Moda: 66 miliardi il giro d´affari del settore Made in Italy, vale il 4% del Pil

14-02-2018 19:02 -

GD - Milano, 14 feb. 18 - Il Sistema Moda Italia vale il 4% del Pil, con un giro d´affari pari a 66 miliardi nel 2016, in crescita del 4,6% sul 2015. Sono i dati diffusi dall´Area Studi Mediobanca nell´indagine annuale sul settore che prende in considerazione i dati di 146 aziende principali, il 40% delle quali è in mano straniera. Le cifre dicono che le aziende della moda crescono più della grande manifattura per ricavi, utili e forza lavoro. Il fatturato estero, oltre a essere molto rilevante (64,4% del totale), è anche quello cresciuto maggiormente (+24,7%) sul 2012.
Le aziende del settore della moda Italia manifattura (esclusa la distribuzione) hanno cumulato nel periodo 2012-2016 quasi 15 miliardi di profitti netti, di cui 3,4 nel 2016 (anno migliore) pur registrando una continua erosione dei margini industriali, con l´ebit margin che si attesta al 9,6% nel 2016, dal 10,9% del 2012. Non solo, ma si tratta di aziende con un´elevata solidità finanziaria, con i mezzi propri che superano di 3 volte l´indebitamento, e una liquidità di poco inferiore ai debiti finanziari (circa 9 miliardi, pari all´85% dei debiti finanziari).
I 15 maggiori gruppi italiani (Top15 Moda Italia) realizzano una crescita del fatturato "più contenuta" (+18,6% sul 2012 e +0,3% sul 2015), ma maggiore tasso di esportazione (84,1%). dirette soprattutto ai Paesi extra-europei (57,9% delle vendite). Le Top15 Moda Italia hanno un peso sempre più importante: valgono il 53% del fatturato aggregato, il 67% degli utili e il 63% della forza lavoro. Nel 2016 il giro d´affari del Top15 Moda Italia è pari a 30,3 miliardi. Al primo posto per fatturato si conferma Luxottica con 9,1 miliardi, quasi tre volte più grande di Prada (seconda con 3,2 miliardi). Ma a crescere maggiormente nel periodo 2012-2016 è stato Valentino (+155,6%), seguito da Moncler (+66,8%) e da Calzedonia (+41,6%).
Sul fronte occupazionale la quota di dipendenti all´estero è in forte crescita (+37% sul 2012), raggiungendo il 64,6% del totale nel 2016 (dal 56% nel 2012).
Le Top15 hanno cumulato nei cinque anni profitti netti per oltre 10 miliardi e distribuito dividendi per oltre 5 miliardi, ma il loro pay out medio (54,6%) e´ inferiore a quello della grande manifattura italiana (69,3%).
Infine le Top15 sono molto solide finanziariamente, con debiti pari al 22,7% dei mezzi propri. A questo aspetto si aggiunge la grande liquidità, con 6,4 miliardi, pari a 1,2 volte i debiti finanziari. La più solida risulta essere Armani, sostanzialmente senza debiti finanziari. Ed è sempre Armani a distinguersi come azienda più liquida in rapporto all´indebitamento.
Nel confronto tra le Top15 italiane e francesi, le aziende d´oltralpe fatturano e crescono di più e sono più redditizie, mentre le italiane risultano più solide e molto più liquide.
Il giro d´affari delle Top15 Moda Francia è pari a 76,9 miliardi, oltre il doppio di quello delle Top15 Moda Italia, ma è più concentrato: il gruppo Lvmh (37,6 mld) vale da solo circa la metà del giro d´affari francese e più di tutto il Top15 Moda Italia. Dal 2012 al 2016 i ricavi delle 15 big francesi (+24,4%) sono aumentati maggiormente rispetto alle Top15 Italia (+18,6%). Anche sui margini industriali, seppur in un quadro comune di flessione, la moda italiana risulta meno redditizia di quella francese: l´ebit margin nel 2016 delle Top15 Francia è del 17,2% contro l´11,6% delle big italiane. Al contrario, le italiane sono più solide (debiti finanziari pari al 22,7% dei mezzi propri contro il 35,5% delle francesi) e soprattutto più liquide (120% di liquidità sull´indebitamento contro il 51,2% delle francesi).


Fonte: Redazione