Venezuela, medicinali cercasi per ridurre mortalità infantile

05-02-2018 20:55 -

GD - Roma, 5 feb. 18 - Mille volontari in una dozzina di Paesi, tra cui l´Italia, per combattere la più grave crisi sanitaria che il Venezuela si sia mai trovato ad affrontare: qui manca il 95% delle medicine, la mortalità infantile è aumentata nel 2017 del 30,1 %, 11.466 morti secondo le cifre ufficiali del ministero della Salute. Una realtà drammatica, illustrata nella sede dell´Associazione della Stampa Estera, a Roma, da Marisol Diéguez, fondatrice dell´ associazione senza fine di lucro "Ayuda humanitaria para Venezuela onlus", costituita un anno e mezzo fa in Florida (Usa).
​Diéguez ha spiegato che "nel 2016 in Venezuela si trovavano ancora alcuni medicinali, poi all´inizio dello scorso anno la situazione sanitaria è peggiorata. A causa dell´inflazione i prezzi sono aumentati, il governo non ha pagato i fornitori e le aziende farmaceutiche hanno deciso di non fornire più le medicine".
"Sembra che ci sia una strategia, disegnata dai cubani, per neutralizzare il popolo con la fame e gli altri bisogni primari, in modo da rendere la gente completamente dipendente dallo stato", ha proseguito.
​"L´Italia è il Paese al mondo che dona più medicine per il Venezuela, più anche degli Stati Uniti", ha detto Marisol Diéguez, che poi ha lodato anche l´aiuto del Portogallo e si è mostrata delusa per quello fornito dalla Spagna. In Italia, a raccogliere i medicinali è soprattutto la Caritas, "che con la decisione di aiutarci pubblicamente ci ha dato credibilità, facilitando la nostra azione" e il "Banco farmaceutico", ha spiegato Diéguez.
​Finora "Ayda humanitaria" ha inviato" in Venezuela 250 chili di medicine, che sono distribuite attraverso tutto il Paese da una novantina di istituzioni private locali. La difficoltà principale, in questo momento, è la mancanza di risorse per inviare in tempi brevi in Venezuela altri medicinali già raccolti, e che rischiano di giungere a destinazione ormai scaduti. ​A Roma, Marisol Diéguez è stata accolta e sostenuta dai volontari dell´ Associazione latinoamericana in Italia (www.ali-onlus.org).
​L´associazione è nata nel febbraio del 2014 in seguito a una specifica richiesta di aiuto, trovare materiale di pronto soccorso per i manifestanti che protestavano nello Stato di Carabobo, che dovevano essere assistiti fuori dagli ospedali. I feriti ricoverati erano infatti arrestati al momento della dismissione. In risposta all´appello furono raccolti a Miami fondi per l´acquisto di guanti, garze e disinfettanti; e due mesi dopo nasceva "Ayuda humanitaria para Venezuela", oggi attiva in Germania, Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, oltre che negli Stati Uniti, Messico, Panama, Australia, Egitto e Abu Dhabi.


Fonte: Carlo Rebecchi