UE: imprenditori italiani, 11 passi per l´Europa con Dichiarazione comune dell´impresa e finanza italiana

27-02-2018 19:38 -

GD - Roma, 27 feb. 18 - Gli imprenditori e i finanziari italiani dettano le loro indicazioni per l´UE. Un "endecalogo" che sintetizza la posizione delle associazioni dell´imprenditoria italiana sull´Europa e le politiche europee dell´Italia è infatti contenuto in una "Dichiarazione comune" sottoscritta dai presidenti di ABI, ANIA, ASSONIME, CONFINDUSTRIA e FeBAF.
Gli undici punti esprimono una scelta molto netta a favore dell´Unione Europea ed indicano una serie di strategie e passaggi necessari ad accompagnarne lo sviluppo e le politiche. Partendo dall´Unione concepita come modello sociale ed economico, il documento prosegue definendo la UE strumento di tutela degli interessi degli stati membri e dei cittadini, dove è possibile compiere passi nell´integrazione da parte di un nucleo di Stati attorno alla moneta comune.
Ed hanno sottolineato che l´Italia ha i titoli per partecipare a questa fase, purché si presenti con politiche credibili su debito, produttività e sostenibilità. Ma occorre rimettere al centro l´occupazione e la crescita, insieme al completamento - tra gli altri - delle Unioni bancaria e dei mercati dei capitali; rafforzare la coesione sociale, anche con adeguate infrastrutture sociali e di welfare; promuovere standard comuni di protezione del lavoro, combattendo il "dumping sociale"; accrescere gli investimenti in nuove tecnologie per aumentare la competitività delle imprese europee, intervenendo sul bilancio UE e sui fondi di coesione; ripensare la governance economica della UE per superare le divisioni tra paesi creditori e debitori.
L´appello pro-Europa sottoscritto dalle cinque rappresentanze imprenditoriali e finanziarie affronta anche temi più generali, dalla necessità di una politica comune di governo delle frontiere, allo sviluppo di una operatività militare condivisa.