Italia-Santa Sede: vertice Patti Lateranensi su migranti, razzismo, lavoro, famiglia, pace

13-02-2018 23:35 -

GD - Roma, 13 feb. 18 - Italia e Vaticano a confronto nella suggestiva e storica ambientazione di Palazzo Borromeo, ossia l´ambasciata d´Italia presso la Santa Sede. Un vertice bilaterale tra Italia e Vaticano a meno di 20 giorni dal voto, con un governo in carica solo per il disbrigo degli affari ordinari, ma nel quale non si è mancato di discutere su tutti i temi di interesse comune: dalla questione migranti, con le ultime tensioni legate ai fatti di Macerata e gli annessi rigurgiti xenofobi e razzisti, al lavoro e alla famiglia, dalla pace nel Mediterraneo fino a questioni più specifiche come la richiesta della Chiesa di tutelare l´obiezione di coscienza dei medici rispetto alla legge sul biotestamento.
E in vista del voto del 4 marzo e delle incertezze del dopo-elezioni i vescovi assicurano: «Con chiunque salirà al governo dopo le elezioni noi dialogheremo. La Chiesa italiana è per il dialogo con tutti».
A palazzo Borromeo, sede dell´Ambasciata Italiana presso la Santa Sede, accolti dal nuovo ambasciatore Pietro Sebastiani, quest´anno la tradizionale bilaterale per la ricorrenza dei patti Lateranensi e dell´Accordo di modifica del Concordato, si è celebrata in un clima di grande riserbo.
Sfilano via, al termine, dal premier Paolo Gentiloni al cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, con i relativi seguiti di ministri da una parte - presenti Marco Minniti, Valeria Fedeli, Marianna Madia, Pier Carlo Padoan, Roberta Pinotti e Maria Elena Boschi tra gli altri - e di cardinali e vescovi dall´altra. Erano presenti il presidente del Senato, Pietro Grasso, e il vicepresidente della Camera dei Deputati, Simone Baldelli.
Nessun commento neanche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A sbottonarsi con i cronisti è stato solo il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti. «È stato un colloquio sereno, franco, su tante tematiche che abbiamo in comune e quindi sui temi del giorno, su tutto quello che si scrive e si dice e su problemi anche più importanti in questo momento dell´Italia, delle famiglie, del lavoro e anche i temi internazionali che sono delicatissimi. E poi è tutto legato», ha dichiarato.
Sia il Capo dello Stato che il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, hanno sottolineato i rapporti eccellenti tra Italia e Santa sede. Da parte vaticana è stata sottolineata l´importanza del ruolo del nostro Paese alla presidenza dell´Osce e come membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell´Onu.
Nei colloqui particolare attenzione è stata dedicata alla situazione del Mediterraneo e alla questione dell´immigrazione, che resta una sfida destinata a continuare nel tempo. I rappresentanti della Santa sede hanno evidenziato l´utilità dei corridoi umanitari, che il governo italiano, presente il ministro dell´Interno, Marco Minniti, si è impegnato ad intensificare, potendo contare sulla disponibilità delle diocesi ad accogliere i migranti, manifestata dal presidente della Cei, Gualtiero Bassetti.
«Questo è il momento di ricucire, di fare dei segni concreti che siano nel segno della carità e della pace», ha quindi detto Bassetti sulle preoccupazioni riguardanti le tensioni sociali e gli estremismi anti-immigrati.
«La Chiesa ha il Vangelo», ha spiegato, «ha la carità, ha l´accoglienza, e quindi ´amatevi come io vi ho amato´ ci dice Gesù: ed è il comandamento dell´amore che cerchiamo di diffondere dovunque e che si traduce nelle azioni, nell´operato, nella politica, nei rapporti nazionali e internazionali».
«Ed è importante», ha aggiunto, «anche a livelli altissimi come questo: poterci confrontare poi in concreto sulle varie tematiche. Ma il clima è questo».
Sul dopo-elezioni «non possiamo anticipare nulla perché bisognerebbe essere profeti, e io non sono né profeta né figlio di profeti», ha affermato Bassetti, «Però io sono un uomo che cerca di essere un uomo di dialogo. Con chiunque sarà al governo cercheremo come vescovi italiani di dialogare sulle cose che noi crediamo, che sono tutte quelle che vi ho detto fino ad ora».
Anche l´obiezione di coscienza sul biotestamento? «Sì», ha risposto, «questo è un diritto. L´obiezione di coscienza non è scritta sul Vangelo, è scritta ancora più sulla Costituzione, ed è poi certamente una conseguenza dell´etica cristiana. Quindi l´obiezione di coscienza è una cosa molto importante».
Nell´incontro è stata molto apprezzata l´idea lanciata dallo stesso Bassetti di riunire a Roma tutti i vescovi dei Paesi del Mediterraneo, europei, asiatici e nordafricani, sui temi della pace e delle migrazioni.
«Questa iniziativa è stata accolta bene nella Cei», ha rimarcato, «è stata accolta bene dalle istituzioni civili, ha fatto un riferimento questa sera il presidente del Consiglio, così anche il rappresentante della Santa Sede per gli affari straordinari. E questo è stato anche un incoraggiamento per andare avanti».
Della riunione si parlerà nell´assemblea dei vescovi a maggio e sarà organizzata, ha detto Bassetti, per dopo il Sinodo sui giovani di ottobre.

Foto: Ufficio Stampa del Quirinale


Fonte: Redazione