19 Giugno 2025
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Ucraina e Corea del Nord: ma i consiglieri di Donald Trump dormono?

30-05-2025 18:00 - Opinioni
GD – Roma, 30 mag. 25 - Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha segnato un punto di discontinuità evidente degli Stati Uniti verso il commercio internazionale, ma anche per la gestione della guerra scatenata dalla Russia contro l'Ucraina, per il conflitto infinito in Medio Oriente, per l'ambizione iraniana di costruire centrali atomiche e per tante altre questione geopolitiche che si trascinano stancamente da sempre.
La Corea del Nord che aveva ricevuto molte attenzioni da parte della prima presidenza Trump nel 2018-2019, ora invece è rimasta in una sorta di “cono d’ombra”, anche se la dittatura del leader nordcoreano Kim Jong Un è diventata più attiva e aggressiva che mai in passato.
La Corea del Nord, negli ultimi mesi, ha condotto ben 9 test missilistici, ha rubato 1,5 miliardi di dollari in criptovalute, ha inviato truppe a sostegno della brutale guerra di aggressione della Russia in Ucraina e ha riempito le sue casse vendendo alla Russia armi per miliardi di dollari. Ha migliorato le sue forze armate con le lezioni apprese dalla guerra in Ucraina e ha rafforzato le sue forze aeree, missilistiche, navali e nucleari con il supporto tecnico e i trasferimenti di hardware da Mosca.
Il giovane Kim ha presentato il più grande cacciatorpediniere missilistico moderno dell'esercito, una nave da guerra da 5.000 tonnellate dotata di armamenti all'avanguardia, che per fortuna si è “inclinata” di 90° per un “incidente” il giorno del varo. Comunque, l’intenzione c’è ed è forte….
La Corea del Nord si sta dimostrando più aggressiva che in passato; ha condotto un record di 162 provocazioni, tra cui test missilistici, bombardamenti e incursioni nella Corea del Sud, durante l'amministrazione Biden, più che durante le tre amministrazioni precedenti messe insieme.
Trump ha sempre pubblicizzato la sua "grande relazione" con il leader nordcoreano, costruita durante i tre incontri al vertice del suo primo mandato, prima a Singapore nel 2018, poi ad Hanoi e nella zona demilitarizzata tra Corea del Nord e Corea del Sud, nel 2019. Ma da allora non c'è stato alcun impegno sostanziale tra i leader dei due Paesi, lasciando i nordcoreani liberi di operare a piacimento, a scapito degli interessi di sicurezza della Corea del Sud, degli Stati Uniti e degli alleati. È strano che Trump non ponga ora la sua attenzione su questa situazione.
Visto l’attivismo della Corea del Nord, l'amministrazione Trump farebbe bene a porre maggiore cura alla situazione nella penisola coreana per provare a riprendere quel dialogo instaurato nel 2018. Questo anche per rispetto nei confronti degli alleati della Corea del Sud.
Con la priorità "America first" che ha preso il sopravvento nell'agenda della politica estera statunitense, Trump potrebbe essere disposto a scendere a compromessi significativi per ottenere un accordo con Kim. L'obiettivo è giusto, ma raggiungerlo è una questione completamente diversa. La Corea del Nord gode di un'influenza molto maggiore oggi rispetto al recente passato. Affinché accetti i vincoli e sottoscriva un accordo con gli Stati Uniti, Washington potrebbe dover offrire a Pyongyang grandi concessioni, mettendo a rischio la sicurezza della Corea del Sud e dello scacchiere, la propria sicurezza nazionale e i propri alleati.
L'amministrazione Trump dovrebbe riavviare il dialogo con la Corea del Nord per arrestare questi sviluppi e per tentare di “sganciare” il dittatore Kim Jong Un dall’abbraccio deleterio con Vladimir Putin, che attualmente sta fornendo alla Corea del Nord tutto ciò che Kim avrebbe potuto desiderare: cibo, carburante, valuta forte, tecnologia militare. La Russia e la Corea del Nord hanno anche rinnovato nel giugno 2024 il trattato di difesa e garanzia di sicurezza, la cui origine risale alla notte dei tempi, cioè ai tempi della Guerra fredda!
Le rinsaldate relazioni con la Russia sono state un successo importante per il dittatore nordcoreano, dato lo stato di dissesto totale dell'economia del suo Paese dopo il blocco di tre anni e mezzo del Covid-19. Kim, oltre che con la Russia, ha perseguito un crescente allineamento con la Cina e con l’Iran, ad agire di concerto per minare l'ordine mondiale globale.
Il regime di sanzioni delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord è stato di fatto smantellato a seguito del veto posto dalla Russia nel 2024 al rinnovo della risoluzione 1718 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La risoluzione imponeva una serie di sanzioni economiche contro Pyongyang dopo il test nucleare dell'ottobre 2006 e aveva istituito un panel delle Nazioni Unite per monitorare il rispetto delle sanzioni da parte di tutti gli Stati membri dell'ONU. Oggi né Pechino né Mosca rispettano le sanzioni commerciali del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord. Oggigiorno, ogni tipo di merce attraversa i confini cinesi e russi per raggiungere la Corea del Nord.
Da quando Kim e Trump si sono incontrati sette anni fa, l'incapacità della comunità internazionale di fermare la proliferazione degli armamenti della Corea del Nord dopo l'ultimo tentativo di accordo fallito nel 2009, ha permesso a Pyongyang di aumentare in modo significativo il suo arsenale. Si stima che la Corea del Nord abbia costruito 50 nuove armi nucleari, comprese testate nucleari tattiche miniaturizzate.
Per gli Stati Uniti questo nuovo contesto rende di fatto inutile un nuovo impegno con la Corea del Nord secondo le vecchie linee. Gli sforzi compiuti in passato, come l'Agreed Framework del 1994 durante l'amministrazione Clinton, o i colloqui a sei guidati dall'amministrazione di George W. Bush nel 2005, che hanno entrambi portato la Corea del Nord ad accettare di compiere passi graduali verso la denuclearizzazione in cambio di energia e di un alleggerimento delle sanzioni, non sono più sufficienti.
I nordcoreani hanno semplicemente cambiato i fornitori e anche se Pyongyang e Mosca hanno smesso di comunicare le cifre del commercio all'inizio della guerra in Ucraina, le immagini satellitari pubblicate dal CSIS Center for Strategic and International Studies mostrano livelli senza precedenti di grano e carburante che dalla Russia si riversano verso sud utilizzando le linee ferroviarie di collegamento esistenti.
Ma torniamo a Washington DC. Poiché è ovvio che un presidente in carica non è mai solo a decidere ma si avvale di un'equipe di collaboratori ed esperti, a questo punto una domanda sorge spontanea: i consiglieri politici, diplomatici e militari del presidente Trump sono tutti in ferie, o sono tutti impegnati in un torneo di golf senza fine?

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale

Fonte: Ciro Maddaloni
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