Italia-USA: tavola rotonda su cooperazione scientifica, priorità a vaccino anti-Covid

30-05-2020 18:26 -

GD - Washington DC, 30 mag. 20 - La necessità di una stretta cooperazione internazionale per sviluppare un vaccino anti Covid-19 è stato l’argomento al centro della tavola rotonda sulla cooperazione scientifica tra Italia e USA svoltasi a Washington DC. Il simposio online ha visto la partecipazione di alcuni top scienziati italiani negli Stati Uniti. L’ambasciatore d’Italia a Washington, Armando Varricchio, ha introdotto l’evento ricordando «la cooperazione italiana e americana in campo scientifico è eccezionale. Pochi Paesi al mondo hanno raggiunto risultati simili. Dalle scoperte di Fermi, alle onde gravitazionali, che ora si arricchisce di un nuovo capitolo grazie alla lotta comune per sconfiggere la pandemia. Insieme USA e Italia possono cambiare il mondo».
Droegemeier, pure lui scienziato, ha detto di essere «orgoglioso di essere parte di queste collaborazioni», osservando come «l 'Italia e gli Stati Uniti condividono l'impegno per la scoperta e l'innovazione, e i valori comuni di integrità e apertura e condivisione di informazioni».
Prima ad intervenire tra gli scienziati convenuti è stata la prof. Cristina Cassetti, vice direttrice della divisione di Microbiologia e malattie infettive dell'Istituto Nazionale USA delle Malattie Infettive (Niaid), guidato da Anthony Fauci. È co-direttrice del gruppo sui vaccini della «Operazione warp speed» della Casa Bianca. La prof. Cassetti ha illustrato le varie collaborazioni in atto tra il Niaid ed i principali istituti Usa - come i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie - nonché con importanti centri di ricerca italiani ed internazionali. Tra i progetti in corso con ricercatori in Italia, ha citato uno studio in corso con 8 ospedali italiani su individui adulti e bambini per capire non solo le nuove risposte al Covid-19, ma anche la temibile sindrome di Kawasaky, che può colpire i bambini.
Il prof. Pier Paolo Pandolfi, direttore dell'Istituto di Medicina Molecolare di Padova e impegnato nel «Desert Research Institute a Reno Nevada», e Guido Silvestri, professore e direttore del Dipartimento di Patologia alla Emory University, hanno parlato delle proprie esperienze personali e delle rispettive attività di ricerca, sottolineando la massima importanza della trasparenza e della condivisione delle informazioni.


Fonte: Redazione