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Amb. Mistretta torna in libreria con «La bottega degli alibi»

06-06-2020 19:16 - Farnesina
GD – Roma, 6 giu. 20 – Tra impegnativi incartamenti, dossier diplomatici e racconti leggeri, ma non troppo. È in questo contesto che, nei momenti lasciati liberi dal lavoro alla Farnesina, si destreggia con successo e soddisfazione Giuseppe Mistretta, direttore per l'Africa Sub Sahariana al Ministro degli Esteri e Cooperazione Internazionale, dopo essere stato ambasciatore in Etiopia e Angola, e poi diplomatico nella Repubblica Democratica del Congo, Stati Uniti, Libia e Gran Bretagna. E ora ritorna in libreria con «La bottega degli alibi», una serie di racconti non burocratici, pubblicato da LuoghInteriori.
Nato a Palermo nel 1958, nel tempo libero Mistretta infatti ben coltiva la passione per la scrittura. Ha pubblicato «Per conto del nero» (Borla 2012); «Nel Paese chiamato Alberi» (Albatross 2013), pubblicato anche in lingua portoghese dalla Uniao dos escritore angolanos; un saggio sulle relazioni storiche fra Italia e Angola, intitolato «Un ponte lungo quattro secoli» (Gangemi 2013), pubblicato anche in lingua portoghese. Nel 2014 ha scritto per la casa editrice Polaris una guida sull'Angola dal titolo «Angola, un Paese moderno nel centro dell'Africa»; nel 2018 ha pubblicato il libro «I nostri ospiti» (Greco&Greco) su una storia vera e poco conosciuta nel relazioni fra Etiopia e Italia. Ha collaborato per «La Repubblica», «Corriere della Sera» e «Capital».
«La Bottega degli Alibi» è una raccolta di tre racconti leggeri (ma non troppo), concepiti come una continuazione dell'esperienza narrativa de «Il Paese chiamato Alberi», favole per bambini un po' adulti ed adulti un po' bambini. Si tratta di storie ironiche, ricche di immaginazione, fantasia ed un umorismo composto, spesso velato da un alone di disillusione e disincanto per le cose del mondo quotidiano.
Attraverso l'espediente del racconto leggero, che ha talora i toni di una favola, l'autore accenna con voluto distacco a temi anche seri del vivere odierno, che toccano allo stesso modo giovani e meno giovani. È un invito velato a riflettere sui tic e le contraddizioni della società, partendo da spunti semplici e a portata di mano; l'autore, nel raccontare, va alla continua ricerca di uno stile tenue, leggero e ironico, per rendere le storie più accattivanti e curiose.
Con «La Bottega degli Alibi» Mistretta parte alla ricerca, viaggia, scopre "luoghi" diversi da cui guardare il mondo e li rappresenta, in fondo, un po' tutti. È, insomma, il "luogo ideale", reale o spirituale, dei protagonisti e dell'autore che, dopo aver visitato infiniti aeroporti dell'anima, ringrazia il cielo per quest'ispirazione improvvisa e inattesa.
«La Mosca di Trapani» ci offre il punto di vista di una mosca sulla vita delle città, sulle persone, sui viaggi. Dopo un rapido ma faticoso giro del mondo, la piccola mosca riesce a tornare a Trapani, la quale e' per lei la città più bella, per una serie di ragioni incontestabili, almeno per una mosca.
Ne «La Bottega degli Alibi», che dà il titolo al libro, Mistretta affronta con lieve sarcasmo il tema del ricorso ai pretesti, più o meno credibili, per giustificare o mascherare disagi, fatiche, inadeguatezze e ritardi. L'alibi, inteso come travestimento di disagi reali sottostanti, è il protagonista assoluto di questo racconto inconsueto.
Il terzo racconto, «Località di vacanza», è la ricerca di un luogo “altro” e diverso, dove poter trascorrere serenamente una parte della propria esistenza. Un luogo che c'è, e al tempo stesso non c'è, nell'eterno ed insanabile contrasto fra fantasia e realtà, che condisce i principali desideri degli esseri umani, fra cui appunto l'ambizione di trovare il posto di evasione perfetto.
Nella prefazione de «La Bottega degli Alibi», il critico Giuseppe Iannaccone scrive che «la leggerezza è il marchio di fabbrica di Giuseppe Mistretta: togliendo peso alla struttura del racconto e soprattutto al linguaggio, ha scelto di rappresentare la concitata energia del nostro tempo con il soffice ritmo della tranquillità pensosa. Come uno strato di foglie, le sue narrazioni in forma di apologo si adagiano con apparente frivolezza sulla rumorosa e scalpitante velocità dell'affanno contemporaneo. Mosche che si perdono e si ritrovano dopo un giro del mondo, giovani inconcludenti e velleitari che scoprono la vacuità meccanica dei pretesti con cui essi e l'umanità tutta giustificano i propri fallimenti; pensionati alla ricerca di un buen retiro per trovare la quiete: con la levità dell'indulgenza, l'autore sorride bonariamente delle piccolezze umane, distillando in tre filosofiche operette morali i nuclei di un'impegnata riflessione sul rapporto tra vita e felicità».

«La Bottega degli Alibi» di Giuseppe Mistretta - editore: LuoghInteriori, collana: Inter-line@ - anno 2020 – pag. 86, 13,00 €
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Fonte: Redazione
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