ISPI 2018: l´Italia al "gioco dei Grandi" solo "se è credibile"

22-02-2018 23:11 -

GD - Roma, 22 feb. 18 - Un mondo di tre aspiranti Grandi (Usa, Cina, Russia) e un´ Europa che, per non fare la fine del vaso di coccio, deve completare la propria crescita. E, in questa Unione, un´ Italia, che sta tentando di diventare un player capace di difendere i propri interessi nel quadro multilaterale europeo e occidentale che le è proprio. Questa, in sintesi, la fotografia degli scenari globali e del ruolo che vi occupano l´Italia e l´Europa scattata dal Rapporto ISPI 2018 dal titolo: "Sempre più gioco per Grandi. E l´Europa?" presentato nella sede dell´Associazione della Stampa Estera, a Roma. Scenari che mostrano una realtà nuova, la fine del mondo bipolare provocata dal venir meno dell´accettazione del ruolo americano.
In un´Europa che in questa fase ha due criticità principali - la crescita dei populismi, di cui è figlia la Brexit), e il tempo (tra un anno ci saranno le elezioni europee) - l´Italia, ha affermato l´ambasciatore Giampiero Massolo, presidente dell´ISPI, deve essere "meno timida" e mettere un poco più di enfasi sull´interesse nazionale, come migranti, crescita, lotta contro il terrorismo, impiego della Golden power. Un Paese partecipa al gioco dei Grandi, ha proseguito, "se è credibile nell´assunzione e nel mantenimento degli impegni presi", sente la propria "forte appartenenza all´Occidente, è convintamente multilateralista e sufficientemente maturo per sostenere, all´interno di questo multilateralismo, i propri interessi nazionali".
L´Europa è un banco di prova, bisogna contribuire al suo rafforzamento "ma non può risolvere i nostri problemi, può aiutarci però bisogna meritarselo". Per rafforzare l´Europa, un "forte rapporto con la Germania è fondamentale così come non possiamo ricercare cointeressenze con la Francia, con la quale siamo naturalmente concorrenziali ma anche, come dimostrano altre vicende, complementari".
Nel Mediterraneo, ha affermato ancora il presidente dell´ISPI in risposta ad alcune domande, l´Italia ha "un suo ambito naturale, una sfera naturale di interesse nazionale". Ma attenzione: bisogna "evitare di cadere nella retorica e nell´illusione che noi, l´Italia, siamo in qualche modo determinanti. Il Mediterraneo è un crocevia di ´grande gioco´, ´medio gioco´, ´piccolo gioco´. Occorre stare nel Mediterraneo forti delle nostre alleanze, dei nostri rapporti bilaterali e multilaterali".
Il rapporto dell´ISPI è stato commentato da Licia Mattioli, vicepresidente per la internazionalizzazione di Confindustria, la quale ha sottolineato il grande vantaggio dell´apertura dei mercati per l´Italia in quanto Paese esportatore, e dalla presidente dell´Enel Patrizia Greco, la quale ha sottolineato la competitività delle energie rinnovabili, settore nel quale l´Italia e l´Europa hanno fatto importanti investimenti.

di Carlo Rebecchi


Fonte: Carlo Rebecchi