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Amb. Argentina: omaggio a Bacalov con “Una vita da film”

29-07-2020 14:07 - Ambasciate
GD - Ravenna, 29 lug. 20 - L’ambasciata di Argentina in Italia a Ravenna rende omaggio al compositore argentino Luis Bacalov con la proiezione di “Una vita da film” con Cucinotta, Scalzi e gli Ànema, giovedì 30 luglio.
Se “ogni film è un’avventura”, come sosteneva Bacalov, la sua è stata un’avventura lunga tutta una vita – Una vita da film, appunto, come vuole il titolo dello spettacolo di musica, teatro e cinema da lui stesso ideato con Carlos Branca.
Giovedì 30 luglio, alle 21.30 al Pavaglione di Lugo, la “XXXI edizione di Ravenna Festival” si conclude con un omaggio al musicista, compositore e direttore d’orchestra argentino che dell’Italia aveva fatto la propria casa e che nel cinema, ma anche nel mondo della canzone, aveva trovato il proprio terreno espressivo.
Amico fraterno di Ennio Morricone, ma anche pianista di Claudio Villa e collaboratore alla RCA in centinaia di canzoni, da Mia Martini a Sergio Endrigo, Bacalov è celebrato con una serata durante la quale sfilano le sue grandi colonne sonore, dal Django di Corbucci alla Città delle donne di Fellini, al Vangelo secondo Matteo di Pasolini, raccontate da Maria Grazia Cucinotta, protagonista de Il postino, il film che gli valse l’Oscar nel 1995, affiancata da Vittorio De Scalzi nei New Trolls (sempre a Bacalov si deve il leggendario “Concerto grosso”) e dagli Ànema.
L’evento è realizzato con il sostegno di Gruppo Villa Maria e gode del patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia; già sold-out, sarà in diretta streaming su ravennafestival.live
Una vita da film è un viaggio nell’arte e nel genio di Luis Bacalov, un percorso empatico fondato su parole, colonne sonore con proiezioni di sigle cinematografiche, musiche eseguite dal vivo. Protagonista in scena l’iconica Maria Grazia Cucinotta, cui è affidato il compito di unire nella narrazione musica, teatro e cinema; coprotagonista sul versante musicale Vittorio De Scalzi, che eseguirà anche il “Concerto Grosso n. 1“ che Bacalov scrisse per il film “La vittima designata” di Maurizio Lucidi e che è diventato un evergreen del pop-rock, innovativo esempio di convivenza fra elementi rock e una struttura orchestrale classica.
Il tuffo nell’immaginario collettivo è anche un itinerario fra le colonne sonore che hanno costellato la straordinaria carriera del compositore italo-argentino, eseguite dagli Ànema (Biagio Labanca alla chitarra, Massimo De Stephanis al contrabbasso, Fabio Tricomi ai flauti, oud e percussioni, Marcello Corvino e Laura Sarti ai violini e Maurizio Brancone alla batteria e percussioni).
Musicista animato da una notevolissima curiosità anche per ambiti da lui apparentemente lontani, creativo e intelligente come pochi altri, Bacalov è stato un protagonista anche del rinnovamento della canzone italiana a partire dagli anni Sessanta, attraverso tre diverse anime – quella “beat” e della nuova canzone pop, nelle collaborazioni con artisti come Rita Pavone o Gianni Morandi; quella della canzone d’autore, soprattutto nel fruttuoso sodalizio con Sergio Endrigo (compreso l’inarrivabile Io che amo solo te, arrangiato in maniera magistrale da Bacalov); quella del rock e del progressive italiano negli anni Settanta.
Senza mai dimenticare la propria anima argentina, l’eredità del tango, la tradizione classica in cui si era formato. Mentre continuava a lavorare con popolari artisti italiani, da Mia Martini a Claudio Baglioni, con lo pseudonimo Luis Enriquez firmava colonne sonore per Fellini, Pasolini, Damiani, Scola, Rosi…e ovviamente Radford, per “Il postino”. Anche Quentin Tarantino ha riutilizzato in “Kill Bill” la melodia portante di “Il grande duello” e altre partiture di Bacalov in “Django Unchained”.


Fonte: Redazione
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