05 Maggio 2024
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38° Festival Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste: vince l'argentino "Los impactados"

12-11-2023 18:05 - Arte, cultura, turismo
Los Impactados Los Impactados
El arte de perder El arte de perder
El dialogo de América Allende El dialogo de América Allende
Villa Olímpica Allende Villa Olímpica Allende
GD - Trieste, 12 nov. 23 - Argentina, Messico, Cile, spesso in coproduzione con Paesi europei, hanno vinto la maggior parte dei premi del XXXVIII Festival del Cinema Ibero-Latino Americano, appena conclusosi nel Teatro Miela di Trieste, con la cerimonia di premiazione. Ed è stata una notte spesso al femminile: nel concorso ufficiale, il miglior film, la miglior regia e il miglior interprete hanno nome di donna.
Il miglior film del concorso ufficiale è l'argentino "Los impactados" di Lucía Puenzo, premiato "per la scelta originale del tema inedito, sviluppato in maniera coesa, in una produzione di alto livello che unisce la complessità del racconto tra immaginazione, fiction e realtà". È inoltre una coproduzione argentino-italiana il film che ha vinto il premio alla miglior sceneggiatura: "Rinoceronte" di Arturo Castro Godoy ha colpito i giurati "per l'agghiacciante racconto che giustappone un bambino maltrattato al suo tutore, entrambi con esperienze simili". Messicani sono invece il premio speciale della giuria, andato a "Estoy todo lo iguana que se puede" di Julián Robles, "per l'abilità nell'integrare temi che catturano problematiche in primo piano del mondo contemporaneo". E messicana è pure la miglior regia, andata a Claudia Sainte-Luce per "El reino de Dios", in cui ha rivelato "la capacità di trasformare uno scenario rurale in un racconto che combina elementi della tradizione e della modernità attraverso commoventi interpretazioni". La miglior interprete del concorso ufficiale è l'attrice cilena Antonia Zegeres per "l'intensa interpretazione di una madre che ha perso suo figlio" in "El castigo di Matías Bize".
In contemporanea concorso, la ripartizione dei premi è stata equilibrata, tra le cinematografie di diversi Paesi. Il miglior film è il messicano "La mujer de estrellas y montañas" di Santiago Esteinou, "un invito a riflettere sulla psichiatria violenta che confina, medica, non dialoga con l'individuo e si concentra sui sintomi" secondo i giurati. Premio speciale della gper il cileno-belga "Que no me roben los sueños" di Zoé Brichau, che "possiede un onesto e potente punto di vista che emerge dall'epicentro del risveglio sociale cileno. Con un montaggio di guerriglia che non lascia spazio a reiterazioni ci lascia senza respiro".
Ben tre premi per un'altra coproduzione cilena, ma questa volta con la Germania: "El arte de perder" di Sebastián Saam ha ottenuto il premio del pubblico e il premio Arcoiris ed è la miglior produzione di contemporanea concorso, perché "il produttore ha consentito la creazione di un'esperienza transculturale per gli spettatori, ma allo stesso tempo ha mantenuto l'attenzione sulle radici culturali del suo personaggio".
L'argentino-israeliano "Bronca" di Tomer Slutzky, Sergio (Shlomo) Slutzky, infine, ha vinto per la miglior sceneggiatura, "profondamente e accuratamente studiata attraverso più di un decennio di vita del suo protagonista e regista, un uomo che ci scuote con la sua enorme umanità. Una sceneggiatura che affronta il potere con estremo coraggio e riesce a sopravvivere all'ingiustizia, e che speriamo si concluda con un lieto fine", scrivono i giurati nella motivazione.
Ancora una coproduzione del Cile, qui con la Francia, vince la sezione Cinema e Letteratura. "Notas para una película" di Ignacio Agüero è il miglior film della sezione perché "è un magnifico documento della storia del Cile, che riflette molti aspetti della sua cultura attraverso lo sguardo di un giovane straniero, Gustave Verniory, ingegnere belga, contrattato dal governo di Balmaceda per la creazione della via ferroviaria di Araucania. È un libero adattamento ispirato al suo libro "Gustave Verniory, 10 années en Araucanie 1889-1899".
Il premio mundo latino è per il messicano "Pedro" di Liora Spilk Bialostozky, "ritratto commovente, dinamico e chiarificatore di un'imponente figura della storia dell'arte. Pedro rappresenta la realtà messicana come depositario della memoria del surrealismo nella sua versione più ludica ed ironica, riesce inoltre a penetrare nell'ermetica intimità di un affascinante architetto di labirinti visuali e concettuali".
All'argentino "La Rebelión de las Flores" di María Laura Vázquez è andato il premio Malvinas, perché, spiegano gli studenti giurati dell'Istituto 'Marco Belli' di Portogruaro (VE), "ha saputo evidenziare la determinazione e la forza con cui un gruppo di donne indigene conducono la loro lotta pacifica per difendere i propri diritti e quelli della terra in cui vivono".
Si torna nel Cile con il premio alla miglior colonna sonora: il compositore Felipe Jiménez, autore delle musiche del cileno "El retrato de ella" di Fernanda Altamirano vince "per la caratterizzazione drammatica, preziosa ed efficace che le musiche conferiscono al film".
Il Festival del Cinema Ibero-Latino Americano ha assegnato il premio alla carriera ad Alvaro Covacevich, mentre il premio all'impegno civile è andato all'argentino "Una mirada honesta" di Roberto Persano e Santiago Nacif, per il valore della memoria: "Roberto Persano e Santiago Nacif riscattano attraverso questo documentario-reportage momenti, fatti, situazioni, che fanno parte delle battaglie, delle conquiste, delle sconfitte, delle allegrie, delle sofferenze del popolo argentino e di conseguenza dei latinoamericani".


Fonte: Redazione
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