11 Settembre: amb. Zappia, “20 anni fa oggi nostra realtà cambiata per sempre”

«Desidero unirmi al presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, nel riaffermare la "vicinanza del popolo italiano alle famiglie delle vittime di quell'efferato attentato ea tutto il popolo degli Stati Uniti". I nostri ricordi sono segnati dalle immagini indimenticabili di quei quattro aerei usati come strumenti di morte. "Il dolore di quella tragedia ci ha uniti", ha sottolineato il presidente Mattarella, che ha rivolto un pensiero speciale agli italiani e alle persone di origine italiana che hanno perso la vita quel giorno: 225 vittime erano italiane.
L'attacco dell'11 settembre, a cui ho assistito in prima persona a New York City, ha messo in evidenza brutalmente e nettamente che possiamo essere colpiti dal terrorismo nei luoghi in cui ci sentiamo più al sicuro. Ha diffuso un senso di paura e ha aumentato la nostra richiesta di sicurezza. L'Italia è stata tra i primi Paesi amici e alleati a rispondere all'appello lanciato dagli Stati Uniti dopo gli attentati. Per la prima volta dall'istituzione dell'Alleanza Atlantica - è stato invocato l'articolo 5 del Trattato Nord Atlantico.
Negli ultimi due decenni, l'Afghanistan è stato teatro del nostro più grande impegno militare all'estero dalla seconda guerra mondiale. La nostra presenza non è stata vana. L'Afghanistan ha compiuto importanti progressi in termini di sviluppo e diritti umani, soprattutto per donne e bambini.
Dopo la fine della fase di emergenza, quando l'Italia ha evacuato il maggior numero di afgani rispetto a qualsiasi altro Paese dell'UE, siamo ora impegnati in una nuova fase, insieme agli Stati Uniti e ad altri alleati e in consultazione con tutti gli attori internazionali interessati. L'obiettivo è duplice: preservare i progressi compiuti dall'Afghanistan e garantire che l'Afghanistan non diventi, ancora una volta, un focolaio di terrorismo.