dell’Ambra” proveniente dal Baltico, dove la resina fossile veniva raccolta.
Della mostra fanno inoltre parte 23 calchi di reperti aquileiesi realizzati nel 1937 in occasione della "Mostra Augustea della Romanità" (dove Aquileia era la città più rappresentata, insieme a Ostia e Pompei), oggi custoditi al Museo della Civiltà Romana e alcuni di essi restaurati per l’occasione grazie alla Fondazione Aquileia. Ancora, nella sezione del Cristianesimo, un bassorilievo in pietra calcarea del IV secolo raffigurante l’abbraccio tra Pietro e Paolo, commovente testimonianza della vitalità e della ricchezza della grande Chiesa Aquileiese e, per concludere, due spaccati storici sul Patriarcato di Aquileia e sul Milite Ignoto.
In quest’ultima sezione in particolare è esposto per la prima volta recentemente donato allo Stato, il tricolore che avvolse, nella cerimonia in Basilica ad Aquileia nel 1921, il feretro del soldato scelto dalla madre di un soldato caduto e disperso, Maria Bergamas per rappresentare tutte le vittime disperse in guerra.
Ad arricchire la mostra e collocate al centro del percorso espositivo, sono collocate 43 splendide fotografie del grande maestro friulano Elio Ciol, che da svariati decenni coglie l’essenza degli antichi oggetti e dei resti monumentali tuttora visibili, fornendo un formidabile apporto documentario, emozionante e vivido, di Aquileia. I lavori del maestro Ciol su Aquileia ed altri sono stati esposti quest’estate al MAMM di Mosca e prossimamente daranno vita ad un’altra mostra a Ekaterinburg., in Russia.
Infine è proiettato, all’interno del percorso espositivo, un estratto del docu-film “Le tre vite di Aquileia” realizzato da 3D produzioni e destinato ad entrare nella programmazione di Sky Arte. Il documentario ripercorre duemila anni di storia di Aquileia attraverso interviste, riprese realizzate nei luoghi simbolo di Aquileia, ricostruzioni virtuali e filmati d’epoca concessi dall’Istituto Luce.
La mostra “Aquileia 2.200. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente”, a cui il ministro Dario Franceschini ha concesso il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo, ha il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, maggior finanziatore della Fondazione Aquileia, e la partecipazione della Società per la Conservazione della Basilica, dell’Associazione Nazionale per Aquileia e della Cineteca del Friuli. La rassegna è resa possibile anche grazie al sostegno di PromoTurismo FVG e della Camera di Commercio Pordenone-Udine nell’ambito del progetto Mirabilia.


Fonte: Redazione
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