Italia-Cina: Mariani di Confindustria Marche, mercato cinese è opportunità

22-06-2017 18:05 -

Ascoli Piceno, 22 giugno 2017 – Le Marche ed in particolare l´ascolano guardano con molto interesse allo sviluppo delle relazioni con la Cina. "È un dato di fatto che le aziende pronte all´internazionalizzazione abbiano risposto meglio alla crisi: nelle Marche il manifatturiero ha puntato sulla qualità e sul Made in Italy ed è proprio questo a cui è particolarmente interessato il mercato cinese che rappresenta più di ogni altro Paese al mondo, una grande e imprescindibile opportunità di crescita e di sviluppo per il nostro sistema imprenditoriale", ha detto Simone Mariani, presidente di Confindustria Ascoli Piceno, intervenendo al convegno promosso dalla Fondazione Italia-Cina e da Unicredit per la presentazione del Rapporto annuale "Cina 2017. Scenari e prospettive per le imprese".
"Nella bonaccia e nella calma piatta dei numeri nazionali e ancora di più regionali", ha aggiunto Mariani, "e che attestano una crescita negli ultimi anni del Pil tra lo zero e l´uno virgola, il solo fatto di osservare gli incrementi a doppia cifra dell´economia cinese, ci entusiasma. La Cina è sviluppo e crescita e la costruzione di un ponte stabile di relazioni e di scambi commerciali con questo straordinario Paese è diventata oggi una necessità vitale".
Da parte sua, nello stesso incontro, Alberto Rossi, analista del Centro Studi per l´Impresa della Fondazione Italia-Cina, ha tratteggiato gli elementi più salienti dell´economia cinese che sta registrando una radicale evoluzione del suo modello economico con una forte crescita dei consumi interni rispetto alla attività di export-import.
"Il target di crescita del Pil per il 2017 è del 6,5% in linea con Il target di crescita entro il 2020 che è ancora del 6,5%, legato all´obiettivo di raddoppiare entro la fine del decennio il Pil pro capite rispetto ai livelli del 2010. Continua ad incrementarsi il contributo dei servizi al Pil (51,6%), rendendo evidente come la Cina stia perseguendo un nuovo modello economico orientato ai consumi e ai servizi a discapito di investimenti ed export. Sovraccapacità e indebitamento crescente", ha aggiunto Rossi, "rappresentano le maggiori criticità, sintomo di un calo strutturale della produttività delle aziende di Stato, mentre la produttività è incentivata da progetti che favoriscono l´avanzamento tecnologico e puntano alla promozione dell´innovazione indigena, a favore di una quota sempre maggiore nel mercato domestico di prodotti tecnologici per le imprese cinesi. L´aumento dei consumi è trainato dal boom del digitale".
All´evento hanno partecipato tra gli altri Livio Stellati, responsabile sviluppo territoriale regioni Centro Nord Unicredit; Francesca Spigarelli, direttore China Center Università di Macerata; Piergiorgio Dal Santo, presidente di Pgds Consulting; Alessandra Barbetta, responsabile progetto Cina di Federlegno Arredo.
Per raccontare i loro casi aziendali di successo sono intervenuti Silvia Quintieri, Communication Marketing di Rainbow, ed esponenti della azienda di fashion Septwolves, che sta cominciando a commercializzare i suoi prodotti (concepiti e prodotti in Cina) nei mercati europei. All´incontro è intervenuto anche Francesco Merloni, membro del consiglio di Amministrazione della Fondazione Italia-Cina, che ha chiuso i lavori della mattinata.




Fonte: Redazione