Per i Paesi Nordici l’economia è in ripresa

06-09-2020 18:30 -

GD – Helsinki, 6 sett 20 -Dopo sei mesi drammatici, l'economia mondiale sta emergendo dal buco profondo in cui è sprofondata a causa dell'epidemia di coronavirus. Ma anche se l'attività economica dovesse riprendersi e la vita di tutti i giorni tornasse “normale”, la pandemia potrebbe comunque causare cambiamenti permanenti al comportamento delle famiglie e degli affari, rimodellando la struttura della società in futuro. Ciò vale anche per i Paesi nordici, che, altrimenti, sembrano aver superato la crisi meglio di quanto ci si aspettasse, come afferma nel “Nordea Economic Outlook” Helge Pedersen, capo economista del gruppo bancario Nordea.
“I consumatori di tutti i Paesi nordici hanno svolto un ruolo chiave nel mantenere in vita le economie. Questo è uno dei motivi principali per cui stiamo rivedendo al rialzo le nostre previsioni di crescita per i Paesi nordici per quest'anno, mentre rivediamo al ribasso le nostre previsioni di crescita per il resto del mondo".
L'economia svedese sta assistendo a un'ampia ripresa. Le famiglie resistendo ed i prezzi delle case hanno raggiunto livelli record. La situazione del mercato del lavoro si è stabilizzata e prevediamo che la disoccupazione inizi a diminuire già nella seconda metà del 2020. La Riksbank manterrà invariato il tasso sui pronti contro termine allo 0% poiché le pressioni sui costi restano contenute e la corona svedese, SEK, riguadagnerà parte della sua precedente forza.
Anche l'economia finlandese è andata meglio del previsto. La domanda interna ha registrato una rapida ripresa durante l'estate e le misure di sostegno del governo alle imprese ed un programma di licenziamenti temporanei hanno contribuito a mantenere i livelli della disoccupazione. La ripresa economica dovrebbe continuare il prossimo anno, con il livello del PIL pre-crisi raggiunto non prima del 2022.
Anche i consumi delle famiglie stanno guidando la ripresa della Danimarca, sostenuta da tassi di interesse storicamente bassi, prezzi delle case più alti e pacchetti di aiuti governativi. L'industria farmaceutica danese ha contribuito a sostenere le esportazioni in mezzo alla domanda globale in picchiata. Entro la metà del 2022 l'attività complessiva dell'economia danese dovrebbe tornare ai livelli pre-crisi. La ripresa economica della Norvegia ha superato le aspettative. I tagli dei tassi e le vacanze dei norvegesi in patria hanno aumentato la domanda interna. Gli investimenti petroliferi saranno probabilmente meno in frenata di quanto si temesse, grazie ai prezzi del petrolio più elevati ed ad un pacchetto di sgravi fiscali. Anche se ci vorrà del tempo prima che l'attività torni ai livelli precedenti al Covid-19, la Norges Bank sarà probabilmente la prima banca centrale al mondo ad aumentare i tassi. La corona norvegese, NOK, dovrebbe rafforzarsi ulteriormente nel tempo.
Intanto, l'agenzia di rating S&P Global Ratings ha confermato il rating della Finlandia ad AA +, affermando di considerare stabile l'economia del Paese.
L'agenzia si aspetta che il Governo finlandese continui nella spesa di stimolo il prossimo anno, poiché la difficile situazione economica continua, ma che si possa stabilizzare il debito statale a meno del 40% del PIL entro il 2023.
Nella sua dichiarazione, S&P sottolinea l'importanza delle riforme strutturali. La Finlandia sta lottando per far fronte all'invecchiamento della popolazione e alla conseguente domanda di servizi, combinata con una cerchia più ristretta di contribuenti.
S&P prevede per il 2021 che il PIL finlandese aumenti del 2,3%, seguito da due anni di crescita all'1,4%. Il rating è rimasto invariato da marzo scorso, l'ultima volta che S&P lo aveva rivisto.

di Gianfranco Nitti


Fonte: Gianfranco Nitti