Il premio Nobel per la Pace 2020 al World Food Program

09-10-2020 16:57 -

GD - Roma, 9 ott. 20 - Il World Food Program è stato insignito del Premio Nobel per la Pace. «Il WFP è stato insignito del premio Nobel per la pace 2020 per i suoi sforzi nel combattere la fame, per il suo contributo nel migliorare le condizioni per la pace nelle aree colpite da conflitti e per la sua azione nel guidare gli sforzi per prevenire l'uso della fame come un'arma di guerra e conflitto», come si legge nelle motivazioni del Norwegian Nobel Committee. Si tratta di una attestazione molto importante e di peso mondiale che passa anche per l'Italia, anzi per Roma: la capitale infatti ospita la sede del WFP PAM oltre che quelle delle altre agenzie dell'ONU, ossia FAO e IFAD.
Con 86,7 milioni di persone assistite in circa 83 Paesi, ogni anno il World Food Programme, è la principale organizzazione umanitaria e agenzia delle Nazioni Unite impegnata a salvare e cambiare le vite, fornendo assistenza alimentare nelle emergenze e lavorando con le comunità per migliorarne la nutrizione e costruirne la resilienza.
Fu fondato nel 1961 quando George McGovern, allora direttore del programma di aiuto alimentare degli Stati Uniti, propose, durante la conferenza della FAO, di creare un programma di distribuzione alimentare. Il WFP venne costituito nel 1962 dalla FAO e dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per tre anni su base sperimentale. Nel 1965 il programma venne ratificato.
Ogni giorno, il WFP mobilita circa 5.000 camion, 20 navi e 90 aerei per fornire cibo e altri tipi di assistenza a chi ne ha più bisogno. All'anno distribuisce circa 15 miliardi di razioni alimentari, a un costo stimato di 31 centesimi di dollaro a razione.
Le attività del WFP si concentrano nell'assistenza d'emergenza, nel soccorso e nella ricostruzione, nello sviluppo e nelle operazioni speciali. Due terzi dei suoi interventi si svolgono in paesi colpiti da conflitti, dove il rischio per le popolazioni di essere denutrite è tripla rispetto ai paesi in pace.
Nelle emergenze, il WFP è spesso il primo a giungere sul posto e a fornire assistenza alimentare alle vittime di guerre, conflitti civili, siccità, inondazioni, terremoti, uragani, cattivi raccolti e disastri naturali. Il Wfp è la più grande organizzazione umanitaria che attui programmi di alimentazione scolastica in tutto il mondo, e questo da oltre 50 anni. Ogni anno, il WFP fornisce pasti a scuola a oltre 16 milioni di bambini e bambine in 60 Paesi, spesso nelle regioni più inaccessibili. Acquista 3 milioni di tonnellate di cibo l'anno. Di questa quantità, almeno tre quarti proviene da paesi in via di sviluppo.
Il WFP, inoltre, fornisce servizi all'intera comunità umanitaria. Tra questi, c'è anche il trasporto aereo con il Servizio Aereo Umanitario delle Nazioni Unite (Unhas), che raggiunge oltre 250 destinazioni in tutto il mondo. Finanziato interamente da donazioni volontarie, nel 2018 il WFP ha raccolto la cifra record di 7,2 miliardi di dollari. Lo staff del Wfp conta oltre 17.000 dipendenti in tutto il mondo: di essi, oltre il 90 per cento si trova in paesi in cui l'agenzia fornisce assistenza.
David Beasley, direttore esecutivo del WFP/PAM, ha detto che «l'assegnazione del Premio Nobel per la Pace al World Food Programme è un commovente riconoscimento per il lavoro del personale del WFP che ogni giorno mette in gioco la propria vita per portare cibo e assistenza a quasi 100 milioni di bambini affamati , donne e uomini in tutto il mondo. Persone le cui vite sono spesso brutalmente lacerate da instabilità, insicurezza e conflitti.
