La visita blindata e contestata a Roma del presidente Erdogan

04-02-2018 17:42 -

GD - Roma, 4 feb. 18 - All´insegna delle contestazioni sta per sbolgersi la blindatissima visita di 24 ore a Roma del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che domani sarà ricevuto da Papa Francesco e poi vedrà al Quirinale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e a Palazzo Chigi il premier, Paolo Gentiloni. Ci sono già state le prime avvisaglie delle contestazioni: questa mattina cinque curdi sono stati bloccati dopo aver tentato di entrare in piazza San Pietro per l´Angelus con bandiere curde e striscioni di protesta nascosti negli indumenti; a Torino la Digos ha denunciato otto persone, una 30enne curda e alcuni anarchici, per un blitz di protesta nella centrale chiesa di San Tommaso dove hanno esposto sull´altare uno striscione con la scritta "il sangue versato dal popolo curdo" e hanno rovesciato un liquido rosso.
Erdogan, accompagnato dalla moglie e dal alcuni ministri, alloggerà all´Hotel Excelsior di Via Veneto. Domattina sarà ricevuto da Papa Francesco e dal cardinale Pietro Parolin, prima delle tappe al Quirinale e a Palazzo Chigi dove, salvo ripensamenti, non sono previsti contatti con la stampa. In serata, vedrà alcuni amministratori delegati di aziende italiane, prima di lasciare Roma.
La visita, su cui vigila un dispositivo di sicurezza di 3500 uomini, è stata preceduta da numerosi appelli perché venga posta la questione della libertà di stampa e dell´indipendenza giudiziaria in Turchia, oltre che dell´offensiva militare contro i curdi in Siria nella provincia di Afrin.
L´Associazione Nazionale Magistrati, il Consiglio Nazionale Forense e la Federazione Nazionale Stampa Italiana hanno scritto a Mattarella per chiedere di sollevare con Erdogan la questione delle "continue violazioni dei diritti umani e le ripetute epurazioni" di magistrati, giornalisti, avvocati, insegnanti, funzionari pubblici, medici e militari. Antonella Napoli della campagna "No bavaglio turco" ha chiesto invano di poter consegnare una petizione (con 25 mila firme raccolte in Italia) per chiedere la liberazione dei giornalisti ingiustamente incarcerati in Turchia.
La presidenza turca ha fatto sapere che in Vaticano si discuterà dell´emergenza umanitaria in Siria, della lotta contro il terrorismo, di xenofobia e islamofobia e soprattutto della crisi su Gerusalemme dopo le telefonate delle scorse settimane tra Erdogan e Bergoglio. "Gerusalemme non è una questione solo dei musulmani. Entrambi siamo per la difesa dello status quo e abbiamo la volontà di tutelarlo", ha spiegato Erdogan in un colloquio con il quotidiano "La Stampa". Con Mattarella e Gentiloni il presidente turco discuterà della cooperazione bilaterale in campo politico ed economico, con un focus sull´industria della difesa, oltre che di migranti e Siria, dove preoccupa l´avanzata turca contro i guerriglieri dell´Ypg. Possibile anche un accenno ai rapporti con l´UE, da cui Erdogan si aspetta che "rimuova il più presto possibile ogni ostacolo artificiale" alla "piena adesione" turca.
Intanto in tutto il centro storico di Roma non saranno consentite manifestazioni e verrà tenuto sotto controllo qualsiasi tipo di assembramento. In campo anche i reparti speciali a presidiare la green zone, zona di massima sicurezza. Fuori da questo perimetro, nei giardini di Castel Sant´Angelo, domani alle 11 è in programma un sit-in di protesta della rete "Kurdistan Italia" ove è prevista la partecipazione di 200 persone.


Fonte: Redazione