La Conferenza sulla sicurezza di Monaco e la crescente litigiosità internazionale

19-02-2018 15:28 -

GD - Berlino, 19 feb.18 - Il pulviscolo di litigiosità che è fisiologico nei rapporti internazionali sta peggiorando nei punti geostrategici più infiammabili del pianeta. Questo è il messaggio largamente condiviso dai quasi 500 convenuti da tutto il mondo a Monaco di Baviera dal 16 al 18 febbraio per la 54ma edizione della Conferenza sulla Sicurezza.
Per l´Italia ha partecipato il ministro Angiolino Alfano, anche in qualità di presidente di turno dell´OSCE. Capi di Stato e di Governo, ministri, diplomatici, militari, uomini d´affari, personalità scientifiche e specialisti del settore hanno manifestato crescenti preoccupazioni. I focolai di tensione da sempre in agenda (relazioni con la Russia e la Cina, Ucraina, Iran, Medio Oriente) tendono ad aggravarsi. Ed altri se ne aggiungono di nuovi, quanto mai allarmanti, come il conflitto siriano e l´aspro confronto tra Corea del Nord e Stati Uniti.
"Siamo sull´orlo del baratro: beni come affidabilità e calcolabilità sono molto scarsi nella politica internazionale", è il monito lanciato da Sigmar Gabriel, ministro degli Esteri della Germania. Da qui il pressante richiamo tedesco all´esigenza di una forte proiezione dell´Europa nel futuro, "senza concentrarsi soltanto sulla forza militare, ma anche senza rinunciarvi del tutto : il nostro compito non sarebbe molto facile se restassimo gli unici vegetariani fra tutti i carnivori del mondo" ha affermato Gabriel.
Ancora più franco è stato il rammarico nei confronti della nuova amministrazione della Casa Bianca espresso dal ministro tedesco della Difesa, Ursula von der Leyen: "Alcuni membri della NATO continuano a ridurre i mezzi per la diplomazia, per la cooperazione allo sviluppo e per le Nazioni Unite".
Idee queste, per dirla con Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO, che evocano la prospettiva di una "mentalità concorrenziale" dell´Unione Europea nei confronti dell´Alleanza Atlantica e alimentano l´illusione che il Vecchio Continente possa difendersi da solo costruendo un esercito europeo.
E´ sintomatico il fatto che il segretario alla Difesa americano James Mattis, inviato del presidente Donald Trump nella metropoli bavarese, abbia partecipato alla Conferenza senza aprire bocca. In effetti, gli interventi nell´affollato dibattito al Bayerischer Hof si sono distinti più per le critiche astiose agli avversari, che per la disponibilità ad approfondire la ricerca di soluzioni negoziabili.
Il diplomatico tedesco Wolfgang Ischinger, organizzatore dell´evento, ha riassunto i lavori nella constatazione che i dossier più sensibili per lo sviluppo pacifico dei rapporti internazionali "rimangono pericolosamente vicini al punto di partenza per nuovi conflitti militari".

di Enzo Piergianni


Fonte: Enzo Piergianni