Ognuno dei 690 milioni di persone affamate nel mondo oggi ha il diritto di vivere pacificamente e senza fame. Oggi, il Comitato norvegese per il Nobel ha acceso i riflettori globali su di loro e sulle devastanti conseguenze del conflitto. Gli shock climatici e le pressioni economiche hanno ulteriormente aggravato la loro situazione. E ora, una pandemia globale con il suo brutale impatto sulle economie e sulle comunità, sta spingendo altri milioni sull'orlo della fame».
Il Premio Nobel per la Pace non è solo del WFP. Lavoriamo a stretto contatto con governi, organizzazioni e partner del settore privato la cui passione per aiutare gli affamati e i vulnerabili è uguale alla nostra. Non potremmo aiutare nessuno senza di loro. Siamo un'agenzia operativa e il lavoro quotidiano del nostro personale ogni giorno è guidato dai nostri valori fondamentali di integrità, umanità e inclusione.
Beasley ha poi ricordato che «dove c'è conflitto, c'è fame. E dove c'è fame, spesso c'è conflitto. Oggi ci ricorda che sicurezza alimentare, pace e stabilità vanno di pari passo. Senza pace, non possiamo raggiungere il nostro obiettivo globale di fame zero; e finché c'è fame, non avremo mai un mondo pacifico. Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite è la più grande organizzazione umanitaria del mondo, che salva vite umane in caso di emergenza, costruisce prosperità e sostiene un futuro sostenibile per le persone che si stanno riprendendo da conflitti, disastri e l'impatto del cambiamento climatico».
Il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha inviato a David Beasley, direttore esecutivo del World Food Programme, il seguente messaggio: «Ho il piacere di porgere a lei e a tutto il personale del World Food Programme, in servizio in Italia e all'estero, le più vive felicitazioni per il conferimento del Premio Nobel per la Pace 2020».
ED ha aggiunto che «questo riconoscimento valorizza l'importanza del ruolo del World Food Programme nella lotta contro la denutrizione, contro l'insicurezza alimentare e contro l'uso dell'arma della fame nei molti conflitti che travagliano il nostro pianeta. Un ruolo che l'Italia sostiene con convinzione. L'assegnazione del Premio Nobel al WFP rappresenta un'ulteriore conferma dell'alto valore del sistema delle Nazioni Unite e della necessità di mantenere e promuovere un approccio multilaterale alle principali sfide globali. Nel lieto ricordo del nostro incontro al Quirinale, rinnovo a lei e ai suoi collaboratori gli auguri della Repubblica Italiana», ha concluso Mattarella.
Sara Roversi, fondatrice del Future Food Institute, ha detto che «l'assegnazione del Premio Nobel per la Pace al World Food Program è l'ulteriore prova che non c'è priorità più importante e urgente di quella legata ai sistemi agroalimentari. La lotta alla fame nel mondo, la sicurezza alimentare, l'accesso al cibo sano e salubre per tutti, sono temi saldamente legati alla giustizia sociale e alla pace nel mondo. Noi di Future Food Institute ne siamo convinti e da anni facciamo la nostra parte. Per il World Food Day, insieme al Food Systems Summit delle Nazioni Unite, stiamo organizzando una maratona digitale di 24 ore intorno al mondo, connettendo voci da tutto il mondo e stimolando conversazioni sulle migliori azioni e pratiche su sistemi sostenibili. È un modo per avere una sola voce che parta dall'Oriente e arrivi all'Occidente, unendo l'umanità intorno alla priorità più urgente che stiamo affrontando. E ancora, Future Food Institute con la FAO forma Climate Shapers in tutto il mondo, perché pensiamo che un ingrediente essenziale per raggiungere la pace attraverso l'accesso al cibo, sia l'educazione. Il nostro impegno quotidiano, al fianco dei giovani, ma anche dei grandi partner pubblici e privati continua e l'assegnazione del Nobel al World Food Program ci conferma che siamo sulla strada giusta».


Fonte: Redazione