Osservatori OSCE: elezioni in linea con tradizioni democratiche, ma con luci e ombre

09-03-2018 01:19 -

GD - Roma, 9 marzo 18 - Per gli Osservatori internazionali dell´OSCE l´ultima tornata elettorale in Italia si è svolta in linea con le tradizioni democratiche, ma riservando luci e ombre. Al termine seguito della loro missione di osservazione elettorale in Italia, gli osservatori internazionali dell´Assemblea Parlamentare dell´OSCE hanno avuto un incontro con i giornalisti nella sede della Stampa Estera, a Roma.
Per gli osservatori, le elezioni politiche italiane del 4 marzo sono state una dimostrazione di democrazia competitiva, in cui gli elettori hanno potuto informarsi facilmente sulle varie opzioni politiche ed hanno potuto votare liberamente. Le elezioni hanno offerto agli elettori una moltitudine di partiti fra cui scegliere e hanno beneficiato di un´estesa copertura mediatica, con varie analisi critiche su molti aspetti della campagna elettorale.
Con uno sforzo molto apprezzato, le preoccupazioni connesse alle cosiddette ´fake news´ sono state prese seriamente dalle autorità e dalle compagnie mediatiche durante la campagna.
"Agli elettori Italiani è stata offerta, ancora una volta, l´opportunità di votare in elezioni democratiche generalmente in linea con gli impegni internazionali", ha commentato la parlamentare svedese Margareta Cederfelt, capo della missione dell´Assemblea Parlamentare dell´OSCE.
"Le elezioni hanno offerto molte occasioni di dibattito. Tuttavia l´argomento dell´immigrazione sembra aver giocato un ruolo sproporzionato durante la campagna, e ciò potrebbe essere avvenuto a spese della discussione su molte altre sfide che la società deve affrontare."
La missione di osservazione elettorale si è svolta in seguito ad un invito del Governo italiano ed è in linea con gli impegni che tutti gli stati OSCE hanno preso ed ha coinvolto parlamentari di 19 Paesi OSCE.
Il giorno delle elezioni gli osservatori hanno visitato circa 190 seggi elettorali in diverse città e regioni.
Secondo gli osservatori, il panorama politico in Italia è abbastanza frammentario, con personalità che in alcuni partiti a volte giocano un ruolo più importante dell´ideologia. Un approccio largamente inclusivo per la registrazione dei candidati ha permesso ad una pletora di partiti o movimenti di partecipare alle elezioni, con oltre 12.000 candidati a competere in un processo trasparente ed inclusivo.
La missione di osservazione ha notato che sembra esserci un ampio senso di disincanto da parte dei cittadini nei confronti del funzionamento della politica in Italia, una tendenza già notata in altri Paesi Europei. I candidati hanno utilizzato molto i mezzi digitali per la campagna, con i social media a giocare un ruolo importante nella comunicazione con gli elettori.
Alcuni controversi argomenti chiave, come l´immigrazione, hanno avuto un ruolo sproporzionato nella campagna e a farne le spese è stato il dibattito su altre questioni che il Paese si trova ad affrontare.
È stato rilevato un aumento dei casi di incitamento all´odio (il cosiddetto "hate-speech"), considerato fonte di preoccupazione. Durante la campagna sono stati registrati alcuni isolati casi di violenza. A tal riguardo, gli osservatori hanno sollecitato le relative investigazioni, sottolineando che, nel dibattito politico, non debba esserci posto per tali azioni.
Gli osservatori hanno citato la nuova legge elettorale che stabilisce una combinazione di sistema maggioritario e proporzionale.E sebbene la cornice legale sia complessa, sembra che sia stata compresa dagli addetti ai lavori e che sia stata attuata professionalmente.
Gli osservatori hanno concluso che la struttura legale complessiva fornisce una base solida per un processo competitivo, fondato sul rispetto delle libertà fondamentali e sull´equo trattamento dei concorrenti.
L´inclusione di quote di genere nella nuova legge elettorale è stata accolta positivamente dagli osservatori. Tuttavia "i cambiamenti frequenti al sistema elettorale italiano nei decenni recenti sembrano più orientati a farne beneficiare i politici piuttosto che il pubblico ed hanno creato nuove sfide per l´amministrazione delle elezioni. Una maggiore stabilità nel futuro sarebbe nell´interesse del Paese tutto", ha detto Cederfelt.
Non è richiesto alcun rapporto sul finanziamento elettorale prima delle elezioni e questo, secondo gli osservatori OCSE, riduce la trasparenza sulla presentazione pubblica delle spese per la campagna prevista. Gli elettori dovrebbero essere in grado di informarsi sui legami finanziari dei partiti, hanno detto gli osservatori.
Commentando il giorno delle elezioni, Cederfelt ha detto: "i membri dei seggi elettorali si sono impegnati molto per facilitare il voto, ma a volte hanno dovuto fare i conti con sfide causate dalle procedure, che si sono concretizzate in ritardi e lunghe code. I nuovi meccanismi di sicurezza sono molto apprezzati, ma spero che si possano trovare procedure semplificate per assicurare coerenza ed efficienza".
Nel numero limitato di aree osservate, le elezioni sono state generalmente bene amministrate. Tuttavia la conoscenza delle procedure da parte dei membri dei seggi sembrava variare a seconda delle zone del Paese e l´accesso degli osservatori ai seggi non è sempre stato permesso.
Per quanto riguarda le nuove misure anti-frode, inclusa la numerazione delle schede elettorali, gli osservatori hanno constatato che esse non sono state attuate uniformemente nel giorno delle elezioni.
Mentre l´alta affluenza indica un interesse generale da parte della popolazione, alcuni elettori sono apparsi confusi dalle procedure di voto. Le squadre di osservatori hanno notato lunghe code in diverse regioni, ed i funzionari di seggio hanno accolto un alto numero di votanti. Sia gli osservatori che i media hanno rilevato problemi tecnici in un numero limitato di seggi, relativi in particolare alla stampa e consegna delle schede elettorali.
La missione di monitoraggio elettorale limitata dell´Assemblea Parlamentare dell´OSCE ha incluso parlamentari dall´Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Portogallo, Romania, Repubblica Slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia, Paesi Bassi, Russia e Regno Unito.

di Gianfranco Nitti
Giornalista dell´Associazioone Stampa Estera




Fonte: Gianfranco Nitti